BOLOGNA (ITALPRESS) – Allagamenti, interruzioni stradali, danni a edifici pubblici e privati, frane: la Regione Emilia-Romagna ha dichiarato lo stato di crisi regionale per i territori colpiti dall’ondata di maltempo del 16 e del 17 giugno 2025, che ha interessato in particolare le aree collinari e pedecollinari delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna e Forlì-Cesena. Il decreto, firmato oggi dal presidente Michele de Pascale, ha validità di 180 giorni a partire dal 16 giugno scorso. Con la dichiarazione dello stato di crisi, la Regione potrà intervenire con urgenza per rispondere all’emergenza: dai fondi straordinari per il ripristino delle infrastrutture e per la messa in sicurezza del territorio, alla possibilità di attivare rapidamente interventi anche in deroga alle procedure ordinarie.
“Lo stato di crisi regionale– sottolinea la sottosegretaria alla Presidenza con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini– ci consente di attivare risorse e procedure straordinarie per affrontare con efficacia le conseguenze del maltempo e sostenere i territori colpiti. È uno strumento concreto che ci permette di intervenire rapidamente a fianco dei Comuni e delle comunità, per avviare i cantieri necessari, ripristinare infrastrutture danneggiate e garantire assistenza alla popolazione. In queste settimane i nostri tecnici, insieme alla Protezione civile e alle amministrazioni locali, hanno lavorato per garantire gli interventi urgenti, ma adesso è necessario accelerare: messa in sicurezza, stima dei danni, prime opere di ripristino. Servono risposte rapide e coordinate”.
“E poi dobbiamo guardare avanti– prosegue Rontini- perché fenomeni di questo tipo non sono più eccezionali e di fronte a eventi meteo sempre più estremi è nostro dovere rispondere con prontezza, ma anche con visione. Il nostro impegno non si ferma alla gestione dell’emergenza: vogliamo rafforzare la prevenzione, investire nella manutenzione del territorio e nelle opere strutturali. Perché ciò che un tempo era fuori dall’ordinario, oggi sta diventando la norma. L’Emilia-Romagna deve essere sempre più preparata e la Regione farà la sua parte, come ha sempre fatto”.
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