LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Malta sta compiendo progressi costanti verso la parità di genere, ma le donne continuano a fronteggiare pesanti svantaggi economici, secondo l’Indice 2025 rinnovato dell‘Istituto Europeo per l’Uguaglianza di Genere (EIGE).
Il Paese ha ottenuto un punteggio di 58,9 su 100, classificandosi 16° nell’UE e al di sotto della media europea di 63,4. Le aree più deboli restano quelle del denaro e del tempo. I dati evidenziano un marcato squilibrio retributivo nelle famiglie maltesi. Mentre le donne nell’UE guadagnano il 77% del reddito annuo degli uomini, le donne maltesi in coppia arrivano appena al 66%.
Questo “trimestre fantasma” di lavoro non retribuito significa che le donne lavorano effettivamente quasi quattro mesi in più per raggiungere il reddito annuale del proprio partner. Sebbene ciò rappresenti un miglioramento rispetto al 2015, quando le donne guadagnavano solo la metà del reddito del partner, i divari restano più ampi tra le coppie anziane e le famiglie con figli. Queste disparità si estendono fino alla pensione. Malta registra il più grande divario pensionistico di genere dell’UE, con uomini che ricevono pensioni superiori del 40% rispetto alle donne. Guadagni più bassi nel corso della vita e minori contributi previdenziali rendono le donne molto più vulnerabili nella vecchiaia.
Lo squilibrio affonda le radici nella vita quotidiana: le donne si assumono la maggior parte del lavoro di cura non retribuito. Tra i genitori, il 37% delle donne dedica più di cinque ore al giorno alla cura dei figli, rispetto al 14% degli uomini. Le donne hanno inoltre il doppio delle probabilità di svolgere le faccende domestiche quotidiane. Nonostante le difficoltà economiche, Malta ha registrato dal 2020 il maggiore miglioramento nell’ambito del potere, con un aumento di 14,2 punti grazie ai progressi nella rappresentanza politica e sociale e all’introduzione del meccanismo di correzione di genere in Parlamento.
Malta si colloca inoltre all’8° posto nei settori della salute e della conoscenza, con tassi di istruzione terziaria femminili che superano nettamente quelli maschili. Il tasso di occupazione femminile equivalente a tempo pieno è salito al 52%, tra i più alti d’Europa. Tuttavia, permangono delle sfide. La partecipazione politica delle donne è diminuita e il divario di genere nello stato di salute percepito si sta ampliando: solo il 75% delle donne valuta la propria salute come buona, rispetto all’83% degli uomini. Le donne di 65 anni possono ora aspettarsi di vivere solo il 54% degli anni restanti in buona salute, una quota in calo rispetto al 2020.
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