Agli inizi del ‘900 in città esistevano due teatri che testimoniano la vivacità culturale di Vicenza. Stagioni estive ed invernali per la musica lirica si tenevano nello splendido Teatro Eretenio nella contrada omonima, lungo le rive del Retrone ed in Campo Marzio al Teatro Verdi.
Il Teatro Eretenio inaugurato il 10 luglio 1784, voluto e frequentato dalle nobili famiglie vicentine, contava 1200 posti, 600 nei palchi, 350 in platea e 250 nel loggione, quest’ultimo estremamente particolare perché ricavato nella soffitta del teatro.
Il palcoscenico era alto 8,3 metri, largo 10,2 metri e profondo 14 metri, ma non disponeva di una fossa per l’orchestra. Superato in grandezza dal Teatro Verdi costruito nel 1871 e poi ampliato nel 1886, il teatro riuscì a resistere alla concorrenza di quest’ultimo grazie alla straordinaria acustica di cui era dotato, che permetteva di sentire anche i più timidi respiri degli attori fino al loggione.
Entrambi i teatri mettevano in scenae le opere più famose e seguite dell’epoca, ma in città non esisteva un teatro amatoriale ad uso delle nascenti compagnie teatrali, bande e orchestre musicali.
In un clima di fermento si svilupparono al Patronato, una serie di molteplici attività che coinvolsero non solo “amici e benefattori” ma molti musicisti vicentini come i Coronaro (padre e figlio), Arrigo Pedrollo, Antonio Mozzi, Francesco Giaretta e altre istituzioni cittadine come il conservatorio musicale “Canneti”, l’orchestra Euterpe, la Società Corale Vicentina, l’Orchestra del Teatro Eretenio, un insieme di sodalizi che animarono dal 1900, per oltre mezzo secolo, la vita culturale e musicale cittadina.
Al Patronato Leone XXII, vicino al Ponte Pusterla, finito l’anno scolastico, era tradizione festeggiare e premiare i 500 alunni della scuola che si erano distinti per risultati scolastici, nella scuola di canto, di disegno, per la buona condotta, il catechismo.
All’aperto, nel cortile, si radunavano, ragazzi, genitori, autorità cittadine civiche e religiose, erano momenti di allegria, ma anche occasioni per il Patronato di mostrarsi alla città. La Banda dell’Istituto, svolgeva un ruolo fondamentale, i premi erano distribuiti durante l’Accademia che, dal 1912, divenne più ricca, grazie alla Squadra Ginnica La Leoniana e le sue figurazioni artistiche. Ma il Patronato, mancava di un “vero” teatro al coperto per ospitare i 500 alunni/attori. Il sogno, si realizzò il 22 dicembre del 1901, nell’edificio delle scuole elementari, con una sistemazione provvisoria, sino al 29 Aprile 1908.
Di Luciano Parolin da Storie Vicentine n. 11 novembre-dicembre 2022