Numerose sono state nel 2022 le iniziative e le attività organizzate per festeggiare il centenario del Museo Zannato e coinvolgere la cittadinanza, spesso succede infatti che i tesori più a portata di mano siano anche i meno conosciuti, e così accade anche per questa struttura, rinomata tra ricercatori e studiosi di tutto il mondo, soprattutto per la collezione paleontologica, una delle maggiori del Veneto, di granchi fossili.
Un vero e proprio scrigno di reperti fossili che racconta la storia antica del nostro territorio, 20, 30, 40 milioni di anni fa. Il Museo, che ha sede in villa Lorenzoni in piazza Marconi, conserva anche notevoli testimonianze della storia passata delle nostre genti, dai Veneti Antichi ai Romani, dai Celti ai Longobardi. Il Museo è inoltre il punto di riferimento culturale dell’Ovest Vicentino per tutte le problematiche relative all’archeologia e alle scienze naturali.
Fondato dal Cavalier Giuseppe Zannato inizialmente come museo scolastico nella vicina scuola “A. Manzoni” nel 1922, nel corso degli anni fu visitato da Ministri, sottosegretari di Stato, professori di Università e direttori di musei di ogni parte d’Italia. Nel 1983, con delibera del Consiglio Comunale, assunse la nuova denominazione di Museo Civico “G. Zannato”.
Dal 2007 occupa l’intero palazzo di villa Lorenzoni e si compone di 12 sale espositive più cinque attualmente in via d’allestimento. Aula didattica, depositi e laboratori sono ospitati in sedi separate tra la Scuola Primaria Manzoni e la Materna Dolcetta.
Momento clou delle iniziative per festeggiare il Centenario è stata la Romeo Expedition, la spedizione in Argentina di un team di ricercatori ed esperti sulle tracce di Romeo, il coccodrillo del Museo. Si tratta di un progetto scientifico e divulgativo che prende spunto dal suo reperto più iconico, il caimano tassidermizzato (appartenente alla specie Caiman latiro-stris).
Proprio quello che compare in alcune foto storiche di Giuseppe Zannato. La Romeo Expedition nasce dall’intento di raccontare l’evoluzione nel corso del tempo dei musei e dell’ambiente e si pone in perfetta armonia con lo spirito del Cavalier Zannato, veronese di nascita e montecchiano d’adozione, che desiderava fortemente incuriosire, soprattutto i più giovani.
Per tutta la durata del viaggio infatti il team (composto da Roberto Battiston, capospedizione, conservatore e naturalista del Museo Zannato; Michele Ferretto, presidente della cooperativa sociale Biosphera ed esperto in sostenibilità, Emma Borgarelli, responsabile di Biosphera per i viaggi di ecoturismo internazionale di tipo sostenibile, Andrea Colbacchini documentarista specializzato in storia, antropologia e ambiente, e Arianna Caneva, laureata in Scienze Ambientali e specializzata nell’elaborazione di modelli ambientali per la conservazione delle risorse naturali) ha mantenuto il contatto costante con Vicenza attraverso i canali Social, rispondendo in tempo reale alle domande inviate dagli alunni delle scuole. Il progetto è stato possibile grazie al contributo di Trevisan Macchine Utensili.
Va detto inoltre che il Museo svolge attività di ricerca, didattica e divulgazione, seguendo le orme del suo fondatore, che tra i 14 e i 20 anni raccolse in Italia e all’estero minerali, fossili, insetti, esemplari di botanica e ricordi storici. A dicembre è stata inaugurata della mostra “Zannato and friends” allestita nelle sale espositive dell’ultimo piano di villa Lorenzoni per raccontare i 100 anni del Museo.
Per l’occasione sono stati esposti dei reperti inediti del fondatore, oltre a un’intera sala dedicata alla wunderkammer, la camera delle meraviglie per raccontare il collezionismo ottocentesco che ha permesso la nascita dei grandi musei. Va inoltre ricordato che l’associazione Amici del Museo, nata da un primo nucleo di appassionati l’11 dicembre del 1992, ha spento 30 candeline.
Tra le attività di maggior rilievo vanno ricordati gli scavi in cui l’associazione ha collaborato con Università e Soprintendenza, lo scavo della Lovara, quello di Castelgomberto per la messa in luce di tronchi di palma fossili, lo scavo ai Castelli di Montecchio che ha rivelato un villaggio preromano e quello della villa romana nell’attuale parcheggio dell’ospedale. Infine, è possibile visitare nel Museo l’esposizione permanente “Il Cavaliere Longobardo di Monticello di Fara”, che ospita i preziosi reperti venuti alla luce grazie ai recentissimi scavi della Soprintendenza.
Eccezionale è il corredo del cavaliere sepolto presso una chiesa e che dà il titolo alla mostra, tra cui diverse armi da offesa, cinture con elementi decorativi, uno sperone e uno scudo riccamente decorato. «La nostra città considera il Museo Civico Zannato un prezioso protagonista della vita culturale, – spiegano il sindaco di Montecchio Maggiore, Gianfranco Trapula e l’assessore alla Cultura, Claudio Meggiolaro – le collezioni continuano ad aumentare e il Museo è sempre più punto di riferimento archeologico per l’intera zona compresa dal Sistema Museale Agno Chiampo».
Di Loris Liotto da Storie Vicentine n. 11 novembre-dicembre 2022