MANAMA (BAHREIN) (ITALPRESS) – Si è conclusa oggi in Bahrein la 46esima sessione del Consiglio Supremo del Consiglio di Cooperazione per gli Stati Arabi del Golfo (CCG), presieduta da Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al Khalifa. Al vertice hanno partecipato i capi di Stato e di governo di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Kuwait, Qatar e Oman, oltre al segretario generale Jasem Mohamed Al-Budaiwi. Il comunicato finale, lungo e dettagliato, ha toccato tutti i principali dossier regionali e internazionali, confermando la linea tradizionale del CCG su sicurezza collettiva, integrazione economica e posizioni politiche comuni. Tra i punti principali: Confermata la presidenza di turno del Bahrein per il 2026 e approvata la proposta di programma di lavoro presentata dal Regno. Ribadito che la sicurezza delle sei monarchie è indivisibile e che qualsiasi aggressione a uno Stato membro è considerata aggressione a tutti, con riferimento esplicito all’accordo di difesa comune. Approvati passi concreti verso l’unione doganale completa (piattaforma di scambio dati doganali operativa dal secondo semestre 2026) e istituita la nuova Autorità per l’Aviazione Civile del Golfo (sede ad Abu Dhabi). Forte sostegno al cessate-il-fuoco permanente a Gaza, elogio per il ruolo di mediazione di Qatar, Egitto, Turchia e Stati Uniti e per l’accordo raggiunto a Sharm el-Sheikh (ottobre 2025) e il successivo risoluzione ONU 2803.
Il CCG appoggia la creazione del Consiglio per la Pace come organo transitorio di governance e ricostruzione di Gaza e insiste sull’applicazione della soluzione dei due Stati. Riaffermato il pieno sostegno alla sovranità degli Emirati Arabi Uniti sulle tre isole (Greater Tunb, Lesser Tunb e Abu Musa) occupate dall’Iran, condannate le recenti attività iraniane (costruzioni, esercitazioni militari, dichiarazioni ufficiali) e chiesto a Teheran di risolvere la disputa tramite negoziati diretti o Corte Internazionale di Giustizia. Confermata la proprietà esclusiva saudita-kuwaitiana del giacimento di Durra e respinte categoricamente pretese di terzi.
Posizioni ferme su Yemen (sostegno al Consiglio Presidenziale e al processo ONU), Sudan, Siria (sostegno alla sovranità e all’integrità territoriale), Libano (richiesta di applicazione integrale della risoluzione 1701) e sostegno alla marocchinità del Sahara. Il vertice ha inoltre salutato i recenti successi diplomatici dei Paesi membri (mediazione Qatar in Congo, Arabia Saudita in Ucraina e Sudan, Emirati tra Azerbaijan e Armenia) e rafforzato le partnership strategiche con Stati Uniti, Unione Europea, ASEAN, Cina e numerosi altri attori. La prossima 47 sessione si terrà nel 2026 in Arabia Saudita.
– foto di repertorio IPA Agency –
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