mercoledì, Dicembre 17, 2025

La vendetta del pesce ripescato (dal frigo). Da VicenzaPiù Viva n. 303

- Advertisement -

(Articolo di Federica Zanini sul pesce ripescato da VicenzaPiù Viva n. 303sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Venerdì pesce. Ok, ma il resto della settimana? E, soprattutto, che fare con quello che resta? Operazione riciclo, ovvio. Per la gioia di chi in famiglia “Uffa, odio il pesce. Devo pulirlo, è pieno di lische e poi… sa di pesce”.
A rieccola. A rieccoci: tu me provochi? E io mo’ te (ri)frego. Frigo mio che ti sei fatto capanna, è ora di svuotarti e lasciarmi creare qualcosa di nuovo. Tra i ripiani, due bei tranci di salmone grigliato della sera prima, un po’ di polpo e chips di patate arrostiti in friggitrice ad aria, tristissimi carotine e piselli lessi e dell’insalata valeriana mescolata con fettine di pera e olive taggiasche.
Anche in questo caso, è escluso che nelle vostre cucine vi ritroviate esattamente con gli stessi avanzi, ma il tema è il riciclo, che include come amalgama indispensabile tanta fantasia. Insomma, io vi racconto le mie acrobazie gastronomiche, ma voi fate come volete, con quello che avete.

Verdure, pesce, uova, pane....jpg
Verdure, pesce, uova, pane.

Fatto l’inventario di ciò che non va sprecato (e va rifilato all’adolescente schizzinosa, ormai è una sfida), chiamo in soccorso ricotta, uova, farina, pan grattato e grana grattugiato.
E metto a lavorare il mio scassato, ma fedelissimo robot.
Prima trito abbastanza finemente, ma senza farne una poltiglia, polpo e patate arrosto, aiutandoli ad amalgamarsi con la ricotta (meglio quella “vera”, densa e granulosa, rispetto a quella pannosa nelle scatolette a lunga conservazione). Fermate le lame, insaporisco con il sale ed erbe aromatiche a piacere (perfetta sarebbe la mentuccia selvatica, ma vabbè io sono maniaca, come dicono i miei figli). A questo punto, aggiungo nel mixer un uovo e le verdure: carotine, piselli e insalata con pere e olive (denocciolate, ovviamente!). Dopo un paio di giri, fermo di nuovo tutto e inserisco, non prima di averlo privato della pelle e dell’osso centrale e di eventuali altre lische, il salmone, sbriciolandolo grossolanamente con le mani, e faccio ripartire.

Formate le polpette, vanno infarinate
Formate le polpette, vanno infarinate

Attenzione: il contenitore del mio tritatutto-dinosauro è molto grande, ma se così non fosse il vostro, dopo ogni operazione svuotate l’impasto ottenuto in una terrina e alla fine amalgamate bene con l’aiuto di un cucchiaio o, meglio ancora, una forchetta. Procedura che devo comunque fare anche io alla fine, quando vanno aggiunti a legare il pane grattato e il grana grattugiato.
Quello che dobbiamo ottenere è un composto omogeneo, morbido ma non consistente, con cui, inumidendoci le mani, andremo a formare delle polpette (io le ho fatte a forma di quenelle), che andranno poi infarinate.
Una volta pronte, si possono friggere nell’olio bollente o rosolare in padella, ma anche cuocere al forno o in friggitrice ad aria per un quarto d’ora circa, dopo averle irrorate con un filo sottile d’olio extravergine di oliva.

Ed eccole pronte per essere cotte a piacere
Ed eccole pronte per essere cotte a piacere

In tavola le potete portare così, belle calde, accompagnate dalla verdura che preferite, ma io le consiglio tiepide, o anche fredde, con insalata e una salsa fresca in cui intingerle. Io mi sono ispirata alla cucina greca e ho preparato un simil-tzatziki (non avevo in cetrioli freschi) con yogurt bianco denso, aglio in polvere, erba cipollina, un cucchiaino di maionese leggera e un goccio di aceto bianco, meglio se agrodolce.
Cena spazzolata, adolescente fregata.

Stay Connected

9,253FansMi piace
3,533FollowerSegui
2,652IscrittiIscriviti
- Advertisement -
- Advertisement -
- Advertisement -

ULTIMI ARTICOLI