giovedì, Novembre 21, 2024
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Terrestri torna all’Astra di Vicenza con il grande teatro contemporaneo italiano

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Il teatro è un’esplosione, un incantesimo di storie e arte, una sinfonia di emozioni. All’Astra di Vicenza tornaTerrestri?, la rassegna serale di teatro contemporaneo curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza con il sostegno del Ministero della cultura e della Regione del Veneto e la collaborazione tecnica di Nardi Out Door. E quest’anno torna con un punto di domanda in più e un’immagine creata dalla macchina, che sottende il pensiero dell’uomo, a rappresentarla. Siamo ancora solo terrestri o stiamo diventando anche altro?

Dal 3 novembre al 21 maggio, il cartellone propone appuntamenti di qualità con spettacoli e artisti pluripremiati. Protagonisti della stagione serale vicentina i grandi nomi Antonio Rezza, Mario Perrotta e Roberto Castello, le compagnie sempre innovative Sotterraneo, Kepler-452, Fanny & Alexander e Muta Imago, i giovani affermati Matilde Vigna e Lorenzo Maragoni e i nuovi artisti Baladam B-side, Alberto Boubakar Malanchino e Fieno/Di Chio.

A presentare la rassegna ci sono oggi a Palazzo Cordellina, in Biblioteca Bertoliana, l’assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città Ilaria Fantin e i direttori de La Piccinaia, Nina Zanotelli e Sergio Meggiolan, ideatori e curatori della stagione.

«Il ritorno della rassegna serale “Terrestri?”, curata dal Centro di Produzione Teatrale La Piccionaia per il Comune di Vicenza, è un’occasione straordinaria per tutti i cittadini di esplorare il valore del teatro contemporaneo di innovazione e i nuovi linguaggi artistici dello spettacolo dal vivo-, ha commentato Ilaria Fantin, assessore alla cultura, al turismo e all’attrattività della città -. Lo spettacolo della compagnia Fanny&Alexander dedicato a Primo Levi, in particolare, che si terrà nella sala consiliare per la Giornata della Memoria, è un contributo ad una riflessione collettiva sul nostro essere umani. Un’iniziativa per ricordare quant’è importante preservare la testimonianza di eventi passati e stimolare il dibattito critico all’interno della nostra comunità».

«La storia è l’elemento comune che unisce le diverse proposte in programma in questa nuova rassegna – hanno spiegato Nina Zanotelli e Sergio Meggiolan, ideatori e curatori della stagione di La Piccionaia – che offre ai cittadini momenti preziosi di riflessione, dialogo e condivisione: spicca soprattutto l’impegno di voler affrontare tematiche centrali del nostro vivere presente, attuali, che riguardano l’ambiente, le relazioni sociali, l’economia e la storia, appunto, per mezzo di scritture originali e classici attualizzati. È un’occasione importante per incontrare artisti di alta levatura nazionale e internazionale, vivere l’arte teatrale contemporanea, coinvolgere la comunità in momenti di condivisione e promuovere il dialogo culturale».

La rassegna

L’angelo della storia di Sotterraneo inaugura la rassegna venerdì 3 novembre. La compagnia di Firenze torna a Vicenza, a distanza di due anni, con il lavoro vincitore del Premio Ubu come miglior spettacolo dell’anno 2022, una coproduzione con Marche Teatro, ATP Teatri di Pistoia Centro di Produzione Teatrale, CSS Teatro stabile di innovazione del FVG, Teatro Nacional D. Maria II. “Nella raffinata drammaturgia che prende le mosse da Walter Benjamin, da Yual Noah Harari e da altri pensatori per procedere poi del tutto autonoma – spiega Maddalena Giovannelli nella recensione pubblicata su Il Sole 24 ore – Sotterraneo dispiega davanti agli occhi della platea una costellazione di eventi storici senza reciproca connessione […]. Ma a legare come un filo invisibile tutte le vicende rievocate ne L’Angelo della Storia, cucite in una composizione scenica rigorosa e calligrafica, è soprattutto una riflessione sulla potenza del racconto per l’essere umano. Convinzioni personali, modelli di realtà, auto-convincimenti […]”. Gli artisti hanno portato a Vicenza quasi tutta la loro produzione negli anni, creando un rapporto privilegiato con il Teatro Astra.

