Si svolgerà giovedì 18 e venerdì 19 maggio 2023 al Palladio Museum di Vicenza, il 34° seminario internazionale di storia dell’architettura dedicato a “Raffaello. Nato architetto”.
L’intensa due giorni di studio e approfondimento, promossa dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, mira a far luce sul tema della mostra attualmente in corso al Palladio Museum, ovvero sul ruolo di Raffaello come architetto e progettista urbano, prima ancora che pittore, e vedrà riuniti a Vicenza i massimi studiosi a livello mondiale del grande artista rinascimentale.
La mostra “Raffaello. Nato architetto”, curata da Guido Beltramini, Howard Burns e Arnold Nesselrath, promossa dal Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio nell’ambito delle iniziative del Comitato Nazionale “Raffaello 1520-2020”, organizzata al Palladio Museum nel decennale della sua fondazione, è in corso in queste settimane, e sarà aperta al pubblico fino al 9 luglio.
Il tema è avvincente, e anche il pubblico dei non addetti ai lavori, ha apprezzato la scelta, come dimostrano le migliaia di visitatori che hanno visitato le sale di Palazzo Barbaran da Porto nel primo mese di apertura della mostra.
Se tutti conoscono infatti la grandezza di Raffaello pittore, non tutti sanno che è stato un grandissimo architetto, uno dei più influenti di tutto il Rinascimento. E anche Palladio deve moltissimo a Raffaello architetto, di cui studia di persona gli edifici romani, tanto da esserne in un certo senso l’erede, ed è questa la ragione perché la mostra ed il seminario di studi si tengono proprio a Vicenza, al Palladio Museum. E va ricordato che i due artisti hanno avuto un ruolo cruciale, insieme a Michelangelo e a Leonardo, nella costruzione della fama internazionale del nostro Paese come culla dell’eccellenza nel saper fare.
La mostra del Palladio Museum è stata concepita come un laboratorio, dove accanto ai disegni cinquecenteschi di Raffello sono esposti i modelli ricostruttivi in scala di alcuni edifici sulla base delle fonti grafiche storiche: villa Madama, palazzo Branconio dell’Aquila, Stalle Chigi, palazzo Alberini, i palazzetti di Raffaello in via Giulia. E se i modelli esposti in mostra sono ipotesi di lavoro, nel corso del seminario saranno discussi e analizzati, approfondendo anche alcuni temi specifici dell’attività di Raffaello architetto.
La due giorni di studi si svilupperà in diverse sessioni; la prima serie di interventi, nel pomeriggio di giovedì 18 maggio, dalle 14.30 alle 19.30 affronterà il rapporto di Raffaello con l’architettura di Roma, antica e moderna, nelle sue linee generali, grazie agli interventi di Francesco Paolo Fiore (Raffaello e l’architettura), Paul Davies (chiese e cappelle di Raffaello) e Howard Burns (I mondi sociali di Raffaello). A conclusione i tre curatori della mostra (Beltramini, Burns, Nesselrath) presenteranno le tesi scientifiche e curatoriali che hanno guidato la realizzazione della mostra e gli studi scientifici ancora in corso sul ruolo di Raffaello architetto.
La mattina di venerdì 19 maggio (dalle 9.00 alle 13.00) sarà invece dedicata al disegno di architettura, come strumento di conoscenza dell’Antico e di elaborazione di un’idea progettuale; in questa sessione sono previsti i contributi di Alessandro Viscogliosi che affronterà il tema a livello “urbanistico”; a seguire l’intervento di Timo Strauch che metterà in luce finalità e metodi di raffigurazione dell’Antico nel materiale grafico prodotto nella prima metà del Cinquecento e in parte pervenuto fino ai nostri giorni. Guido Beltramini dedicherà invece un focus al nucleo di disegni raffaelleschi confluiti nella raccolta di Palladio oggi al RIBA – Royal Institute of British Institute di Londra, mentre Dario Donetti si concentrerà sul Codice Mellon, fonte importantissima per conoscere l’evoluzione di alcuni progetti raffaelleschi per palazzi privati e per la basilica di San Pietro. Francesco Paolo Di Teodoro offrirà una lettura dei disegni architettonici di Raffaello, utilizzando anche gli strumenti digitali: stesso approccio, ma in un ambito differente, sarà quello proposto da Alberto Sdegno, ovvero la lettura (e la fruizione) attraverso gli strumenti digitali di due architetture dipinte, i tempietti dello Sposalizio della Vergine e della Predica di San Paolo ad Atene. L’intervento di Georg Satzinger si focalizzerà sul disegno per San Giovanni dei Fiorentini, riaprendo una questione a lungo dibattuta sull’identificazione del soggetto. Hubertus Günther concluderà la mattinata con la lettura di Raffaello urbanista, nel contesto di una Roma in rapida e profonda trasformazione, al servizio delle nuove esigenze abitative e celebrative.
Nel pomeriggio di venerdì 19 maggio, dalle 14.30 alle 17.30, il seminario si sposterà negli spazi della mostra, dove i vari studiosi che hanno contribuito al catalogo (Simone Baldissini, Guido Beltramini, Maria Beltramini, Howard Burns, Francesco Marcorin e Arnold Nesselrath) discuteranno con i partecipanti le tesi che hanno portato a determinate scelte ricostruttive e interpretative dei modelli esposti.
Il 34° seminario di storia dell’architettura dedicato a “Raffaello. Nato architetto” conferma il ruolo di centro di ricerca e di alta specializzazione a livello internazionale del CISA e l’importanza degli studi scientifici che l’istituzione promuove e realizza da decenni.
Il seminario internazionale del 18 e 19 maggio, rivolto agli storici dell’arte e dell’architettura, ma aperto agli appassionati (potrà essere seguito sui canali social del Palladio Museum ……) affronterà le questioni dibattute nel catalogo della mostra, mettendo in luce alcuni aspetti non sufficientemente conosciuti dell’attività del grande artista rinascimentale. Il catalogo della mostra, edito da Officina Libraria è in vendita al bookshop di Palazzo Barbaran da Porto, costa € 30.
La mostra “Raffaello. Nato architetto” è aperta al pubblico al Palladio Museum dal mercoledì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00; l’ultimo accesso è previsto alle 17:30.