UDINE (ITALPRESS) – “Il tempo nel quale viviamo consegna a tutti una responsabilità importante, quella di affrontare rapidamente le necessarie riforme nel modello del sistema sanitario pubblico. Diversamente, continuando a procrastinare davanti alle urgenti decisioni da assumere, tra pochi anni la Regione potrebbe trovarsi senza margini di manovra, incapace di rispondere alle necessità di salute della popolazione nella forme di universalità e gratuità. La sfida, quindi, è quella di compiere una trasformazione radicale e tempestiva”. Sono alcuni dei concetti espressi dall’assessore alla Salute del Friuli Venezia Giulia Riccardo Riccardi che, questa mattina, è intervenuto a Udine, negli spazi dell’hotel “Là di Moret” all’evento formativo e informativo “Laboratorio regionale delle Reti cliniche Fvg. Il ruolo dei professionisti nel processo di evoluzione del servizio sanitario regionale”, per l’organizzazione dell’Azienda regionale di coordinamento per la salute (Arcs).
L’esponente dell’Esecutivo regionale ha posto l’accento sulle difficoltà che vive il servizio sanitario pubblico in quest’epoca storica, sistema messo a dura prova dalla crescente spesa e dalla sua frammentazione, evidenziando al contempo l’assoluta necessità di potenziare i servizi riabilitativi e quelli per post-acuzie in considerazione della mutata composizione demografica delle comunità. Nel confronto interregionale sulla speranza di vita in buona salute alla nascita, esaminato quest’oggi, il Friuli Venezia Giulia si colloca lievemente sopra la media nazionale, con 59,1 anni di vita attesa in buona salute rispetto ai 55,7 anni della media italiana. La speranza di vita complessiva alla nascita è pari a circa 83 anni, allineata con la media nazionale. Tuttavia, la differenza tra anni vissuti e anni vissuti in buona salute è di 23,9 anni, un valore che segnala come una parte significativa della popolazione regionale trascorra l’ultima fase della propria vita con condizioni di salute non ottimali. Questo dato evidenzia la necessità di rafforzare politiche di prevenzione e promozione della salute, in particolare nella gestione dell’invecchiamento e delle cronicità.
Sulle riforme da eseguire, l’assessore ha sottolineato l’importanza di un coinvolgimento diretto delle comunità professionali, che giocano un ruolo attivo nel delineare soluzioni sostenibili; ha detto che la responsabilità deve essere condivisa tra istituzioni politiche e professionisti, per garantire una sanità pubblica in grado di affrontare le sfide future, tramite un modello capace di mettere al centro la qualità del servizio, e non il mantenimento di un sistema inefficiente per motivi di consenso. Il rappresentante della Giunta ha toccato il tema dell’autonomia regionale e dei modelli sanitari adottati, facendo riferimento anche a quelli di Lombardia, Emilia Romagna e del Veneto, noti per la loro stabilità. Ha detto che la Regione Fvg sta vivendo un aumento della spesa sanitaria, che ha ormai superato il 5% rispetto al valore stabilito dal fondo sanitario nazionale, e che il costo del personale supera mediamente quello nazionale. Questo indica un modello con spazi di miglioramento dell’efficienza, intervenendo verso un’eccessiva dispersione e frammentazione, fattori che potrebbero compromettere la sostenibilità futura del sistema. Da qui, pertanto, la necessità di agire subito, per rispondere efficacemente alla legittima domanda di salute di ogni cittadino.
-Foto regione Friuli Venezia Giulia-
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