Un film scomodo, potente, ancora attuale. Il Circolo culturale “Antonio Gramsci” di Vicenza invita la cittadinanza alla proiezione di Mussolini, ultimo atto, capolavoro del 1974 diretto da Carlo Lizzani, mercoledì 7 maggio alle ore 20, nella sede di via Alberto Mario 12. A seguire, un dibattito aperto accompagnerà la visione, per riflettere sul significato storico e simbolico della fine del fascismo.
Girato con rigore e sobrietà, il film racconta gli ultimi giorni del Duce, interpretato magistralmente da Rod Steiger, fino alla cattura e fucilazione a Dongo. Accanto a lui, Franco Nero dà volto al partigiano Walter Audisio. Ma più che una cronaca, Mussolini, ultimo atto è un’opera di cinema civile: attraverso atmosfere tese e una regia essenziale, Lizzani costruisce un affresco corale della tragedia italiana del 1945, dove le luci plumbee e il silenzio pesano quanto le parole.
Non a caso, la pellicola fu presa di mira dalla destra neofascista: il 30 aprile 1974, una bomba esplose a Savona, vicino a una sala dove era in proiezione. L’attentato segnò uno dei momenti più bui della cosiddetta “strategia della tensione”, ma rese evidente la forza dirompente del cinema quando osa toccare la memoria collettiva.
Riproporre oggi Mussolini, ultimo atto è un gesto culturale e politico. Non solo per commemorare l’80° anniversario della Liberazione, ma per ricordare che la Storia si può anche dimenticare – se non si coltiva. Il Circolo Gramsci accompagna la visione con materiali d’archivio e testimonianze d’epoca, per offrire uno sguardo critico sul passato e su come esso ancora abiti il presente.
In tempi di revisionismi striscianti e amnesie pilotate, il cinema di Lizzani torna come antidoto e lezione. La memoria, se condivisa, può ancora educare.
E proprio il cinema – quando è arte impegnata – riesce a toccare corde che i libri di storia a volte non raggiungono. Per questo, riscoprire Mussolini, ultimo atto significa anche riscoprire il potere narrativo delle immagini nel costruire coscienza critica.