(Articolo di Lucio Panozzo da Vicenza In Centro n. 3-2025).
Trattasi di una popolazione sparsa in un comprensorio di vaste proporzioni che investe tre province venete: Vicenza, Verona, Trento. Si trovano anche in provincia di Belluno, a causa di una migrazione verso la zona del Cansiglio, dove furono chiamati come esperti di boschi e foreste, ma anche della lavorazione del legno; quindi, in questo caso, una parte della popolazione formata da migranti del XIII secolo, affrontò una seconda migrazione nel XIX/XX. Il loro linguaggio è tipicamente germanico, ma col passare dei secoli, stante la loro abitudine di vivere isolati e in assenza di matrimoni misti (i loro insediamenti erano compresi, a macchia di leopardo, in una terra dove si parlava quasi esclusivamente la lingua italiana o più facilmente il dialetto veneto), la loro parlata non è omogenea. S’intendono tutti tra loro, ma ad un orecchio attento, ci sono differenze anche importanti tra una zona e l’altra, ma, come ripeto, tra loro si capiscono. Si pensi che non c’era motivo che un cimbro che viveva a Roana avesse contatti con un suo simile alla Giazza di Verona o in val dei Mocheni in Trentino, non ci si moveva come freneticamente facciamo ora. Consideriamo anche che non imparavano la lingua italiana, tanto è vero che le autorità religiose li fornivano di preti tedeschi, che scendevano a centinaia per questo ministero (il sistema aveva caratteristiche anche di punizione, cioè si trattava nella maggioranza di preti che non si erano comportati bene dalle loro parti e che continuavano anche qui con la loro vita spesso in contrasto coi doveri del ministero. Ripeto, non tutti erano così). Le autorità religiose facevano anche stampare libri da messa e da meditazione-preghiera in lingua tedesca, per facilitare la vita religiosa di questa minoranza. Ma da dove venivano questi Cimbri? Le ipotesi sono molteplici, ed esistono molti lavori di studiosi che se ne sono interessati a partire dai primi studi nel XVIII secolo, continuati nei primi anni del ‘900. Cito per esempio tale Bruno Schweitzer, militare tedesco appartenente alle SS Anenerbe (sezione che si interessava generalmente di cultura, nel nostro caso finalizzata a studiare le popolazioni germanofone sparse in tutta l’Europa, dall’Atlantico agli Urali, a favore della politica espansionistica di tale Adolf Hitler).
Continua nella prossima puntata.