Sir John Montagu, IV conte di Sandwich, è stato un nobile, militare, ammiraglio e diplomatico britannico, che succedette nel titolo di Conte di Sandwich al nonno, il terzo Conte, all’età di dieci anni, nel 1729.
James Cook, l’esploratore, battezzò in onore del conte, quando lui era ancora in vita (1778), alcuni gruppi di isole come isole Sandwich. In alcuni casi esse vennero rinominate, come le Hawaii o le isole Sandwich Australi (di cui l’isola Montagu è l’isola maggiore) o ancora un piccolo arcipelago nei pressi delle Antille; diede il suo nome anche a un’altra isola dell’Alaska: l’isola Montagu.
Ma anche sir John si dedicava a progetti ed esplorazioni, tanto da arrivare all’80° parallelo nord nel vano tentativo di raggiungere il polo. Fece anche dell’altro, ovviamente, ma il suo capolavoro fu l’invenzione del panino.
Proviamo ad immaginarci l’intuizione su qualcosa che non esiste e riuscire ugualmente a dare al mondo una delle invenzioni più grandi. Perché il panino non esisteva affatto, ma il conte, con la perseveranza di un benedettino, creò dal nulla ciò che non c’era.
Il mondo intero gli è riconoscente, a partire dagli Americani, che ne hanno fatto una religione, e per finire, a tutti gli altri popoli del globo. Minimo quattro miliardi di persone mangiano uno o più panini al giorno.
È come una preghiera che sale all’anima di John, salvatore del mondo. Anche noi Veneti gli siamo riconoscenti, ma la soppressa l’abbiamo inventata noi, Vicentini in testa, col prodotto della Val Leogra, prima al mondo per qualità.
E a dire il vero, non so se il merito maggiore debba andare al conte o ai Vicentini del Nord. Leggendo dei tentativi per raggiungere la perfezione, si narra che ogni giorno il conte di Sandwich facesse un tentativo per arrivare alla rivelazione finale (mi ripeto: non sapeva neanche lui cosa cercasse, ma c’era questa grande intuizione che gli rodeva le budella). Fatto sta che in occasione di uno degli ultimi tentativi, sicuramente quello illuminante e risolutivo, si fece portare delle fette di carne e delle fette di pane.
Noi che ormai del panino sappiamo tutto, avremmo messo una fetta di carne tra due di pane, ma il conte non sapeva e quindi fece il contrario: mise una fetta di pane tra due di carne. Si mangiò quel panino anomalo, dopodiché ricevette l’illuminazione come gli Yogi dell’India e gli apparve come in sogno un panino vero: pane fuori e carne dentro.
Il panino era inventato, e il mondo aveva ricevuto una delle informazioni più importanti per godersi la vita. Nella situazione attuale, penso che se il IV conte di Sandwick tornasse in vita, debitamente informato sulla disastrosa situazione della fame nel mondo, animato da amore per l’umanità, si dedicherebbe alla soluzione del problema primario, tanto semplice quanto di difficile soluzione: per fare i panini ci vuole il pane e ci vuole il companatico (cum panem), e un buon 50% degli umani è privo di questi componenti necessari. Comunque, sentite grazie da tutti noi, John Montague, IV conte di Sandwick.
Di Lucio Panozzo da Vicenza In Centro (Maggio 2023)
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