In scena sabato 18 novembre lo spettacolo di teatro documentario From Syria: is this a child? di Miriam Selima Fieno e Nicola Di Chio, realizzato in collaborazione con Mishwar Ong, vincitore del Vincitore premio Young&Kids 2022 miglior spettacolo al FIT – Festival Internazionale del Teatro e della Scena Contemporanea di Lugano e Menzione della giuria al Premio Scenario infanzia 2020. Uno spettacolo che intreccia ai codici del teatro, i codici del cinema del reale e in cui la narrazione dal vivo, che parte da fonti autentiche e dalle storie vere dei soggetti protagonisti, si avvale di dispositivi tecnologici come camere in diretta, cellulari, proiettori, schermi, per dialogare con il video documentario. Uno spettacolo che non racconta solo di una guerra specifica, ma affronta il problema dell’effetto delle guerre sulle persone e lascia in sospeso, per tutti, una domanda: che adulto vuoi diventare? Siamo ancora tutti in tempo per rispondere.

In programma venerdì 1 dicembre l’ultima proposta del regista e coreografo tre volte Premio Ubu Roberto Castello, compagnia Aldes, dal titolo In girum imus nocte et consumimur ingni (Andiamo in giro la notte e siamo consumati dal fuoco). Lo spettacolo, il cui titolo è un enigmatico detto latino, palindromo e dalle origini incerte, fonde cinema, danza e teatro. Sulla scena illuminata dalla fredda luce di un videoproiettore che scandisce spazi, tempi e geometrie, i personaggi diafani si dibattono con una gestualità brusca, emotiva e scomposta che arriva al limite della trance, mentre il ritmo martellante della musica e del movimento ipnotizza lo spettatore e crea un’empatia quasi fisica con la fatica degli interpreti. Sul palco Mariano Nieddu, Stefano Questorio, Giselda Ranieri, Ilenia Romano e Roberto Castello portano in scena l’opera che ha ricevuto la menzione speciale al BeFestival a Birmingham nel 2016, dopo il debutto nel 2015.

Matilde Vigna, dopo il successo della scorsa stagione, torna all’Astra venerdì 15 dicembre con L’ultima figlia. In scena con Daniela Piperno, l’attrice veneta, che oltre a scrivere il testo ha curato la regia con Anna Zanetti, offre una riflessione su ciò che accade dopo la morte. Su chi resta e chi “va in cielo” come ci dicevano da piccoli, e compie quel viaggio misterioso e incomprensibile per chi resta solo sulla terra.

Un’indagine intorno alle opere di Italo Calvino, con in mente una parola: libertà. Come una specie di vertigine il nano, Calvino, la libertà è lo struggente monologo fatto di parole e musica scritto, diretto e interpretato da Mario Perrotta, quattro volte Premio Ubu, prodotto da Pemàr, Emilia Romagna Teatro ERT/Teatro all’Astra venerdì 19 gennaio. In scena un uomo, o meglio, la sua voce interiore. È la sua anima che fa spettacolo. Tra i tanti abitanti delle pagine dei romanzi di Calvino, è quello meno libero: ha un corpo, una lingua e una mente che non rispondono alla sua urgenza di dire, di agire. Oggi e solo oggi, però, ha deciso di fare spettacolo della sua esistenza, dei suoi pensieri, dei sentimenti che lo agitano. Lui, inchiodato com’è a una croce che non ha voluto, ha deciso di prendersi un’ora d’aria, un’ora e poco più di libertà. Una mirabile lezione di libertà e autodeterminazione.

Venerdì 2 febbraio spazio al giovane talento Alberto Boubakar Malanchino. L’attore nato a Cernusco sul Naviglio (MI) da padre italiano e madre del Burkina Faso è il protagonista di Sid. Fin qui tutto bene, lo spettacolo con la regia e la drammaturgia di Girolamo Lucania e la produzione Cubo Teatro vincitore del Premio In-Box 2023. Un torrenziale monologo che è un concerto hip hop suonato dal vivo. Scorrono schegge di vita, di bullismo, di consumo, di ragazzi annoiati, dei “fuck you”, di canne, droga, desolazione, di vagabondaggi nei “templi del consumo”.

