giovedì, Ottobre 9, 2025

Israele e Hamas firmano l’accordo per la pace a Gaza. Trump “Ostaggi liberi lunedì o martedì. Giornata storica, grande lavoro”

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ROMA (ITALPRESS) – Il documento finale della fase uno del piano per porre fine alla guerra a Gaza è stato elaborato e firmato questa mattina in Egitto. Lo ha detto una portavoce del governo israeliana citata dai media. La portavoce ha inoltre affermato che entro 24 ore dalla riunione del governo per l’approvazione dell’accordo, l’accordo entrerà in vigore e inizierà il periodo di 72 ore per il rilascio degli ostaggi, dopodiché Israele controllerà il 53% del territorio della Striscia di Gaza.

Una portavoce del governo israeliano citata dai media ha dichiarato che Marwan Barghouti, leader palestinese che sconta 5 ergastoli in Israele, “non verrà rilasciato nell’ambito dell’accordo” raggiunto nella notte a Sharm el-Sheikh tra Israele e Hamas, con la mediazione di Egitto, Qatar, Turchia e Usa.

TRUMP “OSTAGGI A CASA TRA LUNEDI’ E MARTEDI’”

“Abbiamo messo fine alla guerra nella Striscia di Gaza. Con il punto di svolta di ieri abbiamo messo fine alla guerra e creato una pace che spero possa essere duratura”. Così il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, aprendo una riunione di gabinetto alla Casa Bianca. Quello di Gaza , ha pi spiegato, “sarà un teritorio nuovo, abbiamo contribuito a questo miracolo. Il Paese si rimetterà in piedi e sarà tutto nuovo. E’ stata una giornata storica e siamo riusciti a trattare la cosa con la dovuta cautela. C’era scetticismo, sapevamo che non era facile, ma tutte le cose sono state messe insieme nel modo giusto. Voglio espirme la mia più grande gratitudine a tutti quanti si sono spesi per l’incredile lavoro fatto”.

Secondo Trump “sul rilascio degli ostaggi nessuno credeva che poetessero tornare a casa. Lunedì o martedì avranno la possibilità di tornare a casa”. Il presidente americano ha quindi ribadito di essere intenzionato a recarsi in Egitto per la firma ufficiale dell’accordo tra Israele e Hamas per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. “Proverò ad andare, stiamo lavorando sulle tempistiche”.

IN CORSO IL GABINETTO DI SICUREZZA ISRAELIANO

Al via la riunione del gabinetto di sicurezza israeliano per votare l’intesa firmata oggi a Sharm el-Sheikh per il cessate il fuoco a Gaza. Lo riportano i media israeliani. La riunione del governo slitta alle 20 (le 19 in Italia).

L’UFFICIO DI NETANYAHU “DATE IL NOBEL A TRUMP”

“Assegnate il Premio Nobel per la pace a Donald Trump: se lo merita”. È questo il messaggio pubblicato su X dall’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu, accompagnato da una foto generata con l’IA in cui il premier di Israele consegna l’onorificenza a Trump.

TAJANI A PARIGI PER RIUNIONE E5

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, è atterrato a Parigi per partecipare alla riunione ministeriale sull’attuazione del piano di pace Usa. L’incontro parigino si svolgerà in concomitanza della riunione del governo israeliano per vagliare formalmente l’accordo raggiunto ieri notte a Sharm el-Sheikh. Tajani, insieme ai colleghi E4 (Italia, Francia, Germania e Regno Unito), del Quintetto Arabo (Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Qatar) ed altri partner internazionali, discuterà oggi i prossimi passi per attuare il piano di pace del presidente Trump. Cinque saranno i punti cardine della discussione: 1) governance di Gaza; 2) disarmo di Hamas; 3) stabilizzazione della Striscia; 4) ricostruzione; 5) ruolo dell’Onu.

