mercoledì, Gennaio 8, 2025

I supplì prima del supplizio (gastronomico e non solo) delle feste

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(Articolo di Federica Zanini sui supplì da VicenzaPiù Viva n. 294, sul web per gli abbonati).

Ciuc(c)a Matta, in questo momento di grandi impegni non solo di stomaco una soluzione pratica, veloce e gustosa.

Dicembre, mese di banchetti, apericene (che adesso fa tanto figo), brunch (ancora più figo), cenoni, veglioni…ricchi premi e cotillon. Anche per chi è agnostico, ateo, di altro credo o semplicemente non praticante, nel periodo natalizio c’è un rito solenne che non lascia scampo a nessuno e che, senza tema di risultar blasfemi, è insindacabilmente sacro: scambiarsi gli auguri insieme a seduzioni gastronomiche, di ogni gusto, forma, tradizione e taglio.
Amuse-bouche, antipasti, primi, secondi, contorni, macedonie, sorbetti e dolci senza ritegno… nemmeno i più morigerati e i meno golosi sapranno trattenersi. Nonostante questo, apriti frigo… che avanzerà di tutto e di più.
Qualche tartina del pranzo potrà riapprodare, intristita e raggrinzita, in tavola a cena, qualche insalata per star leggeri si appesantirà del cappone arrosto rimasto sul piatto da portata, la frutta secca inviterà a finire quel po’ di mascarpone e gorgonzola, ma poi – fidatevi – ci sarà sempre di che metterci mano. E cervello.
Fatto salvo che la ‘vellutata ‘all inclusive’ di cui ho raccontato nel numero precedente di VicenzaPiù Viva per introdurvi il singolare, creativo ed ecosostenibile concetto culinario di Ciu(c)ca Matta è sempre l’infallibile jolly per un riciclo da poco tempo e tanta resa, non mi sostituirò ai giornali e l’Internet di stagione che propinano le scoperte del secolo: come fare il tiramisù con il pandoro avanzato, come fare una zuppa saporita e portafortuna con quei miseri mucchietti di puré e lenticchie che si sono mescolati tra loro nella pirofila e manco se vuoi li puoi più separare, come preparare dei rustici di pasta sfoglia con quelle due fette di cotechino miracolosamente risparmiate dalla curva senior della tavolata (la generazione, insomma, che ancora sapeva mangiare), come fare un timballo veloce con la pasta o i ravioli avanzati, come ridurre (letteralmente) in polpette carni e pesci abbandonati.
No, in questo momento di grandi impegni non solo di stomaco, vi suggerisco una soluzione pratica, veloce e gustosa, che non richiede troppo lavoro, stuzzica l’acquolina e che, sempre che non abbiate deciso di nutrirvi di gamberoni, aspic, baccalà, arrosti, lessi con la mostarda, pandoro e mandorlato fin dal primo di dicembre, vi risolverà la vita anche nell’attesa del clou delle Feste.
Il risotto che fu: abracadabra, eccovi degli sfiziosi supplì. Nel mio caso mi ero dedicata a uno degli abbinamenti d’autunno che più amo: zucca e salsiccia. Ben freddo di frigo (per essere certi che tenga bene si può comunque mescolarvi un uovo e un po’ di farina), inumidendo prima le mani, ne ho fatto delle palline al cui centro ho posizionato un bel quadrotto di formaggio tipo latteria. A parte ho preparato abbondante pan grattato (possibilmente a grana grossa o, ancora meglio, grattato a mano con la grattugia grossa come facevano i nonni), condito con sale, pepe, aglio in polvere, abbondante grana grattugiato ed erbe aromatiche secche.
Il tocco in più, briciole di cipolle fritte croccanti. Passati i singoli supplì nella panatura, li ho messi in friggitrice ad aria con qualche pouf di olio evo e fatti cuocere a 200° per una quindicina di minuti (girandoli a metà cottura). Si possono dorare anche in forno o addirittura friggere in olio bollente.
A seconda di quanto supplì…zio vogliate imporvi.

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