martedì, Dicembre 2, 2025

Italia-Mongolia, a Roma il Business Forum per rafforzare l’interscambio

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ROMA (ITALPRESS) – Si è svolto oggi a Villa Madama il Forum imprenditoriale Italia – Mongolia, organizzato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, in collaborazione con ICE Agenzia. A chiudere il lavori sono stati: il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Antonio Tajani, e il Ministro degli Affari Esteri di Mongolia, Battsetseg Batmunkh, riassumendo i temi principali alla base del dialogo e degli accordi raggiunti. All’incontro hanno preso parte, tra gli altri, il Presidente dell’Italian Trade Agency, Matteo Zoppas, il Segretario Generale della Camera di Commercio Nazionale della Mongolia, Bulgan Saruul, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale di SIMEST, Regina Corradini D’Arienzo, il Responsabile degli Affari Internazionali di Cassa Depositi e Prestiti, Laurent Franciosi, e l’Amministratore Delegato di SACE, Michele Pignotti (TBC).

Il Forum, articolato in 3 panel settoriali, rivolti al campo tessile, dell’abbigliamento e della pelle, all’agroalimentare e agroindustria e allo sviluppo infrastrutturale, comprese tecnologie verdi, energie rinnovabili, gestione dei rifiuti, trasporti e materiali da costruzione, rientra in un quadro di crescente interesse per la diversificazione dei mercati e lo sviluppo di collaborazioni bilaterali. In quest’ottica si inserisce anche la visita del Presidente della Repubblica della Mongolia Khurelsukh in Italia tra il 30 novembre e 4 dicembre.

“L’Italia occupa un posto importante in qualità di leader mondiale nel settore tessile, del design e del lusso”, ha spiegato il ministro mongolo, dopo aver affermato che questo forum si pone alla base degli impulsi rivolti a nuovi progetti e al rafforzamento degli scambi commerciali, in settori chiave, come la produzione della lana cachemire, la moda, l’energia e le infrastrutture. Battsetseg Batmunkh ha infine affermato che “la Mongolia dispone di materie prime di altissima qualità”, mentre “l’Italia ha esperienza nella lavorazione e nelle tecnologie. Collaborando possiamo trasformare la materia prima in un marchio di eccellenza a livello globale. Ci impegniamo a trasformare in azioni concrete gli accordi di oggi e a creare condizioni stabili per favorire gli imprenditori italiani”.

“Siamo pronti a esportare ancora di più non soltanto i nostri beni ma anche il nostro saper fare e a investire in paesi come la Mongolia, dove c’è la certezza del diritto”, ha detto il ministro Tajani. “Ritengo che si possa fare di più anche pensando a joint venture tra imprese italiane e mongole. C’è un terreno fertile, per cui può costruire insieme una politica industriale per il benessere dei nostri cittadini”. Anche Tajani, ricordando la qualità delle materie prime mongole, ha ribadito la possibilità di legarle alla capacità tecnologica e all’esperienza della produzione italiana, così da “unire due qualità facendo dei prodotti straordinari. Abbiamo bisogno di materie prime per competere le terre rare. Questo business forum deve essere un punto di partenza. Vogliamo rafforzare le filiere strategiche”, ha aggiunto il vice presidente del consiglio, riferendosi, oltre alla moda, anche al settore dello spazio, da un lato: visto che nel 2024, il governo mongolo ha annunciato il National Satellite Project, programma con l’obiettivo di sviluppare e lanciare un satellite nazionale per le telecomunicazioni e l’osservazione terrestre.

Al momento, le principali collaborazioni internazionali per il progetto riguardano soggetti francesi per la progettazione e realizzazione del satellite (Thales Alenia Space France) e statunitensi per le operazioni di lancio (SpaceX). Dal punto di vista italiano, per le imprese potrebbero profilarsi forme di cooperazione in ambito di sviluppo delle capacità satellitari del Paese, in particolare per quanto riguarda l’osservazione della terra. E dall’altro a quello della formazione “ci sono parecchi ragazzi che studiano nelle nostre università. Vogliamo che cresca il numero di studenti mongoli. Questa è una parte di un più ampio accordo che abbiamo firmato poco fa. Conoscerci meglio significa fare diplomazia della cultura. L’industria della cultura ci arricchisce tutti e porta benessere. Faremo di tutto affinché l’Italia possa essere sempre più presente per far sì che anche le nostre imprese possano e essere invogliate a importare e a investire nel vostro paese”.

L’interscambio commerciale tra Italia e Mongolia, pur al momento limitato e poco diversificato (139 milioni di euro nel 2024) ha manifestato negli ultimi mesi un interessante dinamismo. Secondo le ultime stime disponibili, nei primi otto mesi del 2025 le esportazioni italiane sono cresciute infatti del 9,5%, raggiungendo 54 milioni di euro, mentre le importazioni dalla Mongolia si sono ridotte del 29,7%, fermandosi a 28 milioni di euro. L’interscambioper questo primo periodo dell’anno si è attestato quindi a 82 milioni di euro (-8,2%). Le principali voci del nostro export in Mongolia sono macchinari (21%), articoli di abbigliamento (10%) e pitture, vernici e smalti, inchiostri da stampa e adesivi sintetici (7%).

Le importazioni dalla Mongolia sono fortemente concentrate nel settore agro-zootecnico, con animali vivi e prodotti di origine animale che rappresentano il 90% del totale. L’Italia è il 9° fornitore e il 3° cliente della Mongolia, con unaquota di mercato del nostro export pari al 1,2%, inferiore a quella tedesca (3,1%), ma superiore a quella di Francia (0,9%), e Spagna (0,2%). Nel 2024, lo stock di IDE italiani in Mongoliaammontava a 13 milioni di euro, mentre non risultano IDE mongoli in Italia. “Durante questo Forum anche ICE ha siglato un accordo per agevolare l’espansione e lo sviluppo e la promozione del Made in Italy”, ha detto Zoppas a margine dell’evento, guardando al tema delle esportazioni che in Mongolia è ancora ridotto, contando 77 milioni di euro nel 2024, con una crescita nel 2025, e aggiungendo: “Quello che interessa è la potenzialità futura, perché il governo e le autorità mongole prevedono degli investimenti importanti da qui ai prossimi dieci anni. Ed è un’occasione che tutto il sistema paese deve prendere, schierandosi al fianco degli imprenditori come infrastruttura per poter agevolare questo tipo di operazioni”.

– Foto xl5/Italpress –

(ITALPRESS).

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