SARR “ISRAELE NON VUOLE RIPRENDERE LA GUERRA”

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha dichiarato in un’intervista alla rete americana Fox News che Israele è fedele al piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza. “Non abbiamo intenzione di riprendere la guerra e speriamo che tutte le parti del piano vengano attuate”, ha detto. Sa’ar ha aggiunto che Hamas si è impegnata a restituire tutti gli ostaggi previsti dall’accordo, sia vivi che deceduti. Secondo Sa’ar, “il presidente Trump ha colto la risposta di Hamas e ha creato un’opportunità, affermando che è positiva e che dobbiamo farla funzionare”.

MEDIA “TRUMP IN ISRAELE TRA SABATO E DOMENICA”

Il presidente statunitense Donald Trump dovrebbe arrivare nella notte tra sabato e domenica in Israele. Lo scrive su X il giornalista israeliano Amichai Stein. “È una visita breve”, ha detto una fonte israeliana. “Attualmente è in programma una cerimonia all’aeroporto Ben Gurion e il discorso (di Trump) alla Knesset”, aggiunge.

MEDIA ISRAELE “HAMAS NON SA DOVE SIANO 9 CORPI, POSSIBILE TASK FORCE”

Il gruppo terroristico al potere nella Striscia di Gaza, Hamas, non saprebbe con certezza dove si trovino nove dei 28 corpi di ostaggi. Secondo quanto riporta il quotidiano israeliano Calcalist, “verrà istituita una task force per localizzare, ricercare e riportare indietro gli ostaggi dispersi che non sono stati restituiti entro le prime 72 ore. La task force includerà Israele, Stati Uniti, Egitto e Qatar e collaborerà con le forze sul campo nella Striscia di Gaza per raccogliere tutte le informazioni e le capacità necessarie per completarne la localizzazione”. La creazione della task force internazionale “è stata concordato nei colloqui a Sharm el-Sheikh, e, se necessario, sarà supportata dalla Croce rossa”.

I media israeliani riferiscono che il cronoprogramma dell’accordo prevede oggi alle 15 la riunione del gabinetto di governo israeliano per l’approvazione e a cui seguirà alle 16 il via libera da parte dell’esecutivo. Entro 24 ore dall’approvazione del governo, inizierà il parziale ritiro delle Forze di difesa israeliane (Idf), che continueranno a controllare il 53% di Gaza, ma andranno via da Gaza City. Entro 72 ore dall’ok del governo di Israele al piano, Hamas dovrà rilasciare tutti i 20 ostaggi vivi insieme e senza cerimonie, proseguono i media. “E’ probabile che gli ostaggi vengano rilasciati sabato, in modo che possano essere già in Israele durante la visita di Trump, ma lo stesso presidente Usa ha detto che torneranno tutti lunedì”, evidenzia Calcalist, secondo cui Trump potrebbe giungere in Israele domenica. In cambio, Israele rilascerà circa duemila detenuti palestinesi, tra cui 250 ergastolani e 1.700 arrestati dopo il 7 ottobre 2023.

ABBAS PLAUDE AD ACCORDO SU GAZA

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, ha accolto con favore l’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di un accordo per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza, far ritirare l’esercito israeliano, consentire l’ingresso di aiuti umanitari e facilitare uno scambio di prigionieri. Abbas ha auspicato che questi sforzi “costituiscano il preludio al raggiungimento di una soluzione politica permanente, come annunciato dal presidente Trump, che porti alla fine dell’occupazione israeliana dello Stato di Palestina e alla creazione di uno Stato palestinese indipendente sui confini del 4 giugno 1967, con Gerusalemme Est come capitale”. Il capo dell’Anp ha inoltre elogiato Trump e tutti i mediatori per i loro significativi sforzi nel raggiungimento dell’accordo, affermando la disponibilità dello Stato di Palestina a collaborare con i mediatori e con i partner internazionali per garantirne il successo, al fine di raggiungere la stabilità e una pace duratura e giusta, nel rispetto del diritto internazionale.

