martedì, Maggio 6, 2025

Petrini “Un uso consapevole dell’olio Evoo è una scelta strategica per la salute”

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ROMA (ITALPRESS) – L’integrazione alimentare rappresenta un fenomeno in crescita costante a livello globale. Secondo recenti studi di mercato, il settore degli integratori alimentari ha superato i 150 miliardi di dollari nel 2022 e se ne prevede un’ulteriore espansione nei prossimi anni. In Italia, il mercato degli integratori vale oltre quattro miliardi di euro, con una crescita annua media del 6%. Questo dato riflette una crescente consapevolezza dei consumatori sull’importanza della nutrizione e della prevenzione”. Lo afferma Francesca Petrini, presidente di Cna Agroalimentare. “Cattive abitudini alimentari e uno stile di vita sedentario rappresentano uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di numerose malattie croniche. Una dieta si definisce adeguata quando è in grado di assicurare il soddisfacimento dei fabbisogni di energia e nutrienti, in termini sia quantitativi che qualitativi degli alimenti consumati, rispettando le combinazioni e le proporzioni in modo da non arrecare potenziali rischi per la salute”, sottolinea.

Petrini invita a riflettere su alcuni punti chiave “e sul perché l’integrazione sia diventata così rilevante: 1. Declino nutrizionale dei cibi – A causa dell’agricoltura intensiva, molti alimenti oggi contengono meno vitamine e minerali rispetto al passato. Un esempio classico è la riduzione del contenuto di magnesio e zinco nei vegetali. 2. Dieta moderna squilibrata – Il consumo eccessivo di zuccheri raffinati, grassi saturi e alimenti ultraprocessati porta a carenze di nutrienti essenziali come omega-3, vitamine e antiossidanti. 3. Stili di vita e stress – Stress, inquinamento e ritmi frenetici aumentano il fabbisogno di alcuni micronutrienti, come vitamina C, magnesio e vitamine del gruppo B, fondamentali per il sistema nervoso e la gestione dell’energia. 4. Ruolo mirato dell’integrazione – Gli integratori non devono sostituire una dieta sana, ma possono colmare specifiche carenze. A esempio, la vitamina D è essenziale per chi ha poca esposizione al sole, mentre gli omega-3 sono cruciali per chi non consuma abbastanza pesce. 5. Innovazione negli alimenti funzionali – Prodotti come gli oli arricchiti con vitamine, rappresentano un’evoluzione importante perché permettono di integrare nutrienti essenziali in modo naturale e sinergico, direttamente attraverso l’alimentazione quotidiana”.

Secondo la presidente di Cna Agroalimentarel’approccio ideale è quello della nutrizione consapevole, in cui un’alimentazione equilibrata viene supportata, quando necessario, da integrazioni mirate e scientificamente validate. L’olio extra vergine di oliva è un alimento cardine della Dieta Mediterranea, considerata dall’Unesco “patrimonio immateriale dell’umanità”. Ricco di grassi monoinsaturi, antiossidanti e composti fenolici, l’Evoo contribuisce a migliorare diversi aspetti della salute. Rispetto ad altri oli vegetali, ha una maggiore stabilità ossidativa e proprietà antinfiammatorie naturali. L’olio extra vergine di oliva si presta in modo eccellente a essere un vettore di vitamine e altri nutrienti essenziali come già dimostrato da alcune aziende olearie italiane. Tra le integrazioni più comuni troviamo: Vitamina D: essenziale per la salute delle ossa e il sistema immunitario, spesso carente nella popolazione italiana. Vitamina E: un potente antiossidante liposolubile che protegge le cellule dallo stress ossidativo. Omega-3: acidi grassi essenziali con proprietà antinfiammatorie e benefiche per il sistema cardiovascolare. Queste integrazioni sono particolarmente indicate per fasce di popolazione con carenze nutrizionali, come anziani o persone con diete sbilanciate”.

Secondo i dati dell’Efsa (European Food Safety Authority), circa il 30% della popolazione italiana presenta una carenza di Vitamina D, una percentuale superiore alla media europea, che si attesta intorno al 20-25%. Gravissimo se si considera che l’Italia è il “Paese del Sole”. Anche l’apporto di Omega-3 è spesso insufficiente, con un consumo medio inferiore alle raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

D’altra parte, il consumo di Evoo in Italia è uno dei più alti in Europa, con circa dodici litri pro capite all’anno, rispetto ai due litri pro capite nei Paesi del Nord Europa – sottolinea Petrini -. Tuttavia, l’abbandono progressivo della Dieta Mediterranea sta portando a una riduzione di questi benefici nutrizionali. L’Evoo merita dunque un ulteriore salto di qualità per diventare sempre più strumento preventivo grazie al suo ruolo chiave nella prevenzione di numerose patologie. Malattie cardiovascolari: riduce il rischio di infarto e ictus grazie all’alto contenuto di acidi grassi monoinsaturi e composti fenolici. Diabete di tipo 2: migliora la sensibilità all’insulina e aiuta a regolare la glicemia. Malattie neurodegenerative: i polifenoli presenti nell’Evoo contribuiscono alla protezione delle cellule nervose, riducendo il rischio di Alzheimer. Infiammazioni croniche: i composti bioattivi dell’Evoo hanno effetti antinfiammatori paragonabili a quelli di alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans). Integrare l’alimentazione con olio extra vergine di oliva arricchito con vitamine e nutrienti può rappresentare una strategia efficace per migliorare il profilo nutrizionale della popolazione e prevenire patologie croniche – conclude Petrini -. La sua combinazione di grassi sani e sostanze bioattive lo rende un alimento ideale per una dieta equilibrata e salutare. Pertanto, promuovere l’uso consapevole dell’olio Evoo, sia come alimento che come base per integratori, può essere una scelta strategica per la salute pubblica. E’ quindi necessario promuovere sempre più una cultura salutistica degli alimenti e dei corretti stili di vita attraverso un’opera di sensibilizzazione della popolazione andando oltre i confini del mondo sanitario tout court”.

-Foto IPA Agency-
(ITALPRESS).

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