Antonio Rezza torna sul palco vicentino sabato 24 febbraio con Pitecus, lo spettacolo scritto con Flavia Mastrella. RezzaMastrella, un combinato artistico inimitabile nel panorama teatrale contemporaneo, Leoni d’Oro alla carriera per il Teatro alla Biennale di Venezia 2018 tornano al Teatro Astra presentando una delle loro prime creazioni. Un racconto delle storie di tanti personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato: stracci di realtà si susseguono senza filo conduttore, sublimi cattiverie rendono comici e aggressivi anche argomenti delicati.

Un ritorno atteso venerdì 1 marzo anche quello di Kepler-452. La compagnia di Bologna propone Il Capitale Un libro che ancora non abbiamo letto la storia di un incontro tra una compagnia di teatro e un gruppo di operai metalmeccanici in una fabbrica occupata. Al centro della scena la narrazione di vent’anni in fabbrica a fare dei pezzi, delle differenze tra chi lo ha fatto e chi non lo ha mai fatto, dell’estrazione di plusvalore, della chiusura di una fabbrica tra tante, di cosa succede quando un gruppo di operai decide di tentare di fare la storia, di come per qualche tempo le logiche del Capitale vengano estromesse da un perimetro di spazio, quello di uno stabilimento industriale occupato. Di come il Capitale, prima o poi torni a presentare il conto.

Muta Imago porta in scena venerdì 15 marzo Tre sorelle di Anton Cechov: sul palco Federica Dordei, Monica Piseddu, Arianna Pozzoli con la regia di Claudia Sorace, la drammaturgia e il suono a cura di Riccardo Fazi e le musiche originali di Lorenzo Tomio eseguite dal vivo. La compagnia nata a Roma nel 2006 nel 2022 ha ottenuto il Premio Ubu come miglior progetto sonoro per Ashes. Tre sorelle apre un orizzonte ampio di ricerca dedicato alla drammaturgia sonora e al rapporto tra tempo e drammaturgia. Ogni cosa è già successa, o forse deve ancora accadere, tra le pareti di un edificio sospeso nello spazio-tempo, ultimo rifugio nel cuore di un buco nero, sospeso in un eterno presente bloccato tra un passato da ricordare con nostalgia e un futuro che si fa fatica a immaginare.

Un altro atteso ritorno è quello di Lorenzo Maragoni (Amor Vacui): l’attore, regista, autore teatrale e poeta con il suo Grandi Numeri, co-produzione di TrentoSpettacoli e Teatro Metastasio Prato, sabato 6 aprile ci parla di come ci stiamo conoscendo tramite gli algoritmi e i big data. La comprensione dei nostri comportamenti, delle nostre scelte e dei nostri gusti non è mai stata così profonda. In quello che è stato già chiamato il Secolo della solitudine, ci sentiamo visti, e capiti. Prima funzione dell’arte, poi funzione della terapia, oggi la conoscenza è diventata questione di avere abbastanza dati. Ma quando ci saremo conosciuti del tutto, ci sentiremo ancora liberi? Ci innamoreremo ancora? Saremo ancora capaci di scrivere una poesia?

Chiude il programma in abbonamento, venerdì 19 aprile, Pigiama Party del Collettivo Baladam B-side. una ricerca sul rapporto tra finzione e realtà nel nostro mondo ipermediato e racconta, parlando apparentemente d’altro, alcune derive malsane della comunicazione contemporanea, in cui la massiccia presenza di informazioni contraddittorie ha trasformato l’era dell’informazione alla portata di tutti in un inferno di sovrastrutture identitarie e verità fittizie, in cui diventa sempre più difficile attivare una propria interpretazione personale priva di bias, pregiudizi, modelli e narrazioni altrui.

