(Articolo sulla chiesa dei S.S. Filippo e Giacomo di Francesco Borasco da Vicenza In Centro n. 7- luglio 2025).
Giovedì 3 aprile 2025 ore 10. Ci si doveva trovare davanti al portale della chiesa dei S.S. Apostoli Filippo e Giacomo in stradella S.Giacomo di Vicenza. Eravamo tutti presenti: il sottoscritto, il tecnico competente del Comune, il tecnico incaricato delle AMCPS ed il delegato del restauratore del portale della chiesa. Dopo una certa attesa per le chiavi, finalmente venne un incaricato dalla direttrice della Biblioteca Bertoliana che ci invitò a seguirlo. Dopo aver attraversato sale piene zeppe di libri, ci trovammo di fronte ad una parete bianca con una porticina. Il signore la aprì con la chiave, entrò e altrettanto facemmo noi, però uno alla volta e lentamente.
Infatti, appena entrati ci trovammo di fronte ad una meraviglia mai vista prima: un grande volume d’aria da chiesa tutto racchiuso da pareti e soffitto completamenti ricoperte da opere pittoriche di varie dimensioni, affreschi, statue, un altare bellissimo e un pavimento tutto lastricato di pietre tombali. Un po’ tutti siamo rimasti a bocca aperta per la meraviglia, tanto che la maggior parte di noi né usci con l’espressione che lasciava intendere “non ho mai visto una meraviglia simile”, compreso il restauratore. Costui però si avviò subito verso il portale da restaurare attraverso uno stretto cunicolo di scaffalature, seguito dall’incaricato delle AMCPS e dall’architetto del Comune, in quanto era loro compito prendere le misure del portale stesso e di come poterlo smontare in un secondo tempo per trasferirlo nel laboratorio di restauro per la rimessa a nuovo, come d’accordo. Così il sottoscritto e l’incaricato della biblioteca restammo soli a guardare queste meraviglie e a scambiare qualche parola in proposito. Mi disse che la chiesa risaliva al sedicesimo secolo, verso la fine, ed apparteneva al complesso conventuale di Palazzo San Giacomo. All’epoca fungeva da parrocchia e nel 1583 fu affidata dal vescovo Michele Priuli
ai padri Somaschi che la ressero per oltre due secoli svolgendo varie mansioni per la diocesi dopo il Concilio di Trento. In tal modo la poterono arricchire con tutte quelle meraviglie. Il suo patrimonio pittorico era composto da ben 102 opere che ricoprivano tutte le facciate ed il tetto. Esso costituiva un patrimonio artistico unico in Vicenza.
Francesco Borasco