venerdì, Luglio 4, 2025

Quinto Vicentino: Villa Thiene accoglie “Cavallo d’Aria”, un viaggio immersivo nelle soffitte storiche

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Le storiche soffitte di Villa Thiene a Quinto Vicentino si aprono al pubblico per accogliere “Cavallo d’Aria”, una suggestiva mostra immersiva realizzata dal collettivo BOW. Questo gruppo è composto da cinque giovani artiste che si sono formate all’Accademia di Belle Arti di Venezia. Per la prima volta, gli spazi solitamente inaccessibili della villa si trasformano in un percorso esperienziale, dove le opere non si limitano a essere esposte, ma si fondono con l’architettura circostante, dando vita a un dialogo silenzioso e profondo tra arte e spazio.

Alla cerimonia inaugurale ha preso parte l’assessore alle Politiche giovanili, promozione del territorio e di Villa Thiene, Cultura, Eva Gelosi, che ha sottolineato l’importanza di questo progetto nel creare un ponte tra la formazione artistica e il territorio vicentino. La presenza della professoressa Miriam Pertegato, docente e portavoce dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha ulteriormente evidenziato il valore di questa sinergia: un incontro tra generazioni e visioni che dà origine a opere autentiche, visionarie e radicate nel presente.

Nel cuore della mostra, la stanza centrale accoglie due opere che invitano alla riflessione. “Reminiscenze”, di Romina Dorigo, guida il visitatore in un cammino intimo, attraverso piccoli elementi in cemento e carta riciclata, realizzati con fondi di caffè, segatura e felci. Questi frammenti leggeri e materici si offrono come tracce da seguire, piccole epifanie e inviti alla meraviglia. Accanto, l’installazione di Speranta, capogruppo del collettivo, trasporta il pubblico in una camera sospesa tra sogno e realtà. Gli oggetti, ricoperti di lattice, raccontano una presenza appena svanita: un letto disfatto, un paio di occhiali, e quella sottile tensione emotiva che solo l’assenza riesce a evocare.

Nella sala a sinistra, il linguaggio si fa più concettuale: Giulia Tombolato presenta un cubo in pluriball colorato che racchiude un video al suo interno. Fragile, trasparente eppure vibrante, l’opera riflette sul senso del vedere e sull’ambiguità del gesto creativo. Nella sala a destra, l’opera di Elisabetta, intitolata “Samara”, è un grande tessuto trasparente su cui sono cuciti semi di acero e olmo. I semi cadono, ma vengono fermati dal gesto del cucire, come a cristallizzare il movimento in un tempo sospeso. Si tratta di un arazzo delicato e poetico, che trasforma l’atto del seminare in gesto visivo e narrativo.

Infine, “Radicum” di Giorgia Contin si radica letteralmente nello spazio. Forme scure e sinuose si sollevano dal pavimento e si arrampicano sulle pareti come radici vive, ispirate ai principi dell’arte povera e in particolare alla ricerca di Giuseppe Penone. L’opera invita a osservare attentamente, a cogliere le figure che si formano grazie al gioco di luci e ombre, in un continuo invito alla percezione attiva. È una celebrazione dell’invisibile, della vita che cresce nelle profondità e delle fondamenta nascoste che sostengono il visibile.

Il titolo “Cavallo d’Aria” racchiude perfettamente lo spirito della mostra: qualcosa di impalpabile e potente, che si muove come un soffio tra i muri, tra i gesti e le idee delle artiste. Un progetto che unisce riflessione, tecnica, delicatezza e coraggio, offrendo al pubblico un’esperienza di ascolto e di immersione.

La mostra “Cavallo d’Aria” è visitabile fino al 27 luglio 2025 negli spazi di Villa Thiene. L’ingresso è libero il venerdì, sabato e domenica dalle 11:00 alle 18:00. Dal lunedì al giovedì è possibile visitare la mostra su appuntamento scrivendo a [email protected].

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