Tre, infine, gli appuntamenti speciali fuori abbonamento realizzati in rete con i soggetti del territorio. In occasione della Giornata della Memoria, sabato 27 gennaio appuntamento nella Sala del Consiglio Comunale di Vicenza con Fanny&Alexander e il loro Se questo è Levi con Andrea Argentieri, regia Luigi De Angelis e la drammaturgia di Chiara Lagani. Uno spettacolo interattivo dove il pubblico è chiamato e invitato a una sorta di question time, ponendo al personaggio Primo Levi alcune domande a partire da un elenco di quesiti realmente posti allo scrittore nel corso della sua vita, intorno all’esperienza nei lager, ma non solo. Lo spettacolo si svolge nel luogo istituzionale della città per far incontrare gli spettatori con i pensieri lucidi del grande autore sull’Olocausto e la sua eredità, che hanno avuto il peso di un’udienza ufficiale, per chi è venuto dopo di lui. Un lavoro che è valso il Premio Speciale Ubu 2019 a Fanny & Alexander per il progetto e il Premio Ubu 2019 come miglior attore o performer under 35 ad Andrea Argentieri.

Per il Festival Danza in rete 2024 venerdì 8 marzo all’Astra è in calendario Insel, l’evento organizzato da Fondazione Teatro Comunale di Vicenza in collaborazione con La Piccionaia: concept, coreografia e voci a cura di Panzetti Ticconi; interpreti Sissj Bassani, Efthimios Moschopoulos, Aleksandra Petrushevska e Julia Plawgo; composizione musicale di Demetrio Castellucci; musica e voce di Gavino Murgia; disegno luci a cura di Annegret Schalke; costumi di Werkstattkollektiv. In italiano, inglese e tedesco la connessione linguistica e storica tra le parole Isola/Island/Insel e isolamento sottolinea il legame simbolico tra l’isolamento imposto o interiore e un volontario distacco dal mondo. Da Robinson Crusoe a Shakespeare passando per le ricerche del geografo e storico Jared Diamond, lo spettacolo costruisce uno spazio fittizio di isola deserta ed esplora il personaggio del naufrago o dell’esiliato, il senso di un’isola, la sua geografia emotiva, spirituale e fisica.

Chiude il cartellone martedì 21 maggio La stanza di Agnese, lo spettacolo di e con Sara Bevilacqua e la produzione di Meridiani Perduti teatro in scena in occasione della Giornata della Legalità 2024. L’evento organizzato in collaborazione con Associazione Libera contro le mafie e Biblioteca della Legalità narra di come sono trascorsi i trent’anni dalla strage di Via D’Amelio. Di una ferita ancora aperta nel cuore dell’Italia. Tante le indagini, i processi, i depistaggi e le sentenze per una verità, forse, troppo dura da accettare.

Tutti gli spettacoli inizieranno alle 21. Gli abbonamenti sono in vendita in due formule: il completo per l’intera rassegna (intero a 110 euro, ridotto a 100 euro e 65 euro per studenti delle scuole superiori e Vicenza University Card), il carnet cinque spettacoli a scelta libera (intero a 65 euro, ridotto a 55 euro) e Card studenti con cinque spettacoli a scelta a 30 euro (utilizzabile anche da più studenti per lo stesso spettacolo).

Gli abbonamenti sono acquistabili all’Ufficio del Teatro Astra (Contrà Barche 55) dal mercoledì al venerdì, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17.45, sabato dalle 10 alle 13.

I biglietti per i singoli spettacoli saranno in vendita dal 28 ottobre.

Informazioni per il pubblico: Ufficio Teatro Astra, Contrà Barche 55 – Vicenza; telefono 0444 323725, [email protected], www.teatroastra.it

A disposizione del pubblico il parcheggio del Circolo Tennis Palladio 98. Il parcheggio ha capienza limitata: si consiglia di arrivare in anticipo. Per altri parcheggi limitrofi, consultare il sito https://vicenzaparcheggi.it/

 

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Fonte: Terrestri torna all’Astra di Vicenza con il grande teatro contemporaneo italiano , Comune di Vicenza

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