(Articolo sulla storia di Vicenza di Carlo Valente da L’AltraVicenza n. 3-aprile 2025 allegata a Vicenza PiùViva n. 297, sul web per gli abbonati).
Dedicata ai turisti, anche a quelli nostrani che ci vivono ma non la conoscono.
Ai limiti della Pianura Padana, dove scorrono il Bacchiglione e il Retrone sorge una città che, come molti altri luoghi d’Italia, ospita tesori così peculiari e preziosi che molti Imperi se la sono contesa come una gemma da porre sulla loro corona, i cui abitanti sono depositari di tradizioni e storie passate per molte generazioni. Questa città è Vicenza.
I primi insediamenti umani ai piedi dei Colli Berici risalgono addirittura all’epoca preistorica, alcuni ipotizzano che gli antichi Venetici avrebbero chiamato la città da loro fondata Berga, quando i Romani presero il controllo della regione consolidarono il centro abitato e lo chiamarono Vicetia o Vicentia, come riportato da Plinio il Vecchio e da Tacito. Il nome Vicenza fa la sua comparsa nell’XI secolo, derivante dal latino vincens ma secondo altri l’origine potrebbe venire da Oniketia (in greco Terra dei Veneti).
In epoca romana Vicenza divenne un passaggio della Via Gallica, una delle numerose strade che percorrevano l’Impero. Testimonianze di quell’epoca sono il Teatro Berga, le
prime mura, il Foro su cui poi sorse Palazzo Trissino. Dopo la fine dell’Impero d’Occidente Vicenza visse sotto diverse dominazioni che modellarono la sua storia e la sua forma, dai Longobardi ai Romani d’Oriente, fino agli Scaligeri che costruirono le mura trecentesche e che precedettero il dominio di Venezia nella cui Repubblica fece parte dal 1404 al 1797. Durante questi secoli la Serenissima Repubblica garantì un periodo di pace in cui diversi artisti ebbero la possibilità di arricchire la città con monumenti e opere che possiamo ammirare ancora oggi. Uno dei più rinomati e celebri artisti dell’epoca è senza dubbio Andrea di Pietro della Gondola, noto con lo pseudonimo di Andrea Palladio (la cui opera «I quattro libri dell’Architettura» venne chiamata da Thomas Jefferson «la mia Bibbia»). Tra gli edifici che il geniale architetto ha progettato c’è la Basilica Palladiana, per lungo tempo sede delle maggiori attività politiche ed economiche della città, cornice eccelsa di Piazza dei Signori, insieme alla Torre Bissara che svetta su Vicenza, di fronte alla Basilica la Loggia del Capitaniato, magnifico palazzo palladiano e patrimonio dell’Umanità.
Se un visitatore passasse vicino a Palazzo Chiericati potrebbe prendere l’ottima decisione di visitare il Teatro Olimpico che con la sua scenografia monumentale ospita eventi capaci di intrattenere ed ispirare. Un’opera d’arte, fucina di opere d’arte. Oppure il visitatore potrebbe risalire Corso Palladio, girare un vicolo in cui i palazzi si concentrano tra una farmacia e una pasticceria, per poi aprirsi ad uno spettacolo architettonico straordinario, con Piazza dei Signori che sorprende lo spettatore testimoniando la sua storia e l’eredità del Rinascimento Veneto. Chi volesse ammirare Vicenza in tutto il suo splendore può trovare una vista spettacolare su Monte Berico, teatro dell’eroica resistenza vicentina contro le truppe austriache nel 1848, vicino al Santuario di Monte Berico, testimonianza dei tesori che l’architettura religiosa ha lasciato a Vicenza, insieme alla Basilica dei Santi Felice e Fortunato, meraviglioso esempio di stile romanico restaurata nel XX secolo.
Non solo Andrea Palladio contribuì a rendere onore alla città che D’Annunzio definì «la mia diletta», un altro cittadino degno di essere ricordato è Antonio Pigafetta che si unì alla spedizione di Magellano e scrisse il diario del primo giro del mondo.
La tradizione vicentina ha molto da offrire anche nell’arte culinaria: gli irresistibili bigoi co’ l’arna (i bigoli al ragù d’anatra) o il baccalà alla vicentina, piatto la cui storia inizia nel XVI secolo. Veri tesori della tradizione culinaria di Vicenza sono la soppressa vicentina e il formaggio Asiago ricercato e apprezzato in tutto il mondo. Se il visitatore chiedesse ai Vicentini notizie sulla loro fama di mangiatori di gatti molte storie gli verrebbero narrate, tra cui quella di un Doge esasperato per un’invasione di topi o riferimenti ai rimedi estremi durante un assedio.
Vicenza ospita anche molti eventi di grande valore culturale, tra cui il Festival Biblico in cui si riscoprono le Sacre Scritture; il VicenzaOroFuoriFiera (ViOFF), una serie di manifestazioni in centro storico in occasione del salone internazionale dell’oreficeria di VicenzaOro; Settimane Musicali al Teatro Olimpico, durante il quale il Teatro Olimpico si anima di musica da camera e opere o il festival internazionale di musica jazz Vicenza Jazz-New Conversations.
Innumerevoli storie e tesori Vicenza ha da raccontare, una città non grande o potente quanto Roma, né ricca quanto Firenze o Venezia, ma con numerosi tesori da condividere, storie da raccontare, personaggi che hanno percorso il mondo intero ispirando intere generazioni ancora oggi. Un luogo dove poter fare una bella vacanza tra monumenti e ristoranti tradizionali o trovare l’ispirazione per scrivere una poesia, progettare il palazzo di un Imperatore. Una città da cui può partire e in cui può finire il giro del mondo.