mercoledì, Febbraio 26, 2025

E’ nata la Signora Cuoricioni

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Juventus-Inter, bellissima, spettacolare, straordinaria partita, ha salvato in extremis l’onore del Derby d’Italia nella settimana del tutto esaurito sanremese, dell’impari confronto fra Calcio e Musica, le superpassioni degli italiani. Ed è nata in risposta, magicamente, la Signora Cuoricioni.
Verso la fine dello scorso anno si era creato un involontario scontro fra la Lega e la Rai per le date di febbraio. Si sarebbero fatalmente incontrate le partite di A, il derby Juve-Inter compreso, con Sanremo25. Perchè la Rai aveva scelto le date fra l’11 e il 16 e il calcio, imperturbabile, in quei giorni aveva piazzato Juve-PSV, Bruges-Atalanta e Feyenoord-Milan di Champions, Porto-Roma di Europa-League, Bologna-Torino e un ricco sabato di Serie A (Lazio-Napoli compresa) – salvando per fortuna la domenica il suo Superderby. Fu segnalata l’incongruenza ma prevalse il concetto olimpico: vinca il migliore. Con uno schieramento intellettuale pronto a giurare sulla sconfitta di Telemeloni. Nereo Rocco avrebbe detto “Speremo de no”. E infatti Sanremo25 ha realizzato ascolti record supermilionari alla faccia del pallone sparito. Non solo. Le statistiche dicono che per la prima volta la tv musicante ha catturato il 25% di giovani: migliaia di ragazzini (compreso Enrico Parodi, lo statistico sanremese di 11 anni) che sanno tutto di Simone Cristicchi, di Olly, di Rocco Hunt e Mahmood (mi auguro anche di Rose Villain) ignorando le imprese di Barella, Retegui, Raspadori, Dybala e El Azzouzi. Il Derby per fortuna ha reagito alla grande con un primo tempo esplosivo, una messe di quasi gol che avrebbe fatto impazzire Carosio. Nico Gonzales al 3′, Barella al 12′, Taremi al 19′, Conceiçao al 22′, Kolo Muanì al 23′, botta e risposta appassionanti, Kolo spettacolare al 33′, e subito Lautaro spara ma in alto, palo di Dumfries al 44′. Un tempo si diceva: zero a zero ma pieno di gioco. E’ il fuoco sacro che s’accende, sempre, fra la Signora e la Beneamata. E si riaccende con Dumfries al 68′ che illude l’Inter della propria dominante prestanza. Ma è Conceiçao, al 73′, a trovare lo spettacoloso gol del vantaggio juventino dopo un’esibizione di piedi buoni in area nerazzurra. La reazione dell’Inter è decisa, coraggiosa, ma il vantaggio scatena una Juve mai vista che difende il suo gol attaccando fino alla fine con impeto mai visto. Motta ha finalmente trovato la sua squadra dotata di un’antica intensità. Roba da Conte. Che tira notte sospirando. Il suo Napoli continua a sognare. Solitario.

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