MILANO (ITALPRESS) – “Gli attori coinvolti sono Iran ed Israele, ma ritengo che molto dipenderà da quanta influenza gli Stati Uniti ed il resto della comunità internazionale saranno in grado di esercitare sui due contendenti. Al momento sembrerebbe che entrambi i paesi siano disposti a continuare ad osservare la tregua vista l’interruzione degli attacchi da parte di Israele e l’annuncio della leadership politica iraniana che ha dichiarato la volontà di rispettare il cessato il fuoco a patto però che Israele faccia altrettanto”.
Così il Generale Luciano Portolano, Capo di Stato Maggiore per la Difesa, ospite della puntata odierna di “Dritto e Rovescio” ha commentato la tregua tra Israele e Iran dopo 12 giorni di guerra.
“Ritengo però vada sottolineato che il contesto geopolitico è cambiato negli ultimi 10-12 giorni e che le variabili che interessano il cessato il fuoco sono molteplici. Mi riferisco soprattutto a ciò che riguarda la permanenza dell’Iran all’interno del trattato di non proliferazione, al rispetto delle verifiche dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica e non ultimo la gestione dei quantitativi di uranio arricchito ancora probabilmente in possesso dell’Iran – ha sottolineato – Mentre da parte israeliana la variabile che di più condiziona il cessate il fuoco ritengo sia la persistente minaccia rappresentata da Teheran”.
“Facendo riferimento agli impegni assunti dall’Italia con la NATO, anche alla luce dell’annunciato parziale disimpegno degli Stati Uniti d’America dell’Europa, il focus ritengo sia certamente sulla necessità di accrescere e migliorare le capacità militari in generale. ma in particolare in alcuni settori specifici: difesa aerea missilistica integrata, protezione di infrastrutture strategiche di quelle critiche nazionali, capacità di sorveglianza e comunicazione dallo spazio e continuo processo di innovazione della difesa per mantenere la supremazia tecnologica nei confronti dei nostri competitor”, ha sottolineato Portolano.
“A tutto ciò – prosegue – si aggiunge anche una maggiore una maggiore necessità di prontezza operativa che deve essere sviluppata incrementando l’addestramento e le esercitazioni che ricordo avere anche un importante valore di deterrenza. Quindi il messaggio che vorrei lasciare è questo: un maggiore impegno della nazione in termini economici deve essere letto come un investimento per tutto il paese, poiché questo è teso al miglioramento della competitività e delle capacità tecnologiche sia civili che militari”.
“Questi investimenti, oltre ad incrementare la nostra sicurezza, avranno ricadute importanti anche sulla competitività industriale e sulla crescita del sistema paese – ha aggiunto – Questo non solo in linea con gli strumenti assunti con la NATO, ma soprattutto per garantire la sicurezza del nostro paese, gli interessi nazionali e la protezione di tutti i cittadini”.
“Vorrei ribadire – conclude il Generale – che la sicurezza e la stabilità raggiunte con tanto sacrificio dal nostro paese non devono essere date per scontate. Democrazia, pace, stabilità, una volta raggiunte, vanno difese, protette e garantite ogni giorno anche attraverso un efficace strumento di difesa”.
– Foto IPA Agency –
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