ROMA (ITALPRESS) – La Royal Navy ha iniziato ufficialmente le procedure per assumere il comando della forza navale di reazione della NATO, la Allied Reaction Force (Maritime) (ARF-M), la componente marittima della risposta rapida dell’Alleanza, che potrà essere schierata ovunque nel raggio operativo della NATO in tempi rapidissimi. Lo staff del comando britannico ù guidato dal Rear Admiral Mark Anderson e basato a Portsmouth ù assumerà formalmente la responsabilità operativa a partire dal 1º luglio 2026, quando il ruolo sarà ceduto dalla Marina spagnola. Per prepararsi all’incarico, il comando RN parteciperà a una serie di esercitazioni culminanti in Steadfast Deterrence 2026, prevista per la primavera 2026. La prima tappa di questa transizione è Steadfast Dagger 2025, un’esercitazione di pianificazione e staff-work progettata per testare il gruppo di comando che dirigerà la forza per i successivi 12 mesi. Secondo quanto comunicato dalla Royal Navy, l’ARF-M, una volta attivata su ordine del comandante supremo della NATO in Europa (SACEUR), potrà radunare in meno di dieci giorni le unità navali, aeree e di supporto necessarie per rispondere a una crisi, modulando la propria scala operativa in base all’entità dell’emergenza.
Alla cerimonia inaugurale dei preparativi, il comandante complessivo della ARF, il generale di corpo d’armata Gianluca Carai, ha elogiato “l’eccezionale professionalità e impegno” mostrati dallo staff del comando britannico, mettendo in evidenza l’alto livello tecnologico delle unità navali del Regno Unito e ringraziando le autorità britanniche per le risorse garantite. Il Rear Admiral Anderson ha definito l’assunzione del comando marittimo dell’ARF come “una chiara dimostrazione” dell’impegno del Regno Unito verso l’Alleanza: “Mostra a tutti i nostri partner e alleati che la Royal Navy è pronta a svolgere il proprio ruolo nel rispondere a crisi, conflitti e competizione”. Ha inoltre descritto Steadfast Dagger come “il primo passo cruciale” nel percorso che culminerà con la piena capacità operativa del gruppo di comando britannico. Nei prossimi mesi, oltre agli esercizi a tavolino, è prevista un’attività live: il personale del comando britannico guiderà navi da guerra, aerei e Royal Marines durante Dynamic Mariner 2026, inserita nella programmazione della Cold Response in Artico. Questo test operativo sarà determinante per verificare la capacità di comando e controllo della componente marittima dell’ARF prima del passaggio formale a luglio.
La transizione rappresenta un elemento chiave della ristrutturazione del modello di prontezza della NATO, denominato NATO Force Model: un quadro che organizza e gestisce le forze alleate disponibili in tempo di pace, crisi o conflitto, garantendo prontezza, flessibilità e interoperabilità. Con l’assunzione del comando navale, il Regno Unito riafferma il suo ruolo strategico nell’Alleanza ù non solo come contributore di forze, ma come guida operativa di una formazione di altissima prontezza, pronta a intervenire rapidamente ovunque si presenti una crisi. La svolta segna anche una tappa importante nella capacità della NATO di adattarsi a minacce transnazionali, emergenze improvvise e scenari multipli, rafforzando la deterrenza collettiva e la coesione tra gli alleati.
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