mercoledì, Gennaio 8, 2025

L’Ometo che conquistò la luna è il nuovo capitolo di uno spettacolo corale: in scena al Teatro Comunale “G.Verdi” di Lonigo sabato 11 gennaio

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Il Cartellone 2024-2025 del Teatro Comunale “G.Verdi” di Lonigo riprende la programmazione con lo spettacolo, fuori abbonamento, L’Ometo e la luna, scritto e diretto da Alessandro Anderloni, autore e attore di prosa, oltre che direttore artistico di questo teatro. Ciò che andrà in scena sabato 11 gennaio alle ore 21.00  è il quattordicesimo capitolo teatrale di un paese, Velo Veronese, che da venticinque anni si mette in scena per raccontare la sua storia.

Alessandro Anderloni (Le Falìe)
Alessandro Anderloni (Le Falìe)

Dal 1990 Anderloni coinvolge gli abitanti del suo paese, dove è nato e dove vive, un un’esperienza teatrale comunitaria. Un progetto di partecipazione corale, con più di trecento persone di un paese di 750 abitanti, già salite sul palcoscenico a interpretare la loro storia, grazie ai testi che l’autore scrive attingendo alle narrazioni e alle tradizioni, nonché ai ricordi avvenuti nella sua terra.

L’Ometo e la luna inizia dalla commovente vicenda di un postino. Lo chiamavano l’ometo, anche se si chiamava Saturnino. Ogni giorno, a piedi, in bicicletta, con gli sci, dopo che con la corriera erano arrivate da Verona lettere e cartoline, dalla piazza di Velo Veronese saliva alle contrade a incontrare e a consolare solitudini: la sarta con il marito emigrato, il contadino vedovo, i due fratelli da maritare, la dolce Andreina di cui era segretamente innamorato. Finché, come racconta l’antica storia, in una notte di luna piena Saturnino non finì lassù, come l’ometo che olea quèrdar la luna co na forcà de spinarele. Era il 1969 e alla televisione si diceva che l’Uomo avesse messo piede sulla luna. Ma guardando lassù, sulla luna, si vedeva solo la sagoma dell’ometo prigioniero del suo sogno d’amore.

«Avevo in mente la storia di un postino innamorato», dichiara Anderloni, «e ho trovato la storia dell’ometo nei ricordi dei vecchi del mio paese quello dell’ometo. Nello stesso tempo ho trovato, casualmente, la novella Scrivere a se stessa di Cesare Marchi, nel libro Quando eravamo povera gente, e ho attinto da lì gli spunti per arricchire il mio narrare. Questo spettacolo, pur divertentissimo, porta in scena la solitudine dei montanari. Si ride e si esce con la sensazione che la vita in montagna possa essere talvolta estremamente dura, eppure alleviata dalla solidarietà tipica del mondo contadino. È lo spirito di comunità che pervade il nostro fare teatro, quassù. Sul palcoscenico non ci sono protagonisti, tutti lo sono allo stesso modo, tutti sono indispensabili e unici. Parlano l’unica lingua per noi possibile, il dialetto veronese, che è garanzia di autenticità e di poesia. “L’unica lingua che conosco”, come diceva Luigi Meneghello; “la lingua che abbiamo succhiato al seno della mamma”, come scrisse Dante. Una lingua teatrale formidabile, capace di far dimenticare il dilagare dell’appiattimento semantico e contenutistico a cui ci abitua questo nostro tempo insulso e superficiale. Ah, se il teatro tornasse a raccontare le storie del nostro Veneto contadino…».

Sul palcoscenico ci sono 18 attori e attrici dai 10 agli 80 anni, in uno spettacolo di quasi tre ore che diventa un affresco vivido del microcosmo di Velo Veronese, che è capace di parlare a tutti e a tutte. La musica (composta dallo stesso Anderloni, che è autore di testo e regia) è interpretata da Thomas Sinigaglia alla fisarmonica. I costumi sono curati da Thomas Dal Dosso e Giulia Corradi.

Il Cartellone 2024-2025 del Teatro Comunale di Lonigo è sostenuto da Autovega, Rino Mastrotto Group, Fondazione Farmacia Miotti, FIS- Fabbrica Italiana Sintetici, Villa Pisani Bonetti, con l’Amministrazione Comunale di Lonigo, oltre a quanti hanno sosterranno le singole iniziative e rassegne, e la collaborazione con lo IAT di Lonigo, la Pro Loco di Lonigo e con la Provincia di Vicenza.

Spettacolo fuori abbonamento della durata di 120 minuti. Per l’acquisto degli accessi agli altri spettacoli è possibile rivolgersi alla Biglietteria del Teatro: lunedì e sabato mattina dalle 10.30 alle 13.00, mercoledì pomeriggio dalle 16.00 – 18.30. La sera dello spettacolo, a partire dalle ore 20, l’acquisto è possibile presso la Biglietteria. Oppure Online, sul sito teatrodilonigo.it 

Per informazioni, telefonare al numero 0444 835010, negli orari della biglietteria.

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