(Articolo di Adriano Bevilacqua da Vicenza In Centro n. 10-2025).
La famiglia Chiericati ebbe origine, secondo lo storico vicentino Battista Pagliarino (1415-1506), da Clerico Gatto che, a capo di un esercito, nel 1242, venne nel vicentino a combattere contro Ezzelino III. Dopo la battaglia di Longare, combattuta per eliminare la rosta che impediva al Bacchiglione di raggiungere Padova, decise di fermarsi in quei luoghi ameni. I discendenti di Clerico vennero chiamati i Chieregati. Nei primi anni del XV secolo da Domizio e da Maddalena di Nicolò Faccini, nacque Chierighino Chiericati. Studiò come notaio e per le sue indubbie capacità professionali riuscì a farsi una posizione come
amministratore militare prima a Venezia e successivamente a Roma sotto Papa Paolo II. Il 12 Giugno 1452, l’imperatore Federico III d’Asburgo, lo nominò conte palatino con tutti i suoi discendenti. Quarant’anni dopo, nel 1471, lasciato ogni incarico si ritirò a Vicenza, ricco di soldi e di fama. Il secolo successivo, molto noti furono tre fratelli Chiericati. Ludovico, che con il commercio di tessuti in Francia aumentò le già notevoli ricchezze della famiglia. Sposò Faustina, figlia di Pietro Godi. Alla morte del Godi ereditò con la moglie Faustina tutti i beni della famiglia.
Giovanni, nel 1550 iniziò la costruzione di Villa Chiericati a Vancimuglio su progetto di Andrea Palladio. Il grande architetto disegnò un pronao di tempio antico, applicato al corpo della villa.
Primo esempio poi ripetuto su villa Malcontenta, su La Rotonda e altre. Girolamo, che faceva parte del consiglio cittadino e del collegio dei giudici, fu tra i promotori, assieme al conte Giangiorgio Trissino, per l’assegnazione dell’incarico per le logge della basilica in piazza del Peronio, al giovane architetto Andrea Palladio. Avendo ricevuto in eredità nel 1546, alcune vecchie case ai piedi del Motton chiamato il colle e avendo di fronte la piazza dell’Isola, pensò di incaricare il Palladio della progettazione del palazzo di famiglia. Lo spazio occupato da queste case era esiguo, per la qual ragione, Girolamo Chiericati chiese al consiglio cittadino, di poter usufruire di una fascia di 4/5 metri posta di fronte le vecchie case. Il consiglio concesse il permesso di usufruire di questo terreno, purché creasse sul fronte, un portico aperto al pubblico. L’architetto Andrea Palladio, nel progettare il palazzo, onde evitare le frequenti inondazioni della piazza e per separarlo dagli animali del mercato, innalzò il palazzo su un podio accessibile tramite una scalinata. La costruzione inizia il 1551 ma cessa nel 1557 con la morte del conte Girolamo. Il figlio Valerio non completò la costruzione che si limitava a quattro campate. Preferì far decorare gli interni da famosi artisti quali lo Zelotti, Ridolfi, Fasolo e altri. Fu completato solamente nel 1680. Nel 1839 il Comune di Vicenza acquistò il palazzo dai Chiericati, con l’intenzione di farne un museo. E così è stato.
Adriano Bevilacqua