mercoledì, Gennaio 15, 2025

Il prosecco veneto e campano e loro abbinamenti

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(Articolo di Michele Lucivero sul prosecco da VicenzaPiù Viva n. 294sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Estremamente apprezzato in tutto il mondo, ma anche spesso impunemente imitato, il Prosecco DOCG è il fiore all’occhiello della produzione vitivinicola veneta. Basta dire Veneto e subito viene in mente il profumo, la freschezza e la convivialità legata ad un vino alla portata di tutte le tasche e di tutti i palati. E sono proprio quelle caratteristiche che lo rende unico nel suo genere, infatti grazie alle differenze nel dosaggio degli zuccheri, il Prosecco può variare dal più secco Brut (<12g/l di zuccheri) all’Extra dry leggermente dolce (12 18g/l di zuccheri), fino al Dry (18-35g/l di zuccheri), in cui la dolcezza è piacevolmente percepibile. Questa variabilità gli permette di essere adeguato per un aperitivo leggero, ma anche per primi e secondi piatti più strutturati, fino al dessert. Tuttavia, l’aspetto più interessante del Prosecco è che rimane un vino accessibile alle tasche di qualsiasi consumatore, coprendo una fascia di costi che generalmente può andare anche sotto i 10 euro fino a bottiglie importanti che possono arrivare anche a 50 o 60 euro.
Proprio per questo motivo, a noi preme avvertire che i Prosecchi non sono tutti uguali, infatti, questa eccellenza veneta che vogliamo qui presentare, un Primo Franco della cantina Nino Franco, non è un vino con le bollicine come tanti altri.
In questo caso ci troviamo di fronte ad Prosecco Valdobbiadene Superiore Millesimato Dry del 2019 del tutto particolare, anche perché celebra i 100 anni dalla fondazione della cantina.
Da commercianti vitivinicoli a produttori ed esportatori internazionali, la famiglia Franco con Antonio, Giovanni, Primo e Silvia sono ormai alla quarta generazione di esperti di vini e non solo, avendo allargato il volume d’affari con l’acquisizione di Villa Barberina, una tipica villa veneta settecentesca, punto di riferimento della ricezione charmant di lusso.
Il Prosecco Primo Franco, prodotto da uve Glera in purezza di alta collina, si presenta
di colore giallo paglierino di mela matura, ananas e pesca si accompagna ad un floreale delicato di glicine, biancospino e camomilla. Una nota minerale di gesso lascia delicatamente il posto a intense erbe aromatiche e complesse percezioni eteree tendenti al miele.
In bocca è percepibile la sua tendenza dolce, ma dall’alcool contenuto, un giustissimo 10,5% vol. Qui siamo di fronte ad un Prosecco veneto sapido ed equilibrato con una chiusura di bocca precisa che noi consigliamo per occasioni importanti.
Dal Veneto ci spostiamo in Campania, in una terra estremamente vocata alla viticoltura. In particolare, ci troviamo in provincia di Avellino, un terroir che restituisce eccellenze uniche che vanno dai bianchi Greco di Tufo e Fiano di Avellino ai rossi corposi e strutturati come il Taurasi. Dalla competenza enologica del dott. Mario Ercolino e della dott.ssa Roberta Pirone nasce la Cantina NATIV. Bisogna dire che questa cantina colpisce innanzitutto per la ricercatezza delle sue etichette e, se è vero che «un vino non si giudica dall’etichetta», così come «un libro non si giudica dalla copertina», è anche vero che «l’occhio vuole la sua parte» e, in questo caso, la bellezza della forma trova un’adeguata rispondenza nella gradevolezza della sostanza!

Vernice
Vernice

Vernice è uno spumante Brut metodo charmat, cioè lo stesso metodo di produzione del Prosecco, prodotto al 100% con uve Falanghina (vi è anche una versione rosé che, però, viene prodotta con uve Aglianico). Dal colore paglierino con riflesso verdognolo e una bollicina piccola e rapida, Vernice si presenta, al naso, con un bouquet intenso di profumi di fiori bianchi e appare estremante fruttato con una buona mineralità. All’assaggio il vino conferma quella sensazione che si percepisce all’olfatto, segno di grande coerenza, alla quale si accompagna la gradevolezza del bilanciamento tra zuccheri e acidità, il tutto agevolato dalla tenuta della bollicina. Si tratta di un vino di un freschezza ammaliante e, del resto, l’impegnativo menù nei giorni di festa richiede, oltre alla presenza necessaria della bollicina a tavola, anche un prodotto versatile, in grado di coprire passaggi anche repentini dal dolce al salato e a questa evenienze bisogna farsi trovare pronti.

Abbinamenti

Come abbiamo già sottolineato, non tutte le bollicine sono uguali, infatti la scelta specifica di questi due prodotti, un Primo Franco di Nino Franco, Valdobbiadene Prosecco Superiore dal Veneto e un Vernice Spumante da Falanghina dalla Campania, è stata fatta in virtù della differenza specifica del dosaggio degli zuccheri, infatti il primo è un Dry, mentre il secondo è un Brut. Il nostro consiglio, dunque, è quello di cominciare con il Vernice per un aperitivo a base di frutti di mare crudi, cioè ostriche, gamberi rossi, scampi, tartufi di mare, e proseguire con un primo con una discreta untuosità e tendenzialmente dolce, magari un risotto o una pasta fresca, sempre con frutti di mare o pesce, abbinando il Primo Franco e osando con questo vino fino ad un dessert che, però, mantenga una discreta quantità di zuccheri… il nostro consiglio è quello di provare una eccellenza del territorio vicentino, La Gata, ma a quel punto non possiamo non consigliare di chiudere con una grappa!

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