domenica, Marzo 30, 2025

“Scultura centrale”, alla ex Centrale del Latte di Vicenza dal 12 aprile al 22 giugno esposizione d’arte contemporanea

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Presentata oggi a Palazzo Trissino, la mostra “Scultura centrale”, che si terrà dal 12 aprile al 22 giugno presso l’ex Centrale del Latte di Vicenza, rappresenta un’importante iniziativa artistica che pone in risalto le migliori esperienze nel campo della scultura contemporanea. L’esposizione, ad ingresso libero, sarà inaugurata il 12 aprile dalle 15 alle 20 e sarà aperta al pubblico il giovedì e venerdì dalle 15 alle 20, e la domenica dalle 10 alle 20. Curata da Alberto Zanchetta, professore all’Accademia di Belle Arti di Venezia, e Paolo Dosa, fondatore della galleria AndreA Arte ContemporaneA, la mostra promette di essere un evento significativo non solo per la città, ma anche per il territorio circostante.

locandina della mostra scultura centrale
La locandina della mostra

L’incontro di presentazione, tenutosi nella Sala Stucchi, oltre ai due curatori ha visto la presenza degli assessori alle politiche giovanili Leonardo Nicolai e alla cultura Ilaria Fantin. Nicolai ha sottolineato l’importanza della Centrale del Latte e della sua rinascita come un luogo di aggregazione per il quartiere e un’opportunità per coinvolgere una comunità più ampia: «Questa mostra – ha spiegato – frutto di un lavoro strutturato su cui siamo al lavoro da novembre, ci consentirà di aprire gli spazi dell’edificio per due mesi in via continuativa, a cui poi si aggancerà la programmazione del bando Anci con una attività strutturata per un anno intero. Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno lavorato per questo progetto a dimostrazione che la Centrale sta generando entusiasmo e questo è già un grande risultato».

Ilaria Fantin ha aggiunto che gli spazi rinnovati della Centrale hanno ispirato i curatori a proporre una mostra che si integra perfettamente con le architetture circostanti: «Abbiamo ritenuto – ha aggiunto – che l’apertura di una mostra di scultura di questo genere possa essere un’opportunità da cogliere e sperimentare in spazi come questi che si prestano all’innovazione e allo sviluppo della creatività. La proposta è di alto livello ma nello stesso tempo si inserisce in un quartiere e pertanto saprà dialogare con un linguaggio adeguato. Abbiamo a tal proposito pensato ad un orario di apertura protratto fino alle 20».

Il curatore Paolo Dosa ha descritto la mostra come un primo passo di un progetto più ampio, mirato a rendere l’arte contemporanea più accessibile: «Pensare a questa esposizione è stato facile: l’edificio di pregevole fattura è morfologicamente perfetto per un gruppo di artisti che sapranno stupire, divertire ed interessare il pubblico anche non perfettamente formato alla scultura contemporanea. La liberalità dello spazio, con aperture anche durante i fine settimana e le festività, tracciano la strada di un progetto aperto, inclusivo e stimolante, reso possibile grazie anche al contributo di tante persone e realtà territoriali che amano questa città ed hanno occhi attenti non solo per un passato molto importante, che spesso imprigiona, ma anche per tutto quello che di bello ed innovativo verrà».

L’altro curatore Alberto Zanchetta ha evidenziato il valore delle sculture nel contestualizzare l’ex Centrale del Latte come un luogo non solo di esposizione, ma anche di riflessione sociale e culturale. Ha citato Martin Heidegger, a detta del quale la scultura sarebbe il “farsi corpo di luoghi che, aprendo una contrada e custodendola, tengono raccolto intorno a sé un che di libero che accorda una dimora a tutte le cose e agli uomini un abitare in mezzo alle cose”: «Ebbene – ha ribadito Zanchetta – l’obiettivo finale è quello di stabilire relazioni, nel senso di “costruire” ma anche “insegnare” ad abitare i luoghi in modo poetico. E non per caso un grande artista romeno sosteneva che la scultura ha la sua ragione d’essere in un’esperienza vissuta»

La selezione degli undici artisti italiani in mostra si basa su un attento monitoraggio di professionisti con un forte curriculum espositivo. Questi i nomi degli autori coinvolti: Bertozzi & Casoni, Francesco Bocchini, Arthur Duff, Filippo La Vaccara, Chiara Lecca, Roberto Mascella, Nero/Alessandro Neretti, Adriano Persiani, Giorgia Severi, Silvia Vendramel, Willy Verginer. Ciascuno di loro avrà a disposizione uno spazio dedicato all’interno della struttura. Questa disposizione consentirà di enfatizzare il rapporto tra le sculture e gli spazi architettonici, creando un dialogo visivo e concettuale che arricchisce l’esperienza del visitatore.

Le opere saranno disposte in modo strategico per garantire che le pareti rimangano intatte, permettendo ai visitatori di fruire delle sculture a 360 gradi. Questo approccio mira a trasformare l’ex Centrale del Latte in un potenziale spazio museale, capace di favorire una pratica culturale attiva e di coesione sociale. Le sculture, scendendo dai loro piedistalli, sembrano voler “abitare” gli ambienti, invitando i visitatori a partecipare attivamente all’evento.

Per informazioni: www.act-art.it

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