giovedì, Giugno 19, 2025

Nuova ondata di missili dall’Iran, colpito anche l’ospedale di Beer Sheva. Israele “Superata la linea rossa”

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ROMA (ITALPRESS) – E’ di tre feriti gravi e almeno altre 34 persone contuse il bilancio della nuova ondata di missili lanciati dall’Iran su Israele. Lo riportano i media israeliani. I missili hanno preso di mira Tel Aviv, Holon e Ramat Gan. Uno dei missili ha colpito anche l’ospedale Soroka, a Beersheva, nel sud di Israele. Le immagini sui social mostrano un palazzo a Ramat Gan con le finestre distrutte. Le sirene d’allarme si sono attivate in tutto il Paese a causa del nuovo attacco.

L’Iran ha così portato a termine con successo la quattordicesima ondata di attacchi contro Israele. Stamattina, il portavoce dell’Operazione “Vera Promessa 3” ha annunciato il lancio di missili superpesanti a lungo raggio contro Israele durante la tredicesima e la quattordicesima ondata di attacchi missilistici. Secondo i media iraniani, gli obiettivi dell’ultimo attacco erano il quartier generale del comando dell’esercito, il quartier generale dell’intelligence e un centro dell’esercito a Beer Sheva.

NETANYAHU “TEHERAN PAGHERA’ PREZZO PIENO”

“Esigeremo il prezzo pieno dai tiranni di Teheran” per l’attacco diretto di questa mattina contro l’ospedale Soroka, a Beer Sheva. Lo ha scritto sui social il premier israeliano Benjamin Netanyahu. “Questa mattina, i tiranni terroristi iraniani hanno lanciato missili contro l’ospedale Soroka di Beersheba e contro una popolazione civile nel centro di Israele”, ha aggiunto.

IL MINISTRO DELLA SALUTE ISRAELIANO “SUPERATA LA LINEA ROSSA”

L’attacco diretto dell’Iran all’ospedale di Soroka, nel sud di Israele, è stato “un atto di terrorismo e il superamento di una linea rossa. Un crimine di guerra perpetrato deliberatamente dal regime iraniano contro civili innocenti e contro équipe mediche impegnate a salvare vite umane”. Lo afferma il ministro della Salute israeliano, Uriel Buso, dopo che un missile iraniano ha colpito la struttura sanitaria provocando ingenti danni e diversi feriti. Il ministero della Salute “si è preparato in anticipo e, grazie alle azioni immediate che abbiamo intrapreso, è stato evitato un disastro gravissimo. Invito la popolazione a continuare a seguire le istruzioni del Comando del fronte interno. Salva vite umane”, ha aggiunto il ministro.

IL COMMENTO DEI MINISTRI KATZ E SA’AR

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha condannato il bombardamento missilistico lanciato dall’Iran questa mattina, in cui tre persone sono rimaste gravemente ferite e altre 60 in modo lieve. “Il codardo dittatore iraniano – la guida suprema Ali Khamenei – si trova nelle profondità del bunker protetto e sta sparando colpi mirati contro ospedali ed edifici residenziali in Israele. Si tratta di crimini di guerra della più grave specie, e Khamenei sarà ritenuto responsabile dei suoi crimini”, ha detto Katz, in una nota. Il ministro ha aggiunto: “Il primo ministro Benjamin Netanyahu e io abbiamo ordinato all’ esercito di aumentare l’intensità degli attacchi contro obiettivi strategici in Iran e contro obiettivi governativi a Teheran, al fine di rimuovere le minacce provenienti dallo Stato di Israele e indebolire il regime degli ayatollah”.

Il regime iraniano ha lanciato un missile balistico contro un ospedale e prende deliberatamente di mira i civili, commettendo crimini di guerra. Così il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, dopo che un missili iraniani ha preso di mira l’ospedale Saroka a Bersheva.“ll regime iraniano non ha limiti. Abbiamo preso nota”, ha aggiunto.

