sabato, Aprile 19, 2025

Arzignano: il Teatro nella Villa al servizio della comunità

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(Articolo di Federica Zanini da L’AltraVicenza allegato a Vicenza PiùViva n. 296, sul web per gli abbonati, acquistabile in edicola in versione cartacea).

Un polo culturale (e sociale) di spessore e un riferimento non solo per Arzignano, ma per tutta la Valle del Chiampo e per… la Vicenza che si lamenta della vitalità del capoluogo.

Nel nostro favoloso territorio, brulicante di dimore storiche di rara bellezza e scarsa notorietà nascoste all’ombra dei capolavori palladiani – di firma e di stile – inseriti a dovere nei grandi circuiti turistici e tutelati dai Beni Culturali e dall’Unesco, può succedere di tutto. Anche il teatro in villa. No, non inteso come rassegne culturali ospitate eccezionalmente in cornici architettoniche nobiliari, ma nel senso stretto della parola.
Capita per esempio ad Arzignano, dove quel gioiellino del Teatro Mattarello è ospitato nell’omonima, antica villa. In pieno centro storico.

Al Teatro Mattarello
Al Teatro Mattarello

A rimirarlo dall’altra parte della strada, prima di varcare la ricercata cancellata in ferro battuto, sembra di vedere ancora le carrozze fermarsi per far scendere, in un fruscio di sottogonne, dame eleganti pronte a una serata mondana…
E invece no. Proprio la realizzazione della sala al suo interno ha strappato l’elegante dimora al destino di oblio e decadenza che ha inevitabilmente inghiottito tante altre residenze, qui come altrove. Ancora una volta, la cultura è vita.
Ma prima di parlare del presente e del futuro, ripassiamo un po’ la storia. La settecentesca Villa Martello, affacciata sul centralissimo corso Mazzini, prende il nome dal suo committente (facoltoso esattore della Repubblica di Venezia), che ne affidò il progetto presumibilmente all’architetto Francesco Muttoni. Se gli interni hanno subito nei secoli diversi rifacimenti fino alla trasformazione appunto in sala teatrale nel 1908 (a sua volta ristrutturata l’ultima volta nel 1994), gli esterni si sono sostanzialmente conservati nelle fattezze originarie. A partire dalla elegante facciata, oggetto di un recente restauro appunto conservativo, che si presenta con una base composta da colonne in stile dorico toscano su cui poggiano l’ampia loggia e il timpano, sovrastato dalle statue di Giunone, Giove e Venere, attribuite a Orazio Marinali, e con al centro lo stemma di Francesco Mattarello. Sulle chiavi di volta si notano dei mascheroni di particolare bellezza.
Il Teatro, di proprietà della Parrocchia di Ognissanti e concesso in comodato d’uso al Comune, con i suoi 400 posti in comode poltrone offre non solo un’ambientazione elegante e ricca di storia, ma anche, sotto la preziosa direzione artistica di Alessandro Anderloni, puntuali stagioni ricche di spunti e di volti noti del teatro italiano. Come testimonia con
grande efficacia l’attuale allestimento a effetto del foyer, dove dominano i vividi ritratti fotografici – a firma di Tommaso Le Pera, noto come il fotografo del teatro italiano – dei grandi interpreti della scena nazionale che hanno calcato il palco di Arzignano.
Con un’ampia locandina di prosa tradizionale e dialettale, musica classica e danza contemporanea pensata per attrarre un pubblico di tutte le età -che viene completata da un’interessante collaborazione con le scuole, che non solo porta gli studenti sia in platea che sotto i riflettori, ma li coccola con sconti addirittura dell’80% sui biglietti- il Teatro Mattarello è un polo culturale (e sociale) di grande spessore e un riferimento non solo per Arzignano, ma per tutta la Valle del Chiampo.

Uno spettacolo al Mattarello
Uno spettacolo al Mattarello

I vicentini, spesso lamentosi rispetto alla vitalità del capoluogo, non hanno che da mettersi in auto e andare a godere di un altro dei cosiddetti figli minori della scena teatrale berica e allargare i propri orizzonti. «Il Teatro Mattarello è un vero e proprio orgoglio per la nostra città – dichiarano congiuntamente il sindaco Alessia Bevilacqua e l’Assessore alla Cultura Giovanni Fracasso –, un luogo dove la passione per le arti si fonde con la storia e la comunità.
Abbiamo avuto l’onore di ospitare grandi nomi del panorama teatrale italiano, anche in questa stagione 2024/25 (ndr: Lucrezia Lante della Rovere, Alessandro Benvenuti, Paola Minaccioni, Gianluca Ramazzotti e Chiara Francini), e abbiamo assistito a performance indimenticabili come quella dei Kataklò. Il Mattarello non è solo un teatro, ma un luogo di incontro e di crescita per la nostra comunità, un punto di riferimento culturale che contribuisce a valorizzare il nostro territorio».
Ed è patrimonio di tutti, aggiungiamo noi, che segnaliamo la recente proposta, al momento non andata a buon fine, della candidatura del Mattarello a monumento nazionale, insieme – per quanto riguarda il Vicentino – addirittura al Teatro Olimpico, oltre che al Comunale di Thiene, a quello di Lonigo, al Civico di Schio e al Modernissimo di Noventa Vicentina.
Il consiglio allora è di affrettarsi a prenotare uno degli ultimi due spettacoli di stagione, per farsi un regalo, per stupirsi, per restare in trepida attesa della nuova locandina, che verrà svelata a giugno e che debutterà il prossimo autunno. L’appuntamento è mercoledì 2 aprile nientemeno che con la simpaticissima Chiara Francini, protagonista di “Forte e Chiara”, e poi il 17 aprile con la commedia brillante “Le prénom. Cena tra amici”.

 

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