domenica, Ottobre 5, 2025

Conclusa la terza edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano

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VENEZIA (ITALPRESS) – Si è chiusa oggi all‘Arsenale di Venezia la terza edizione del Salone dell’Alto Artigianato Italiano, che in quattro giorni ha registrato circa 14mila visitatori. Un risultato che conferma il Salone come punto di riferimento per la promozione dei mestieri d’arte e dell’eccellenza italiana, in una cornice unica come quella dell’Arsenale, cuore pulsante della storia della Serenissima. Con 161 espositori provenienti da tutta Italia, il Salone ha offerto al pubblico un vero e proprio viaggio nelle botteghe d’arte e nelle mani dei maestri che custodiscono e rinnovano saperi antichi. Legno, vetro, tessuti, ceramica, metalli, carta, pietre e materiali preziosi si sono intrecciati con storie di famiglie, comunità e territori, raccontando il valore di un’identità che si riconosce nel fare. L’iniziativa, promossa dal Comune di Venezia e organizzata da Vela spa, si inserisce nel più ampio progetto “Venezia e la sua laguna: gestione e valorizzazione dei flussi turistici” sostenuto dal Ministero del Turismo, con l’obiettivo di tutelare e rilanciare i Comuni a vocazione turistico-culturale legati al patrimonio Unesco.

Anche per quest’anno, da parte dell’ente di Certificazione RINA, è stata confermata la certificazione ISO 20121 che testimonia che l’evento è gestito secondo i principi della sostenibilità. Un risultato ottenuto da subito la cui riconferma certifica l’impegno assunto da Vela nelle principali manifestazioni organizzate per conto del Comune di Venezia. “Il Salone dell’Alto Artigianato Italiano è un orgoglio per Venezia e per l’Italia intera – ha dichiarato il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro L’artigianato è la spina dorsale della nostra cultura e della nostra economia: non solo conserva la tradizione, ma innova, crea lavoro e genera bellezza. È fondamentale che questo patrimonio si rinnovi attraverso i giovani e la trasmissione dei saperi: le nuove generazioni devono essere custodi e al contempo interpreti del fare artigiano, portando con sé il valore di quelle mani che raccontano storie e territori. Con eventi come questo vogliamo ribadire che Venezia non è solo una città che accoglie, ma che produce, valorizza e rilancia il futuro dei mestieri d’arte. Questa città si conferma il palcoscenico naturale di questa celebrazione, dove la storia incontra il presente e dialoga con l’innovazione. Un arrivederci alla prossima edizione, da giovedì 1 a domenica 4 ottobre 2026 per continuare a celebrare e a dare voce alla bellezza del fare italiano”.

Gli spazi storici delle Tese e delle Nappe si sono trasformati per quattro giorni in laboratori a vista, dove i visitatori hanno potuto osservare le tecniche di lavorazione e comprendere il valore culturale e umano dei manufatti. L’evento ha proposto un’ampia gamma di categorie merceologiche, dal Nord al Sud: gioielli e accessori, sculture e opere artistiche, arredo e complementi, rilegatura e lavorazione della carta, illuminazione e lavorazione dei metalli, lavorazione del marmo e delle pietre, restauro artistico e conservativo, rivestimenti artistici, liuteria, alta sartoria e lavorazione della cartapesta, pianoforti, ombrelli, calzature. E poi i mestieri veneziani, come l’arte del vetro, i merletti, i mosaici e la tessitura.

La Tesa 113, invece, è stata teatro di progetti speciali curati da MUVE Academy, promossa dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, frutto delle collaborazioni con scuole e istituzioni culturali locali e nazionali: un ponte tra tradizione artigiana e formazione delle nuove generazioni. Non solo esposizioni: il Salone si è confermato anche luogo di confronto, dibattito e riflessione, ospitando presentazioni, talk e momenti culturali che hanno messo in dialogo tradizione e contemporaneità. Tra gli appuntamenti più significativi, il convegno sul restauro della cantoria della Scuola Grande di San Rocco, realizzato grazie al lavoro delle maestranze venete, testimonianza concreta del ruolo insostituibile dell’artigianato nella tutela del patrimonio artistico.

Accanto alla valorizzazione del passato, il Salone ha guardato al futuro: è stato presentato il progetto “Archivio delle Mani Maestre”, ideato da Patrizia Ramacci e curato da Gypsea, una collezione di calchi delle mani di artigiani e maestri contemporanei, simbolo di memoria viva e di trasmissione dei saperi. Il pubblico ha avuto anche modo di partecipare al Public Talk “I mestieri dell’arte. Musei in dialogo con le scuole”, promosso dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, dove studenti, docenti e istituzioni hanno discusso delle sfide contemporanee dei mestieri d’arte: dalla trasmissione delle competenze alle nuove generazioni al legame tra formazione e lavoro, dalla sostenibilità dei processi produttivi all’apertura all’innovazione, con i musei come punti di riferimento vivi e dinamici per l’apprendimento e la sperimentazione. Inoltre, nella cornice della terza edizione è stata anche presentata la candidatura del merletto di Burano a IGP promossa dall’Associazione Il Merletto di Burano, che riunisce cinque storici produttori dell’isola.

L’iniziativa rappresenta un passo fondamentale per la tutela di una tradizione iconica di Venezia e per la valorizzazione delle maestranze locali. “Gli appuntamenti ormai consolidati del Salone Nautico, attivo dal 2019, e del Salone dell’Alto Artigianato Italiano, inaugurato nel 2023, dimostrano concretamente quanto sia strategico questo connubio tra filiera locale e utilizzo temporaneo di aree cittadine. L’Arsenale in particolare, con i suoi spazi pubblici recuperati e resi disponibili in forma temporanea e non vincolante, diventa un luogo di incontro e confronto tra realtà produttive locali e operatori nazionali e internazionali.- aggiunge Fabrizio D’Oria, direttore operativo di Vela spa -. Questa edizione conferma la lungimiranza dell’Amministrazione comunale nel creare uno spazio dedicato agli artigiani Abbiamo registrato un entusiasmo straordinario da parte del pubblico: famiglie, giovani, appassionati e professionisti hanno affollato le Tese e le Nappe, vivendo da vicino i processi creativi”.

“Il successo del numero di visitatori e dei 161 espositori – ha aggiunto Alberto Bozzo, direttore commerciale del Saloneè la prova che c’è un grande desiderio di artigianato, inteso come esperienza autentica e come valore culturale. Quest’anno abbiamo ampliato le categorie merceologiche e, di conseguenza, il numero delle Tese e delle Nappe che le hanno ospitate, arrivando a 8 in totale. Inoltre, abbiamo ampliato le dimostrazioni dal vivo, perché crediamo che vedere gli artigiani all’opera sia il valore aggiunto più grande di questa manifestazione. Il Salone è ormai diventato un appuntamento fisso per la città e per l’intero Paese, un’occasione per mettere in dialogo tradizione e innovazione, per far incontrare maestri artigiani e nuove generazioni. Il Salone cresce e continuerà a crescere in qualità, perché racconta un’Italia che ha ancora molto da dire al mondo”.

-Foto Comune di Venezia-
(ITALPRESS).

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