PALERMO (ITALPRESS) – “Non è un errore ma un orrore giudiziario, una richiesta fondata sul nulla. Non c’è nulla su di me”. Così il coordinatore politico di Noi Moderati, Saverio Romano, ai microfoni dell’Italpress commentando la richiesta di arresti domiciliari avanzata dalla Procura di Palermo nell’ambito dell’inchiesta su presunti appalti truccati, che coinvolge 18 persone.
“Sono infastidito, un danno difficilmente recuperabile. Quando si chiuderà tutto, non può essere diversamente, di certo non ci saranno i titoli che ci sono stati sui giornali adesso”, aggiunge Romano. Per l’esponente centrista è “una vicenda inquietante”.
Ribadisce di avere “piena fiducia nella magistratura”, precisando che “nel merito non c’è nulla che possa essere riferito a me che possa costituire reato. Io non c’entro nulla con questa indagine”.
Romano poi sottolinea che il 14 novembre sarà sentito dal gip che deciderà sulla misura cautelare richiesta dalla Procura. “Hanno inciso le mie carni, quelle della mia famiglia e della mia comunità, ed è una cosa che grida vergogna – aggiunge -. Le cose che riguardano me sono il nulla, si comprende perfettamente che il sottoscritto non c’entri niente con l’indagine. Non c’è una contestazione chiara ma una supposizione, e si può chiedere l’arresto per questo? Quando recupererò il danno d’immagine?”.
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