giovedì, Settembre 4, 2025

Cliniche, app e cure: così il Marocco affronta la questione randagismo

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RABAT (MAROCCO) (ITALPRESS) – Nessuno sterminio ma un progetto strategico secondo le direttive dell’OMS sul quale si continua a investire, non solo dal punto di vista economico. Il Marocco prende sul serio la questione randagismo e alle accuse mosse da alcune associazioni animaliste replica con numeri e fatti. Negli ultimi mesi sono infatti montate le polemiche sul presunto obiettivo di ripulire le strade da 3 milioni di cani in vista dei Mondiali del 2030 che il Paese organizzerà assieme a Spagna e Portogallo.

“Ma è un numero che non sappiamo da dove salti fuori”, replicano dall’Ampana (Associazione marocchina per la protezione degli animali e della natura) che dal 2019 – quindi ben prima dell’assegnazione della rassegna iridata – sta portando avanti la cosiddetta strategia TNVR: trap, neuter, vaccine and return. In altre parole i cani randagi vengono catturati, sterilizzati, vaccinati e riportati dove erano stati trovati. “Per l’OMS è il metodo migliore per garantire la sicurezza della popolazione e al contempo tutelare la salute degli animali”, sottolinea Youssef Lhor, presidente Ampana.

Nel Paese sono state già allestite 7 cliniche veterinarie e si prevede nel 2026 di raggiungere quota 30, col Parlamento marocchino che ha già approvato una legge – si attende ora il testo per la sua applicazione – per agevolare l’adozione dei cani sottoposti a TVNR nel rispetto comunque di una serie di criteri ben definiti, oltre a prevedere condanne penali e pecuniarie per il maltrattamento degli animali. Ai cani passati dalle cliniche viene poi applicato un tag all’orecchio che ne permetterà l’identificazione e il tracciamento. Uno dei punti su cui si basa il progetto è infatti il coinvolgimento della popolazione grazie a un app che da un lato permette al cittadino comune di fare la sua parte scattando una foto e segnalando il randagio, ma dall’altro gli consente anche di ricostruire la storia degli animali già trattati, comprese cure e vaccini a cui sono stati sottoposti.

Attraverso la stessa app, disponibile in varie lingue e scaricabile anche da parte dei turisti, è possibile avanzare la richiesta d’adozione: nel 2025, secondo i dati in costante aggiornamento sul software, sono stati catturati già oltre 1200 cani, di cui più di 500 sono stati sterilizzati e circa 350 riportati nel luogo d’origine. Finora sono stati investiti circa 60 milioni di euro, equamente divisi fra governo e amministrazioni locali, ma si sta cercando di coinvolgere anche il settore privato e altre novità sono in arrivo. Nella clinica veterinaria alle porte di Rabat, infatti, hanno iniziato a usare delle nuove etichette elettroniche con QR leggibile via app e con tre diversi colori a seconda di dove il randagio è stato trovato (rosso per Salè, blu per Rabat e verde per Temara), in modo da facilitare ulteriormente l’identificazione e il tracciamento. Un’idea che presto sarà estesa agli altri dispensari costruiti nel Paese.

– foto glb/Italpress –

(ITALPRESS).

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