NAPOLI (ITALPRESS) – Promosso dalla Fondazione Fratelli Tutti, il “Vocabolario della Fraternità. 365 parole per riscrivere la nostra umanità”, edito da Rizzoli, propone 365 riflessioni su temi attinenti il bene comune e l’enciclica di papa Francesco.
Il libro è stato presentato oggi a Palazzo San Giacomo a Napoli con il sindaco della città e presidente dell’Anci Gaetano Manfredi, e padre Francesco Occhetta , Segretario generale della Fondazione, moderati da Conchita Sannino di Repubblica. Al centro del dibattito “le parole” che, se disarmate, possono diventare azioni concrete nei Comuni e nell’azione di un amministratore.
“Spesso – ha sottolineato Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente dell’Anci – siamo noi ad alimentare il conflitto: lo alimenta la politica, lo alimenta l’informazione, trasformando le parole in armi, determinando un clima che porta a scelte sbagliate e, talvolta, come conseguenza estrema, a guerre. Giorgio La Pira ha portato avanti un messaggio molto importante: il principio secondo cui i Comuni rappresentano un luogo di prossimità con i cittadini. Sono il vero legame tra la politica e le persone, e nella loro specificità sono anche più forti degli Stati perché sono in grado di parlare oltre le barriere della diplomazia, delle culture differenti e delle religioni”.
“Tempo fa – ha proseguito Manfredi – ho partecipato a Firenze ad un incontro dei sindaci delle città del Mediterraneo assieme anche ai rappresentanti di diverse confessioni religiose: ad uno stesso tavolo c’erano uomini che mai si sarebbero incontrati sotto la bandiera del proprio Stato”.
“Ecco, è proprio questa la dimensione globale del concetto di ‘fraternità’: poter usare lo strumento del dialogo come potente strumento di diplomazia e soft power. Se non ci parliamo possiamo solo combattere” ha concluso il presidente Anci.
Da parte sua Padre Francesco Occhetta ha ricordato: “Nella vita si diventa sempre le parole che impariamo, per questo il vocabolario vuole disarmare le parole come chiede Papa Leone e risvegliare una nostalgia della fraternità, che era stata pensata dagli illuministi e poi tradita. Non c’è uguaglianza e libertà senza fraternità. 365 firme molto diverse tra loro, premi Nobel, persone che lavorano nelle istituzioni, persone che sono professionisti, hanno creduto insieme che il paradigma della fraternità possa fare nascere una nuova alternativa di stare insieme alla vita sociale e alla vita politica”.
E ha aggiunto: “Le parole buone arginano sempre le parole di violenza e quelle di guerra. Le prime donano pace profonda, le seconde invece inquietano e angosciano anche chi le pronuncia. Purtroppo oggi prevalgono parole divisive come campo di battaglia, stagione di terrore, caduti, attacco, conquista, offensiva. Invece quando le parole buone, le parole umane entrano nella storia, queste possono cambiare la storia, per esempio è stato per l’accordo del settembre 1993 tra Rabin e Arafat, l’amnistia di Mandela, i processi di pace in Colombia e in Bangladesh”.
L’evento è stata anche l’occasione per illustrare l’intesa, siglata dal presidente dell’Anci Gaetano Manfredi e dal presidente della Fondazione Fratelli Tutti, cardinale Mauro Gambetti, a gennaio di quest’anno, con l’obiettivo di sostenere la diffusione della cultura della collaborazione e dell’integrazione di tutti gli attori pubblici in un contesto di leale collaborazione interistituzionale a tutela del bene comune.
L’appuntamento di oggi fa parte anche di una importante tappa di avvicinamento al World Meeting on Human Fraternity del 12-13 settembre che avrà una sezione internazionale dedicata proprio ai sindaci del mondo. Il World Meeting on Human Fraternity #BeHuman ha rappresentato un momento cruciale per riflettere sul principio di fraternità nella cultura contemporanea, un principio che nel “Vocabolario della Fraternità” ha acquisito un più ampio respiro grazie all’impegno e alla volontà della Fondazione Fratelli Tutti.
Il volume non raccoglie solo i pensieri dei partecipanti al #BeHuman, ma propone le riflessioni di numerosi esperti nel settore delle scienze umane, sociali e dei saperi scientifici e tecnologici: ogni autore è stato chiamato a riflettere su una parola specifica legata al concetto di fraternità, facendo riferimento alla propria esperienza.
E come scrive il Cardinale Mauro Gambetti, presidente della Fondazione Fratelli Tutti, nella postfazione al libro: “Lo splendido caleidoscopio di significati che gli autori hanno composto attraverso le 365 parole sgorgate dall’intelligenza dei cuori, lascia intravedere l’espressione plurale dell’umanità, accomunata da sentimenti, passioni, aspirazioni, idealià Credenti e non credenti di buona volontà convergono insieme su una parola umana”.
– Foto Goffredo De Marchis –
(ITALPRESS)