sabato, Maggio 31, 2025

Sanità, Lanzarin “Bisogna puntare all’integrazione dei sistemi e alla prevenzione”

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VENEZIA (ITALPRESS) – “Oggi è più attuale che mai considerare il terzo settore un pilastro del nostro sistema di welfare, in cui il tema della demografia, dell’invecchiamento, della socialità costituiscono sfide contingenti, che vanno affrontate con la consapevolezza della scarsità delle risorse. Ecco perché diventa fondamentale il concetto di mutualismo, previdenza complementare, integrazione dei sistemi sanitari nella programmazione futura”. Lo ha sottolineato questa mattina l‘assessore alla Sanità e al sociale, Manuela Lanzarin, nel corso del convegno “Mutualismo e welfare: nuovi orizzonti per la cura. Strategie innovative per lo sviluppo di piani sanitari e reti integrate di servizi sociosanitari”.

L’appuntamento, promosso da Cooperazione Salute, è stata l’occasione per ripensare la presa in carico della fragilità attraverso il mutualismo, superando modelli frammentati e tecnicistici per costruire un welfare più inclusivo, integrato e vicino ai bisogni delle persone.

I dati presentati nel corso del convegno hanno delineato il quadro di un Paese che invecchia sempre di più (1 italiano su 4 ha più di 65 anni e nel 2050 il rapporto sarà di 1 a tre), con 4 milioni di persone non autosufficienti, di cui solo 300mila trova assistenza nelle RSA.

“La priorità – ha aggiunto l’assessore – è quella di attuare modelli di servizio con una diversificazione dell’offerta e una pianificazione trasversale che veda tutti gli attori partecipi nella costruzione di un nuovo sistema di welfare, che risponda alle istanze della comunità e sia sostenibile nei costi. La fotografia sociale che abbiamo di fronte non è mai stata così chiara: da un lato assistiamo a un progressivo e costante invecchiamento della popolazione, con un’aspettativa di vita sempre più alta, dall’altro registriamo un livello di denatalità allarmante. A questo si aggiunge il problema del capitale umano che nel sistema socio sanitario si assottiglia trasversalmente sempre più. Per invertire la rotta demografica ci vorrà molto tempo, ma intanto la platea di persone anziane prese in carico nelle varie fasi della vita diventerà sempre più ampia”.

“Una situazione che, dopo l’emergenza pandemica, è esplosa in tutta la sua attualità. La stessa Legge 33/2023 sulla non autosufficienza ha avuto una visione parziale dei problemi, non riconoscendo nelle RSA dei presidi strategici nell’affrontare la non autosufficienza. Mentre gli investimenti del PNRR sono stati utili a sostenere il potenziamento della sanità territoriale, ma non hanno permesso di affrontare il problema dell’invecchiamento della popolazione. Ci si è concentrati sul concetto di domiciliarità, fondamentale per mantenere la persona il più possibile nella propria casa, che tuttavia non può costituire una risposta risolutiva a lungo termine. Ecco perché è importante l’integrazione dei sistemi e puntare a una ricomposizione dei set assistenziali in base alle caratteristiche della persona di cui ci si prende cura, della situazione familiare e del territorio” ha aggiunto l’assessore.

“In questo contesto, la legge varata dalla regione Veneto sugli ATS costituisce uno strumento fondamentale per mettere insieme i servizi sociali, con una visione uniforme e complessiva che dia risposta in modo trasversale. Al contempo abbiamo puntato, e bisognerà continuare a investire, sulla prevenzione, sui sani e corretti stili di vita, sugli screening e sull’invecchiamento attivo per ritardare il più possibile le necessità di cure” ha concluso la Lanzarin.

-Foto regione Veneto-
(ITALPRESS).

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