sabato, Aprile 19, 2025

Il Made in Italy farmaceutico alla sfida di Trump

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di Stefano Vaccara

NEW YORK (ITALPRESS) – Alla vigilia della visita ufficiale della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Casa Bianca, il Consolato Generale d’Italia a New York ha ospitato un evento di alto profilo dedicato a uno dei settori di maggiore successo – e spesso meno celebrati – del Made in Italy: l’industria farmaceutica. Intitolato “Italian Pharma: A Business Success Story of Innovation and Excellence”, l’incontro si è svolto in occasione del Made in Italy Day, e ha visto l’apertura da parte del Console Generale Fabrizio Di Michele, che ha sottolineato l’importanza strategica del comparto per l’economia italiana e per le relazioni transatlantiche.

“Oggi celebriamo un settore strategico di eccellenza per la nostra economia e per i rapporti bilaterali con gli Stati Uniti, forse meno visibile rispetto ai simboli tradizionali del nostro stile, ma non meno fondamentale”, ha dichiarato Di Michele. “L’innovazione e la qualità del pharma italiano sono riconosciute a livello globale, come dimostrano gli importanti investimenti proprio qui nell’area del Tristate e in tutto il Paese”.

Moderato dal giornalista Mario Calvo-Platero, il dibattito ha visto protagonisti esponenti di vertice di Bracco, Kedrion e Menarini, tre gruppi con una solida presenza industriale, distributiva e scientifica negli Stati Uniti. Tra i relatori: Marco Campione, Presidente e CEO di Blue Earth Diagnostics (gruppo Bracco); Paolo Marcucci, Presidente di Kedrion; e Ken Hoberman, COO e co-fondatore di Stemline Therapeutics (gruppo Menarini). I relatori hanno sottolineato come gli Stati Uniti rappresentino oggi un hub cruciale per la ricerca, la produzione e l’accesso alle cure, in un contesto in cui l’export farmaceutico italiano verso gli USA ha superato i 10 miliardi di euro nel 2024, contribuendo a un valore complessivo della produzione di oltre 56 miliardi di euro.

“Bracco è orgogliosa di rappresentare la forza dell’industria farmaceutica italiana”, ha dichiarato Campione. “Gli Stati Uniti sono il nostro mercato principale per innovazione e manifattura avanzata”. “In Kedrion ci concentriamo sulle malattie rare e gravi”, ha affermato Marcucci. “Il mercato americano è essenziale per ampliare l’accesso globale alle terapie plasmaderivate”. “A Stemline siamo onorati di proseguire la missione ultracentenaria di Menarini nella salute globale”, ha aggiunto Hoberman.

Nel dibattito, la discussione si è ampliata anche a temi di attualità politica, in particolare i nuovi dazi annunciati da Donald Trump e la visita imminente della premier Meloni alla Casa Bianca. Durante le interviste rilasciate a Italpress, e in conversazioni informali, diversi relatori hanno espresso preoccupazione per il possibile impatto delle politiche protezionistiche americane su ricerca congiunta, catene di approvvigionamento biotech e investimenti transnazionali. L’iniziativa ha dimostrato come l’industria farmaceutica italiana sia oggi un modello di successo globale, ma anche un ponte strategico tra Italia e Stati Uniti, in un momento geopolitico delicato. Un settore che parla di eccellenza, innovazione e partnership, il vero volto del Made in Italy che guarda al futuro.

– foto xo9/Italpress –

(ITALPRESS).

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