Il presidente palestinese ha sottolineato la necessità che tutte le parti si impegnino per l’immediata attuazione dell’accordo, incluso il rilascio di tutti gli ostaggi e i detenuti, l’invio di aiuti umanitari urgenti attraverso le organizzazioni delle Nazioni Unite, la prevenzione di sfollamenti o annessioni e l’avvio del processo di ricostruzione di Gaza. Infine, Abbas ha ribadito che la sovranità sulla Striscia di Gaza appartiene allo Stato di Palestina e che il collegamento tra la Cisgiordania e la Striscia di Gaza deve essere realizzato attraverso leggi e istituzioni governative palestinesi, attraverso un comitato amministrativo palestinese unificato e forze di sicurezza palestinesi, nel quadro di un unico sistema con il sostegno arabo e internazionale.

SMOTRICH “VOTEREMO CONTRO ACCORDO SU GAZA”

Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich ha parlato della firma della prima fase dell’accordo per il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza, affermando che i membri del suo partito messianico, Sionismo religioso, voteranno contro durante la riunione del governo israeliano per approvare l’intesa prevista alle 17. “I sentimenti sono contrastanti: enorme gioia per il ritorno dei nostri fratelli rapiti e preoccupazione per le implicazioni dello svuotamento delle prigioni e del rilascio della prossima generazione di leader terroristici. Per questo motivo, non possiamo unirci ai festeggiamenti miopi e votare a favore dell’accordo”, ha detto.

Lunedì, primo giorno dei negoziati indiretti tra Hamas e Israele il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ordinato ai suoi ministri di astenersi dal rilasciare dichiarazioni pubbliche o parlare con i media in merito ai colloqui in corso in Egitto per il rilascio degli ostaggi rapiti il 7 ottobre 2023 e da allora a Gaza. Non è la prima volta che Netanyahu chiede ai suoi ministri di astenersi dal fare commenti in situazioni delicate. Soprattutto i ministri della destra religiosa, in particolare Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, hanno rilasciato in più occasione dichiarazioni forti e poco diplomatiche.

MEDIA “WITKOFF E KUSHNER OGGI IN ISRAELE”

L’inviato del presidente statunitense Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, e il genero, Jared Kushner, giungeranno oggi in Israele. Lo riportano i media israeliani. Witkoff e Kushner hanno partecipato ieri alla terza giornata di negoziati indiretti fra Israele e Hamas a Sharm el-Sheikh, culminati nella notte con l’annuncio di un accordo sulla prima fase del piano per porre fine alla guerra nella Striscia di Gaza proposto da Trump. Fonti citate dal quotidiano israeliano Haaretz riportano che Stati Uniti e Qatar avrebbero assicurato ad Hamas che Israele non riprenderà le operazioni militari dopo la prima fase.

MILIZIA ABU SHABAB “BENE ACCORDO, MA NON LASCEREMO GAZA”

Fonti della milizia palestinese Abu Shabab, sostenuta da Israele per creare un’alternativa ad Hamas nella Striscia di Gaza, ha dichiarato al sito israeliano Ynet di accogliere con favore l’accordo raggiunto e la fine della guerra. Tuttavia, la milizia beduina ha chiarito che i suoi membri rimarranno nel loro territorio nell’area di Rafah, nel sud di Gaza, e continueranno a difendere le loro terre, senza alcuna intenzione di lasciare la Striscia. Inoltre, i membri della milizia hanno presentato la loro visione per il futuro di Gaza: “Un luogo sicuro con un futuro e una speranza per le nuove generazioni, senza organizzazioni terroristiche, senza armi inutili e senza guerre”. Dalla Striscia di Gaza sono arrivati video diffusi dai media palestinesi e internazionali che mostrano la popolazione festeggiare per l’accordo che dovrebbe porre fine a due anni di conflitto.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

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