mercoledì, Dicembre 17, 2025

Un anno di Giunta de Pascale “Poste basi di un lavoro che guarda lontano”

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BOLOGNA (ITALPRESS) – È nei cantieri per la messa in sicurezza di fiumi, versanti e centri urbani; nei servizi educativi che si ampliano per accogliere sempre più bambine e bambini; nel rafforzamento della sanità pubblica territoriale, con percorsi e presidi più vicini alle comunità. È nelle politiche per la casa che si rafforzano, negli interventi per la montagna e le aree interne che mantengono vivi i servizi di prossimità, con l’obiettivo di creare nuove opportunità per i territori. Ed è nel lavoro, nella scuola, nel welfare, nella cura quotidiana delle persone – soprattutto quelle più fragili – che si misura il primo anno di Legislatura della Giunta regionale guidata dal presidente Michele de Pascale.

Il sistema sanitario regionale è uno dei cardini della tenuta sociale e uno dei fronti su cui la Regione ha concentrato maggiori investimenti in questo primo anno di Legislatura. Sono stati rafforzati prevenzione, servizi territoriali e interventi strutturali: ampliati gli screening oncologici, potenziate le campagne per la diagnosi precoce. Sul territorio è stata avviata la nuova Rete dell’assistenza primaria, con servizi più integrati e vicini alle comunità, e potenziati gli interventi di telemedicina e cure domiciliari. Parallelamente, avanza l’edilizia sanitaria – con 178 milioni di euro di investimenti – e crescono le risorse dedicate alle fragilità: salute mentale (investimento di 40 milioni di euro nel 2025), dipendenze, sanità penitenziaria, insieme al sostegno alla formazione delle professioniste e dei professionisti.

Un impegno che trova conferma anche nel Bilancio 2026-2028, approvato dalla Giunta, che destina 10,5 miliardi di euro alla sanità pubblica dell’Emilia-Romagna e prevede un contributo strutturale di 200 milioni l’anno di fondi regionali, a integrare quelli nazionali, riaffermando la centralità di un servizio che deve continuare a essere pubblico e universalistico. Il grande piano per il diritto alla casa. Accanto alla salute, un altro tema su cui la Regione ha puntato fin da subito, è il diritto alla casa per dare una risposta concreta a una situazione emergenziale in crescita. Con un piano robusto da 300 milioni di euro la Giunta de Pascale ha messo le basi per finanziare due linee di intervento. La prima è la riqualificazione di migliaia di alloggi pubblici a oggi non assegnati perché bisognosi di interventi di ristrutturazione e che potranno così essere rimessi a disposizione delle comunità. La seconda riguarda la possibilità di realizzare nuovi interventi ERS da parte dei Comuni, nonché lavori di efficientamento nei fabbricati Erp (edilizia residenziale pubblica), con l’obiettivo di ridurre il più possibile le condizioni di povertà energetica e di operazioni per l’accessibilità.

“Al centro delle nostre scelte– sottolinea il presidente de Pascale- c’è un’idea semplice ma ambiziosa: nessuna politica è efficace se non migliora la vita delle persone. Dalla sanità alla casa, dalla scuola al welfare, abbiamo lavorato per rafforzare i servizi essenziali e dare risposte ai bisogni che emergono dai territori. Tanti gli obiettivi che abbiamo raggiunto in questo primo anno, ma non neghiamo però i problemi che vogliamo affrontare in maniera trasparente e condivisa, in un contesto globale attraversato da conflitti, rincari energetici, incertezze economiche e dagli effetti sempre più evidenti della crisi climatica che colpisce territori, infrastrutture e comunità. In una fase così delicata, abbiamo scelto di non arretrare: aumentare gli investimenti pubblici, rafforzare le tutele sociali e mettere al centro chi rischia di pagare il prezzo più alto, le cittadine e i cittadini”.

Altra priorità dell’azione regionale è la messa in sicurezza del territorio: un impegno che attraversa tutta l’Emilia-Romagna, dalla montagna alla pianura fino alla Costa. “Sulla ricostruzione– afferma de Pascale- abbiamo voluto e ottenuto un cambio di passo non più rinviabile, insieme al commissario Curcio e mantenendo costante il confronto con le comunità locali, da cui sono arrivate osservazioni ai progetti di messa in sicurezza. Prima ancora, abbiamo ottenuto un miliardo di euro dal Governo per opere di riduzione del rischio e di fronte al bisogno di accelerare anticiperemo noi le risorse dal 2026: il prossimo anno vogliamo procedere con i cantieri. Vogliamo fatti concreti, quindi l’individuazione e la sistemazione di aree di espansione e laminazione delle acque, il consolidamento delle arginature, la riprofilatura delle sezioni fluviali, l’abbassamento delle aree golenali e una migliore gestione della vegetazione”.

“Il tessuto produttivo dell’Emilia-Romagna, fatto di piccole, medie e grandi imprese che generano valore, competenze e lavoro di qualità, è il motore della nostra economia. Garantirne la tenuta significa tutelare l’occupazione, i salari, la stabilità delle comunità” spiega il presidente de Pascale. “Oggi siamo chiamati ad agire su più fronti: il calo della produzione industriale che da tempo l’Italia registra, in linea con quanto accade in Germania, colpisce inevitabilmente anche un territorio come il nostro, punta di diamante della manifattura nazionale. Non è un fenomeno imputabile a un solo livello istituzionale: pesano i costi energetici, i dazi generalizzati, l’aumento delle materie prime e un sistema Ets che, così com’è, rischia di penalizzare in modo ingiusto intere filiere, a partire dalla ceramica. Per questo ciascuna istituzione, Regione compresa, deve occupare ogni spazio possibile per contrastare la frenata e sostenere il tessuto produttivo. Servono politiche industriali vere, che oggi non vediamo a livello nazionale ed europeo. In Emilia-Romagna abbiamo scelto di continuare a valorizzare il modello delle piccole e medie imprese con misure concrete: i 50 milioni del bando sulla digitalizzazione già arrivati alle imprese, i 5 milioni per le start up innovative, i 30 milioni per sostenere gli investimenti produttivi finalizzati alla produzione di Tecnologie strategiche per l’Europa. È questa la strada per proteggere la nostra manifattura, rafforzarla e accompagnarla nelle trasformazioni in corso”.

“Questo primo anno ha posto le basi di un lavoro che guarda lontano conclude il presidente de Pascale-. Abbiamo scelto di intervenire lì dove le persone vivono, studiano, lavorano: nelle scuole, negli ospedali, nei servizi di prossimità, nei territori che chiedono più sicurezza, nei luoghi della produzione e dell’innovazione. Il Patto per l’Emilia-Romagna ci guida in una direzione chiara: qualità dello sviluppo, tutela dell’occupazione, sanità pubblica più forte, comunità più protette di fronte alla crisi climatica. La sfida dei prossimi anni sarà trasformare questi investimenti in nuove opportunità per tutte e tutti, riducendo le disuguaglianze, valorizzando i giovani e accompagnando i territori nelle transizioni che abbiamo davanti. Con responsabilità e con la convinzione che un’Emilia-Romagna più giusta, sostenibile e inclusiva è, non solo possibile, ma necessaria”.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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