lunedì, Marzo 3, 2025

Ue, serve una strategia autonoma per la difesa dell’Ucraina e la sicurezza dell’Europa

- Advertisement -

ROMA (ITALPRESS) – Ho sempre ammirato gli Stati Uniti. Per me, hanno rappresentato il modello per la realizzazione di chi merita, il baluardo del liberalismo e della democrazia, la nazione che ha liberato popoli oppressi durante la Seconda Guerra Mondiale e che, anche dopo, ha giocato un ruolo decisivo fino alla conclusione della Guerra Fredda.
Forse è proprio per questa solida convinzione che ho provato uno shock profondo – e credo di non essere il solo – assistendo a un colpo gravissimo alle certezze che avevo sugli Stati Uniti. Vedere il presidente ucraino Volodymyr Zelensky umiliato e deriso in diretta mondiale, nella stessa Sala Ovale che per decenni è stata il simbolo delle garanzie dell’Occidente, è stato un momento di rottura. Quella scena sembrava una profanazione, una negazione dell’ideale americano come riferimento per i popoli liberi.
Il nuovo presidente statunitense è parso quasi una riedizione di Brenno, il capo dei Celti che, dopo aver messo a sacco Roma nel 390 a.C., pronunciò la celebre frase: “Guai ai vinti”. Ma gli ucraini non sono stati vinti. Anzi, per tre anni hanno resistito all’invasione russa con straordinaria determinazione, respingendo l’esercito di Mosca grazie alla forza dei propri combattenti. Il loro successo è stato militare e morale, soprattutto se confrontato con la strategia russa forte di un esercito ritenuto il secondo nel mondo, che a causa del suo fallimento ha fatto ricorso a truppe nordcoreane e mercenari di ogni genere. L’Europa e gli Stati Uniti hanno sostenuto l’Ucraina con addestramenti e forniture militari, in conformità con le convenzioni ONU, che obbligano i paesi aderenti a soccorrere gli aggrediti e isolare gli aggressori. Eppure, la retorica di Donald Trump ha completamente ribaltato questo principio di solidarietà internazionale. Le sue richieste di risarcimento per gli aiuti forniti all’Ucraina, con somme triplicate rispetto a quelle realmente erogate, e le pretese su terre rare, fonti fossili e metalli pregiati, rappresentano una visione cinica e mercantilistica, in netto contrasto con i valori democratici occidentali.
Questa situazione non deve portare a scelte avventate, ma deve spingere l’Europa ad assumersi maggiori responsabilità. L’Unione deve costruire una strategia autonoma per la difesa dell’Ucraina e, più in generale, della sicurezza del continente. L’Europa non può rimanere spettatrice di un mondo in cui le alleanze si basano su logiche economiche di corto respiro. È necessario prepararsi a contrastare eventuali dazi americani, consapevoli che, se l’UE decidesse di rispondere con misure simili, il peso economico, produttivo e demografico del nostro continente potrebbe rivelarsi un forte deterrente contro le politiche aggressive del Tycoon.
Ma il vero salto di qualità sarà la costituzione di una Federazione degli Stati Europei. Un’Europa unita, forte e coesa non solo sul piano economico, ma anche su quello politico e militare, rappresenterebbe una garanzia di stabilità per i suoi cittadini e per tutti i democratici del mondo. Sono certo che anche i britannici, i canadesi, gli australiani e i giapponesi condividano questa preoccupazione.
I popoli democratici oggi non possono stare tranquilli nel vedere come, per interessi opachi, si preferisca mortificare chi è stato aggredito e, al contrario, legittimare chi ha scatenato il conflitto. Se l’Occidente vuole preservare i suoi valori, deve dimostrare coerenza e coraggio. Il tempo delle esitazioni è finito: la difesa della libertà e della democrazia non può essere oggetto di trattative al ribasso.
-foto Ipa Agency-
(ITALPRESS).

Stay Connected

9,253FansMi piace
3,533FollowerSegui
2,652IscrittiIscriviti
- Advertisement -

ULTIMI ARTICOLI