ROMA (ITALPRESS) – “Non penso Trump sia il terremoto, penso sia il sismografo. Penso sia l’indicatore di una rivoluzione culturale, siamo passati da un mondo in cui contavano le grandi democrazie a un mondo dove conteranno le grandi potenze. I paesi che hanno contato negli ultimi decenni hanno fatto le maggiori conquiste sociali, sul piano dei diritti umani, ma in futuro probabilmente conteranno i paesi piu’ ricchi, piu’ grandi e piu’ forti. E’ un mondo diverso, nel quale cambiano le regole e bisogna adattarsi velocemente. E la difesa fa parte di questo adattamento”. Lo ha detto il ministro della difesa Guido Crosetto intervenendo al Congresso di Azione.
“Il tema che l’Europa, e l’Italia dentro di essa, dovesse prendersi in carico la propria difesa è stato detto per la prima volta nel primo mandato di Obama. Da allora ci sono state cinque diverse amministrazioni americane che hanno ricordato all’Europa di occuparsi della propria difesa e ai paesi membri della Nato di rispettare gli impegni presi all’interno dell’Alleanza Atlantica”, ha spiegato il ministro.
“Non è Guido Crosetto che investe in difesa, decide se avere o meno più militari o se comprare un sistema d’arma. Io ricevo tutti i giorni dichiarazioni di persone politiche che dicono che c’è una persona cattiva, che è Guido Crosetto, ma eliminando Guido Crosetto non togliamo il problema della necessità di fare difesa. Questo non è un modo di fare politica, non è accettabile in democrazia”, ha concluso.
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