LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Il Consiglio Consultivo Fiscale di Malta ha avvertito che il continuo affidamento di Malta sulla domanda interna per sostenere la crescita economica potrebbe aumentare la pressione sulle infrastrutture e compromettere la sostenibilità fiscale, offrendo al contempo benefici limitati nel lungo periodo. L’allarme è stato lanciato mentre il Consiglio valutava le previsioni macroeconomiche alla base del piano di bilancio preliminare che ogni Stato membro dell’UE è tenuto a presentare alla Commissione Europea. Pur rilevando che le proiezioni del governo per il 2025 e il 2026 rientrano in un intervallo “endorsabile”, il MFAC ha espresso preoccupazione per le prospettive del prossimo anno. Ha infatti osservato che il quadro dei rischi per il 2025 è “sbilanciato verso il basso”, mentre per il 2026 appare sostanzialmente equilibrato. Le previsioni governative presuppongono un forte rimbalzo della crescita reale del PIL rispetto al 3,1% registrato nella prima metà del 2025, un’ipotesi che il Consiglio ha apertamente contestato.
Oltre ai numeri, il MFAC ha sottolineato che il modello di crescita maltese rimane eccessivamente dipendente dai consumi privati e pubblici. Ha ribadito che la transizione verso una crescita trainata dalle esportazioni è “una priorità urgente”, sollecitando maggior sostegno all’innovazione, alla diversificazione delle esportazioni e al rafforzamento dei settori competitivi. Il Consiglio ha inoltre evidenziato la necessità di affrontare sfide strutturali come il disallineamento delle competenze, la capacità limitata di innovazione e le esigenze della transizione digitale ed ecologica. La politica fiscale, ha aggiunto, dovrebbe fungere da catalizzatore per investimenti produttivi e riforme in grado di promuovere una crescita sostenibile, innovativa e rispettosa dell’ambiente.
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