È l’uomo dei numeri di Unione Volley Montecchio Maggiore, che durante la partita valuta le prestazioni e fornisce all’allenatore importanti informazioni anche sulla squadra avversaria.
Filippo Marchioro, 33 anni, padovano di Saonara, è lo scoutman in forza alla squadra berica da questa stagione, in possesso di una lunga esperienza che lo vede alla quindicesima annata come membro di staff in una squadra di pallavolo.
“Come scoutman ho iniziato quasi per caso nel 2008 , non sapevo che ruolo avesse questa figura – racconta -. Ho iniziato in serie C a Strà, specializzandomi per quattro stagioni dopo la promozione in B2. Nel frattempo, ho conseguito il cartellino di allenatore e sono passato a Padova, come sponda al coach Alberto Leali in serie B1. Quindi ho partecipato nel 2013 come secondo scoutman al Mondiale juniores in Repubblica Ceca con la Colombia e successivamente ho collaborato ad alcune manifestazioni internazionali, tra cui la fase a gironi del mondiale femminile 2014 a Verona. Poi sono passato dalla B1 all’Aduna Padova in A3 maschile a Prata, dove ho provato una diversa esperienza sia per l’alto livello, sia perché le sinergie di squadra nel maschile sono molto diverse. Ho potuto lavorare con Jacopo Cuttini, attuale coach della Pallavolo Padova. La stagione non si è conclusa a causa del blocco campionati per il Covid: perciò ho provato l’esperienza di primo allenatore in una seconda divisione e in una U19 per due stagioni, fino ad approdare a Montecchio”.
Quali sono le abilità che deve avere uno scoutman e come interagisce con l’allenatore?
“Ho sempre pensato che per fare lo scoutman si debba essere pazzi. Bisogna sapersi adattare, ci vuole un qualcosa in più dal punto di vista caratteriale e non tutti possono essere idonei. Il lavoro durante la partita è il più facile, anche se può sembrare complicato guardare la serie di codici. Il rapporto con l’allenatore è prioritario: non a caso molti scoutmen seguono i propri allenatori nelle varie esperienze. Ci si deve capire in tempi rapidi per poter lavorare al meglio per la squadra. Sono fortunato ad avere Marco Sinibaldi, perché anche lui aveva iniziato in questo ruolo ed è esperto della materia. Sicuramente sono meno in palestra di lui (ride, ndr), ma nelle giornate di gara sono spesso l’ultimo a finire sia per la preparazione del materiale prepartita, sia per la sistemazione dei dati nel post”.
Qual è stata la partita che ti ha dato più soddisfazione, numericamente parlando?
“Per uno scoutman, o meglio per me, le partite sono molto simili quando non ci si fa prendere dalle emozioni. Il restare concentrati su quello che si sta facendo non permette di accorgersi delle grandi prestazioni o delle brutte partite: quindi non credo ci sia una partita in particolare che abbia dei numeri che caratterizzano la nostra prestazione”.
A Santo Stefano vi aspetta il derby a Vicenza come prima gara di ritorno. Qualche valutazione?
“Vicenza è una squadra in crescita. Sarà una partita diversa da quella di ottobre: sia per come le due formazioni stanno affrontando il campionato, sia perché quella era la prima giornata, che è sempre una gara particolare. Un derby è una partita a sé. Noi dovremo essere bravi a sfruttare i loro punti deboli, esprimendo il gioco e il carattere mostrato nel girone d’andata”.
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Fonte: Union Volley Vicenza