Secondo gli storici palazzo Vecchia era “forse il più raffinato del secolo”. All’interno esistevano affreschi del Tiepolo, varie stanze con stucchi, caminetti, splendido pavimento. Il tutto fu alterato dal nuovo proprietario il conte Ercole Thiene che lo acquistò nel 1840.
Lunedì 28 maggio 1838, morì Francesco Vecchia di anni 66 che abitava nel Palazzo di famiglia alle Cantarane senza lasciare testamento causando la fine del casato e la dispersione del patrimonio: quadreria, opere d’arte, mobili. Alcuni mesi dopo il 1° e 13 novembre 1838, il patrimonio della famiglia Vecchia andò all’asta, alienando quindi tutti i beni. Due anni dopo, il bellissimo palazzo di Contrà Cantarane, fu acquisito da Ercole Thiene, che aveva sposato Teresa Vecchia di Pietro, nipote di Francesco, cambiando proprietà il Palazzo cambiò nome diventando Palazzo Thiene.
Ercole Thiene era nato a Vicenza, il 20 marzo 1803 da Giangiacomo e Lucia Porto. Il 13 febbraio 1825, sposò a Bergamo, la contessa Elena Vailetti da cui, il 4 luglio 1826, ebbe un figlio Giangiacomo morto il 26 luglio 1851. Il 26 agosto del 1830 la moglie Elena a soli 23 anni, morì. Il conte Thiene passò a seconde nozze con Teresa Vecchia, donna virtuosa e caritatevole, nata il 14 gennaio 1811 morta il 17 maggio 1889. Teresa, aveva una sorella Claudia sposata al nobile Luigi Porto eroe del 10 giugno 1848, morta il 15 dicembre 1895 e con lei si esaurì la famiglia Vecchia.
Le cronache di Giovanni Da Schio e altri raccontano degli amori del nobile, innamorato della sorella della prima moglie maritata a Bergamo, suscitando scene di gelosia e dolori nella moglie Elena che fu persino picchiata, “tanto da far venire la febbre” e morire.
Il rapporto con la cognata suscitò scandalo e dubbi sulla morte della contessa. Infatti con la morte dei parenti di Elena Vailetti, il Thiene entrò in possesso di un cospicuo patrimonio. Gonzati racconta che Ercole Thiene fu arrestato ad Orgiano e tradotto sotto scorta a Vicenza in Contrà Santi Apostoli con l’accusa di omicidio, ma poi fu rilasciato per assenza di prove.
Le vicende storiche
Famiglia vicentina, che non appartenne a quel ceto nobile pur avendo avuto il titolo di nobile bavarese concesso dal duca di Baviera Giovanni Guglielmo con diploma 8 marzo 1693 a Stefano, di Benedetto, e a tutti i suoi discendenti legittimi d’ambo i sessi, titolo che non fu confermato dalla Repubblica Veneta. Re Vittorio Emanuele II con RR.LL.PP 28 agosto1900 riconobbe e confermò ad Achille Silvio e a tutti i suoi discendenti maschi il titolo di barone.
In data 15 maggio 1750 un fratello di Angelo Vecchia, aveva presentato domanda per “ottenere otto piedi di terreno della pubblica strada (Contrada Motton San Lorenzo) per costruire una scalinata del palazzo” . Sul deposito in £ire ci sono cifre contrastanti, secondo le quali i fratelli Angelo, Marcantonio, Gioacchino avrebbero versato 8258 ducati a testa. La scalinata è di otto gradini, balaustra e parapetto ancora visibili. L’avvocato Angelo probabilmente a Venezia avrebbe conosciuto il famoso architetto Giorgio Massari cui si rivolse grazie anche ai consigli di Carlo Cordellina per il palazzo di città alle Cantarane per uso Villa o Palazzo di famiglia. La costruzione della residenza famigliare è datata 1748.
Di Luciano Parolin da Storie Vicentine n. 6 gennaio-febbraio 2022