martedì, Dicembre 10, 2024

Goethe e Vicenza: la città vista con i suoi occhi

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Vicenza, si sa, è una città dalle mille bellezze, ricca com’è di chiese, palazzi e storia. A dirlo non sono di certo solo dei vicentini troppo orgogliosi della propria città: il capoluogo ha infatti goduto degli elogi di numerosi forestieri, alcuni dei quali molto illustri. Scopriamo cosa Johann Wolfgang Goethe scrisse della città, che si trovò a visitare nel corso del suo viaggio in Italia.

Il Grand Tour

ritratto goethe
Ritratto dello scrittore (Goethe in der Campagna, Johann Heinrich Wilhelm Tischbein ca. 1787)

Johann Wolfgang Goethe è considerato il maggior esponente della letteratura tedesca, nonché il più famoso oltre i confini del paese. Conosciuto principalmente per le sue opere Faust, I dolori del giovane Werther e Le affinità elettive, Goethe fu un validissimo romanziere, poeta e drammaturgo.

Come molti giovani di famiglia nobile del tempo, nell’anno 1786 lo scrittore intraprese il Grand Tour. La moda consisteva nel mandare i rampolli delle famiglie più in vista in giro per l’Europa, per vedere da vicino la storia e la cultura dei paesi vicini, formando allo stesso tempo una coscienza politica. L’Italia era la meta preferita dei nobili europei, che desideravano vedere con i propri occhi i fasti dell’antica Roma, ma anche delle città del nord e del sud, in particolare Napoli.

Goethe a Vicenza

Il grande scrittore tedesco si fermò nel capoluogo vicentino per una settimana circa, dal 19 al 25 settembre, prima di incamminarsi per Padova. Se Roma rubò completamente il suo cuore, Vicenza non fu da meno: Goethe rimase affascinato dalla grandiosità delle opere del Palladio, che si precipitò a visitare:

Sono giunto da poche ore, ma ho già fatto una scorsa per la città e ho visto il Teatro Olimpico e gli edifici del Palladio.

La rotonda Goethe
La “Rotonda” del Palladio (foto flickr: Hilde Kari)

Goethe è allo stesso tempo critico e ammiratore dello stile del grande architetto, che infine definisce, inequivocabilmente, un genio:

C’è qualcosa di veramente divino nei suoi disegni: perfettamente come è la forma per un grande poeta, che dalla verità e dalla finzione plasma una terza cosa, la cui esistenza fittizia ci rapisce.

Di tutti gli edifici, il poeta rimase colpito in modo particolare dalla splendida Villa Capra, conosciuta come “La Rotonda“, di cui scrive:

Oggi ho visitato una splendida villa detta la Rotonda […]. Forse mai l’arte architettonica ha raggiunto un tal grado di magnificenza.

Così scriveva di Vicenza una pietra miliare della letteratura tedesca, un uomo colto che ben sapeva cosa fosse l’arte, avendola lui stesso rivoluzionata e portata ai massimi splendori. I vicentini hanno il privilegio di avere queste bellezze a poca distanza dalle proprie case, e i turisti la fortuna di poter ammirare  gli stessi capolavori che colpirono Goethe e che fanno di Vicenza una delle città più belle del nostro Paese.

 

*Le citazioni sono tratte dalle memorie di J.W. Goethe Viaggio in Italia, trad. italiana di Eugenio Zaniboni, ed. Sansoni

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