sabato, Luglio 19, 2025

Piantedosi “La mafia è cambiata, ma il contrasto non si ferma”

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PALERMO (ITALPRESS) – La lotta a Cosa Nostra adesso è un po’ cambiata. Il sacrificio delle persone di cui abbiamo celebrato la memoria oggi, non è stato invano perché la mafia, Cosa Nostra, ma non solo, adesso ha un modo diverso di presentarsi, spara di meno, uccide di meno e questo è già un grande risultato”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, alla caserma “Pietro Lungaro” di Palermo, a margine della commemorazione per il 33° anniversario della strage di via D’Amelio, in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e i poliziotti della scorta Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Emanuela Loi, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli.

La mafia nuova “non è però meno insidiosa in altre forme pervasive di pratica della violenza con cui si rapporta nei confronti della società, vale a dire quello di cercare di infiltrarsi nei circuiti istituzionali, economici – ha spiegato Piantedosi -. Noi siamo molto forti su questo, abbiamo un quadro legislativo e una professionalizzazione delle nostre forze di polizia, per i risultati che ottengono, che è molto all’avanguardia e che è molto stimata, apprezzata e anche invidiata nel mondo. E’ una mafia che si infiltra di più, cerca di condizionare le pubbliche istituzioni, i circuiti economici, quindi abbiamo adeguato in questi anni – e lo stiamo facendo sempre di più – quella che è la professionalità delle forze dell’ordine”. 

Su cosa serva per sconfiggere la mafia definitivamente, Piantedosi ha aggiunto: “Serve come tratto finale continuare in maniera incrollabile questa battaglia e poi cogliere qualche spunto che ci viene anche dalla memoria di casi come quelli a cui abbiamo assistito – ha affermato il ministro –. In fondo questi eroi di cui si celebra la memoria sono persone che innanzitutto hanno lanciato un messaggio culturale, cioè di voler combattere l’illegalità, la mafia, anche sapendo a cosa si andava incontro. Quindi c’è qualcosa di profondo, di culturale e molto probabilmente il colpo finale avverrà quando ci sarà una condivisione proprio dal punto di vista culturale della necessità di combattere ogni forma di prevaricazione e di violenza”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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