L’IDF ATTACCA UN REATTORE NUCLEARE IRANIANO

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno attaccato nella notte un reattore nucleare non attivo nella regione di Arak, nell’ovest dell’Iran, “nell’ambito degli attacchi e delle vaste operazioni delle Idf per danneggiare il programma di armi nucleari del regime iraniano”. Lo riferiscono su X le Idf, aggiungendo che è stata distrutta anche “la struttura che sigilla il reattore, che è un componente principale nella produzione di plutonio”. Nella notte, 40 caccia dell’Aeronautica militare israeliana hanno attaccato decine di obiettivi militari a Teheran e in altre zone dell’Iran con più di 100 munizioni, fa sapere l’esercito. “La costruzione del reattore di Arak iniziò nel 1997, ma non fu completata a causa dell’intervento della comunità internazionale. Il reattore è progettato per produrre plutonio ad alto rendimento, che consentirebbe l’acquisizione di armi nucleari. Alla luce di vari accordi, negli ultimi anni il regime iraniano ha promosso la conversione del reattore a un reattore a basso potenziale di produzione di plutonio, che non consentirebbe l’acquisizione di armi nucleari. Il regime ordinò deliberatamente di non completare la conversione, che avrebbe impedito il suo utilizzo come arma nucleare, per creare pressione sull’Occidente”, aggiungono nella nota le Idf.

Negli attacchi avvenuti nella notte, l’Aeronautica militare ha attaccato un sito utilizzato per lo sviluppo di armi nucleari nella zona di Natanz, che ospita componenti e attrezzature uniche utilizzate per sviluppare armi nucleari e vi vengono sviluppati progetti che consentono di accelerare il programma di armi nucleari, affermano le Idf. I caccia hanno attaccato anche “i siti di produzione militare del regime iraniano, tra cui fabbriche di materie prime, componenti utilizzati per l’assemblaggio di missili balistici e siti per la creazione di missili e sistemi di difesa aerea iraniani”. Inoltre, batterie di difesa aerea, depositi di missili, radar e mezzi di rilevamento del regime iraniano sono stati distrutti dai caccia.

IN IRAN 18 ARRESTI, “SONO SPIE DEL MOSSAD”

Si registrano 18 persone arrestate con l’accusa di essere “agenti” del Mossad israeliano a Mashhad, in Iran. Mentre gli attacchi israeliani contro Teheran degli ultimi sette giorni hanno rivelato l’infiltrazione di numerosi agenti israeliani nel paese, le autorità iraniane hanno annunciato oggi l’arresto di 18 “agenti nemici” che stavano fabbricando droni nella città nord-orientale di Mashhad, secondo quanto riportato dai media iraniani.

IL BILANCIO DELL’OPERAZIONE RISING LION

Dall’inizio dell’operazione “Rising Lion”, sono stati lanciati dall’Iran verso Israele oltre 400 missili e centinaia di droni e oltre 40 siti sono stati colpiti. Lo riferisce il bollettino della Direzione nazionale per la Diplomazia pubblica israeliana, aggiornato alle 9 di oggi (le 8 in Italia). Inoltre, 24 persone sono state uccise e 838 ferite, di cui 11 in gravi condizioni, 42 in condizioni moderate, 785 con ferite lievi. L’Autorità fiscale israeliana ha ricevuto dall’inizio dell’operazione lo scorso 13 giugno 22.932 richieste di risarcimento per danni, di cui 18.890 relative a edifici, 1.827 relative a veicoli e 2.215 relative ad altri beni. Oltre 5.000 persone sono state evacuate dalle loro case.

L’IDF COLPISCE ANCHE IN LIBANO

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno “eliminato il comandante d’artiglieria nel settore Litani” del gruppo armato sciita libanese Hezbollah, Yassine Abdel Menhem Ezzeddine. Lo ha annunciato il portavoce per i media in arabo delle Idf, Avichay Adraee, secondo cui Ezzeddine è stato ucciso ieri in un attacco a Barich, nel Libano meridionale. Per le Idf, il miliziano di Hezbollah “era coinvolto in diversi piani per colpire Israele, oltre che nei tentativi di ricostituire le unità di artiglieria di Hezbollah”.

IN CISGIORDANIA DEMOLITA CASA DEL RESPONSABILE DI UN ATTENTATO

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno demolito l’abitazione del palestinese Samer Hussein perché responsabile di un attacco terroristico avvenuto lo scorso novembre a Giti Avishar, in Cisgiordania, in cui 9 persone sono state ferite. Lo riportano i media locali. La demolizione della casa di chi compie un attacco terroristico fa parte della politica di deterrenza israeliana. Hussein, affiliato ad Hamas, ha aperto il fuoco su un autobus e a una fermata vicina dove si trovavano diversi soldati, ferendo cinque civili e quattro militari. È stato rapidamente eliminato dalle forze di sicurezza.

“Con il sostegno delle autorità competenti, la decisione di demolire l’abitazione del terrorista è stata presa nell’ambito della politica di deterrenza, in base alla quale chiunque compia un attacco terroristico di natura eccezionale, anche senza vittime, vedrà la propria abitazione demolita”, hanno dichiarato le Idf.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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