Il ricordo di Franco Barbieri e dei suoi appassionati insegnamenti è più vivo che mai. L’ho apprezzato da insegnante insieme con i compagni di classe, negli ultimi due anni al liceo classico Pigafetta (1957 -’59).
In seguito in lui ho sempre trovato un amico affettuoso e generoso che non nascondeva la soddisfazione di aver ritrovato un ex allievo liceale da aiutare nel difficile ruolo di amministratore.
Con lui, infatti, docente universitario alle soglie della pensione, mi sono ritrovato nei primi anni ‘90 da assessore alla Cultura nella giunta Variati (1991-1995), a gestire anche i Musei Civici, nel vuoto creato dalle dimissioni di Fernando Rigon. Fu la consulenza artistica del prof. Barbieri a consentire una corretta gestione del patrimonio artistico museale: suo fu il completamento della ricognizione delle opere del problematico lascito Neri Pozza – Lea Quaretti, interrotta con il venire meno della Fondazione Ragghianti di Lucca.
Determinante la sua qualificata collaborazione alle molteplici attività dell’assessorato e dei Musei, soprattutto per le attività didattiche e la programmazione di mostre in Basilica, a S. Giacomo e in altri spazi comunali. Collaborammo nel mio secondo mandato da assessore alla Cultura (fine 1998 – 2003), impegnato a livello nazionale come fondatore dell’Associazione dei siti Unesco italiani. Mi trovai poi a coordinare, con l’editore Angelo Colla, anche la ripresa della collaborazione di Barbieri con Renato Cevese, come nella prima edizione del 1953 (Guida di Vicenza, coautore anche il prof. Licisco Magagnato), per una nuova Guida di Vicenza, pubblicata nel 2004 con il titolo Vicenza Ritratto di una città.
Da presidente degli Amici dei monumenti, dei musei e del paesaggio, Barbieri è sempre stato un collaboratore privilegiato, entusiasmante accompagnatore di varie visite culturali, relatore apprezzatissimo, fin dall’inizio anche degli annuali Corsi di Formazione, promossi dal suo allievo prof. Luca Trevisan.
A quest’ultimo si deve il merito di aver proseguito le ricerche, già avviate da Barbieri su Vincenzo Scamozzi, giungendo all’attribuzione proprio a Scamozzi del Portale d’ingresso al giardino del Teatro Olimpico, restaurato dagli Amici dei monumenti nel 2019.
Franco Barbieri fu presente spesso anche alle manifestazioni della Biblioteca Internazionale “La Vigna” durante la mia presidenza (dal 2006 al 2018), soprattutto quando si trattava di particolari colture, come quella dell’ulivicoltura di cui è protagonista la figlia Francesca.
Abbiamo così potuto scoprire che era appassionato ed esperto orticoltore e sempre entusiasta dei momenti conviviali. Barbieri ha lasciato una ricchissima Biblioteca privata e un interessante archivio documentario e fotografico.
Di Mario Bagnara da Storie Vicentine n. 11 novembre-dicembre 2022