giovedì, Dicembre 12, 2024

“Corpi, segni e una voce”: successo per l’esperienza artistica multisensoriale allo Spazio Der Ruf di Vicenza Vanni Cantà, Giusto Pilan e Marco Munaro

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La mostra “Corpi, segni e una voce”, ospitata dal 23 novembre presso lo Spazio Der Ruf di Vicenza (Contrà Porta Padova 89), ha rappresentato un momento coinvolgente per gli appassionati d’arte e poesia. L’evento, che si è protratto per alcune settimane, ha raccolto opere di tre protagonisti della scena artistica e letteraria italiana contemporanea: Vanni Cantà, Giusto Pilan e Marco Munaro.

Il concept della mostra

“Corpi, segni e una voce” nasce dall’incontro tra segno, materia e parola, unendo la pittura su carta di Vanni Cantà, le tecniche miste di Giusto Pilan e le poesie evocative di Marco Munaro. Curata da Carlotta Cernigliaro, la rassegna è stata inizialmente presentata a settembre 2024 nella prestigiosa Villa Cernigliaro di Biella, riscuotendo grande interesse da parte del pubblico e della critica. Ora, Vicenza ha ospitato questa seconda tappa, offrendo un nuovo spazio per raccontare la sinergia artistica che lega i tre autori.

I protagonisti

  • Vanni Cantà, con le sue opere su carta, esplora l’interiorità dell’animo umano, rappresentando un’indagine personale che si traduce in un dialogo universale.
  • Giusto Pilan, artista vicentino, utilizza materiali robusti e forme corporee per narrare la condizione dell’uomo e le sue fragilità.
  • Marco Munaro, poeta e fondatore della casa editrice “Il Ponte del Sale”, fa della parola il punto d’incontro tra gli altri due artisti, fondendo poesia, segno e materia in un’opera corale.

L’evento inaugurale

L’inaugurazione della mostra sarà accompagnata da un momento musicale unico: la giovane arpista Giuditta Pilan, anch’essa vicentina e nipote di Giusto) già vincitrice di concorsi internazionali, ha dato voce al linguaggio musicale per arricchire ulteriormente l’esperienza sensoriale dei partecipanti. La sua performance ha realizzato l’intento degli artisti di rappresentare le immagini incorporee dell’intelletto attraverso i sensi.

Un’edizione limitata da collezione

In mostra erano disponibili anche venti cartelle numerate, un progetto collettivo che include un testo poetico di Marco Munaro, un’incisione di Giusto Pilan e un disegno di Vanni Cantà. Queste opere uniche hanno rappresentato il cuore dell’esposizione, unendo le diverse anime artistiche in una narrazione comune.

“Corpi, segni e una voce” è, quindi, stata più di una mostra: un’esperienza artistica che ha invitato il pubblico a riflettere sulle interconnessioni tra arte visiva, poesia e musica godendo dell’opportunità di immergersi in questa suggestiva rassegna che ha celebra il potere dell’arte di esplorare e rappresentare le profondità dell’essere umano.

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