Domenica 26 marzo alle 16 è in programma al Teatro Comunale di Vicenza “Una notte a Venezia” di Johann Strauss su libretto di Franz Zell (pseudonimo di Camillo Walzel) e Richard Genée, presentata dalla Compagnia Teatro Musica Novecento.
L’operetta in due atti andrà in scena al TCVI accompagnata dal corpo di ballo della Compagnia e dalla musica dal vivo eseguita dall’Orchestra “Cantieri d’Arte” diretta dal maestro Stefano Giaroli; la regia è di Alessandro Brachetti, le scene e costumi di Artemio Cabassi sono realizzati da ArteScenica.
Arriva per la prima volta sul palco del Comunale il celebre titolo dell’operetta viennese, molto rappresentato all’estero (cantato anche da soprani e tenori celebri), molto meno in Italia, nonostante la contagiosa gioia di vivere che riesce a trasmettere.
In “Una notte a Venezia” già il titolo porta con sé molti aspetti curiosi, tutti legati alla vita privata di Johann Strauss: l’operetta fu infatti scritta nel 1883, nel periodo tra il secondo e il terzo matrimonio del famoso compositore austriaco, situazione che ne influenzò pesantemente la stesura, interrotta più volte. Ma questa fu probabilmente anche la sua fortuna perché quando si riavvicinò al lavoro per completarlo, Strauss si ritrovò pieno di energie e di entusiasmo: il creatore de “Il Pipistrello” e “Sul bel Danubio blu” seppe regalare al suo pubblico un’operetta allegra e spensierata, ambientata durante il Carnevale di Venezia, con un ballo in maschera a fare da scenario agli equivoci amorosi degli esuberanti protagonisti. Nella versione della Compagnia Teatro Musica Novecento che sarà in scena al Comunale i ruoli principali sono affidati ad Antonio Colamorea (Duca di Urbino), Alessandro Brachetti (Caramello, il barbiere del Duca), Susie Georgiadis (Annina, la figlia dei pescatori), Fulvio Massa (il senatore Bartolomeo Delacqua), Silvia Felisetti (Barbara, sua moglie), Elena Rapita (Ciboletta, la cameriera di Barbara), Marco Falsetti (il cuoco Pappacoda), Alessandro Garuti (l’ufficiale di marina Enrico Piselli).
“Una notte a Venezia” è un’operetta che si caratterizza per raccontarci il nostro paese con gli occhi dello straniero: vi si ritrovano stereotipi a profusione ma soprattutto una straordinaria allegria che si riverbera nella splendida musica del re del valzer, che qui alterna arie dolcissime a polke e mazurke passate alla storia della musica. La Compagnia Teatro Musica Novecento, che da sempre ha fatto di questo genere musicale il suo cavallo di battaglia, ha saputo adattare il lavoro alle sue caratteristiche rendendolo, con il consueto garbo e rispetto, ancora più attuale.
La trama: è la vigilia di Carnevale a Venezia e la piazza pullula di signori venuti a divertirsi. Ad accoglierli c’è Pappacoda, un buffo cuoco napoletano che fatica a vendere i suoi maccheroni, ma si consola con il suo amore, ricambiato, per la deliziosa Ciboletta, cameriera in casa del Senator Delaqua. Il Duca di Urbino, donnaiolo impenitente, passerà la notte di Carnevale nel suo sontuoso palazzo sul Canal Grande dove si svolgerà una festa da ballo, naturalmente in maschera. Tra gli invitati c’è anche il Senator Delaqua, al quale il Duca ha fatto intendere che gli concederà il titolo di amministratore dei suoi cospicui beni, in cambio dei favori della bella Barbara, sua moglie. Il senatore cercherà così di salvare capra e cavoli, con la complicità delle maschere e del suo barbiere Caramello che, a sua volta, vorrebbe tanto cambiare il suo status sociale e quello della sua amata Annina, pescivendola a Chioggia. Dal canto suo anche Barbara non ha nessuna intenzione di concedersi al Duca, non tanto per scrupoli morali, ma perché gli preferisce il giovane ed aitante ufficiale di marina Enrico Piselli, nipote di suo marito. Tutti organizzano dunque i loro intrighi, pronti a passare una notte indimenticabile.
E la festa sarà davvero memorabile: in un modo o nell’altro nobili e popolani si ritroveranno tutti a palazzo, ma ben poco di quanto speravano si avvererà. Le maschere celeranno le identità in un groviglio fittissimo in cui a dominare saranno gli scambi di persona e gli equivoci amorosi. Ma, come sempre accade nell’operetta, dopo tanta confusione, finalmente le coppie si riappacificheranno e si riuniranno in un immancabile lieto fine che lascerà tutti contenti… o quasi.
Ma oltre alla sontuosa e originale ambientazione, ai personaggi tratteggiati con ironia quasi macchiettistica, sarà la splendida musica del grande Johann Strauss a rendere questa operetta uno spettacolo indimenticabile per il pubblico.