(Articolo sulla poesia di Tommaso Cevese da L’AltraVicenza n. 3- aprile 2025, allegata a Vicenza PiùViva n. 297, sul web per gli abbonati).
Iridescenze di Tommaso Cevese, pubblicato da Guido Miano Editore, 148 pagine, 18 euro, è un’opera poetica che invita il lettore a immergersi in un universo di riflessioni esistenziali, spirituali e naturali. Con prefazioni di Enzo Concardi, Floriano Romboli e Gabriella Veschi, il libro si presenta come un’antologia di liriche che intrecciano temi universali, dialogando con la tradizione poetica italiana ed europea.
La raccolta è suddivisa in tre sezioni: Percorsi esistenziali e spirituali, Vita tra amore e dolore e Il fascino della natura, ciascuna dedicata a un aspetto fondamentale della poetica di Cevese. Fin dalle prime pagine, emerge una forte tensione verso il trascendente, esplorata attraverso domande sul senso della vita, della morte e del divino. La poesia Memento, ad esempio, sintetizza con intensità il dubbio umano sull’eternità: «L’antica domanda / che sorge dal cuore/ se il nostro destino racchiude il terreno / se l’anima vive / oppure se muore / l’uomo col corpo / dà senso al cammino».
La spiritualità dell’autore, mai dogmatica, si confronta con le difficoltà del credere nel mondo moderno. In Specchi di bolle, l’immagine delle bolle di sapone, che riflettono colori e forme effimere, diventa una metafora della vita umana: fragile, ma capace di rivelare il mistero dell’essere. Non a caso è stata scelta dall’autore stesso come copertina di questo volume.
La seconda sezione, dedicata ai sentimenti e alle relazioni, esplora le molteplici sfaccettature dell’amore. In Promesse d’amore, Cevese celebra l’unione di due anime, ma con uno sguardo consapevole che il tempo può incrinare anche i legami più profondi: «Nel tempo tuttavia/ qualcosa muta/ vacilla l’armonia / s’allontana la via / allora condivisa».
Allo stesso modo, la perdita e il dolore sono affrontati con una sensibilità capace di toccare corde intime, come nella struggente. L’ultima carezza, dedicata al padre.
L’elemento naturale, protagonista della terza sezione, è descritto con un linguaggio ricco di immagini vivide, dove la natura diventa specchio dell’anima e simbolo della condizione umana. In Fili interrotti, il paesaggio autunnale si intreccia con il trascorrere del tempo: «Riflessi di luce/ di vivo colore/ rilasciano ancora/ le foglie al tramonto/ dell’ultimo sole». Qui, il ciclo naturale si trasforma in una meditazione sulla fugacità della vita.
Lo stile di Cevese, elegante e accessibile, unisce la profondità tematica a una struttura ritmica fluida, ricca di assonanze e immagini evocative. I temi trattati dialogano idealmente con la tradizione poetica di Leopardi e Foscolo, ma con un linguaggio capace di parlare al lettore contemporaneo.
Iridescenze è un’opera che celebra la bellezza e la fragilità della vita, offrendo al lettore uno spazio di meditazione e introspezione. Le sue pagine riflettono un amore profondo per la natura, un forte legame con la spiritualità e un’attenzione unica verso i legami umani. Una lettura che emoziona e invita a riscoprire il senso profondo delle piccole cose.