martedì, Aprile 29, 2025

Confartigianato, G. Meloni “Bene le imprese nonostante la burocrazia”

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CAGLIARI (ITALPRESS) – “Il 1° maggio, Festa del Lavoro e dei Lavoratori, ogni anno ci ricorda un principio fondamentale: il lavoro è molto più di un mezzo di sostentamento. È una parte integrante della dignità dell’uomo, della sua crescita personale, della sua realizzazione. In questo contesto, le imprese artigiane sarde rappresentano un modello esemplare di come l’occupazione possa essere buona, sicura, stabile e, soprattutto, dignitosa”.

Così il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Giacomo Meloni, in occasione delle festività del 1° maggio. “Il lavoratore di oggi, e soprattutto quello di domani – prosegue Meloni – cerca soddisfazione, crescita, equilibrio tra vita e professione. Gli artigiani lo sanno bene: è la passione, unita alla competenza, a costruire ogni giorno quel “buon lavoro” che dà senso alla fatica e apre le porte al futuro. Ma ancora oggi, purtroppo, le imprese artigiane debbano fare i conti con difficoltà rilevanti quali l’aumento dei costi generali e dell’energia, la burocrazia asfissiante e, soprattutto, la carenza di manodopera qualificata. Nonostante queste criticità, la maggior parte degli artigiani sardi sceglie di non riversare questi problemi sui lavoratori o sui clienti, ma di assorbire, per quanto possibile, gli aumenti per garantire continuità, qualità e stabilità al proprio lavoro e al tessuto sociale che ne dipende”.

Secondo quanto riporta Confartigianato, in Sardegna ci sono 66.401 lavoratori (33.771 dipendenti e 32.630 indipendenti) dell’artigianato, che rappresentano il 20,5% degli addetti del totale economia (seconda regione per peso più elevato, preceduta nel ranking regionale solo dalle Marche).

Questi contribuiscono alla realizzazione del 7,8% del valore aggiunto del territorio (rientrando nella top 10 per più ampio contributo dell’artigianato alla ricchezza territoriale con valore maggiore del 6,6% nazionale) e il 2,3% del valore aggiunto realizzato da tutto l’artigianato italiano. Nel 2024 l’occupazione in Sardegna è cresciuta del 2,6% (+15mila unità) grazie all’aumento sia di dipendenti (+5mila) che di indipendenti (+10mila).

Nel triennio 2021-2024, nonostante le crisi internazionali, l’occupazione sull’isola è aumentata del 5,2% (+29mila), contribuendo al dato nazionale (+6,1%) e a quello del Mezzogiorno (+8,0%). Inoltre, nel mondo della micro e piccola impresa e nell’artigianato sardo è più alta la quota di dipendenti giovani.

Nelle imprese fino a 49 addetti – di cui fa parte la totalità delle imprese artigiane – la quota di dipendenti under 30 è del 16,4%, 7,9 punti superiore all’8,5% delle medie e grandi imprese con almeno 50 addetti, e sale al 18,8% nelle micro imprese fino a 9 addetti, dove è più elevato il peso dell’artigianato.

Difficile però reperire la manodopera: i 10 profili più ricercati (con oltre 300 entrate programmate nel 2024) e più difficili da reperire sono: Installatori di impianti di isolamento e insonorizzazione (91,8%), Meccanici artigianali, riparatori e manutentori di automobili (78,6%), Idraulici e posatori di tubazioni idrauliche e di gas (75,0%), Tecnici della gestione di cantieri edili (74,3%), Muratori in pietra, mattoni, refrattari (70,1%), Falegnami ed attrezzisti di macchine per la lavorazione del legno (69,4%), Elettricisti nelle costruzioni civili (67,6%), Conduttori di autobus, di tram e di filobus (64,7%), Montatori di carpenteria metallica (64,6%) ed Estetisti e truccatori (63,0%).

– Foto Ufficio stampa Confartigianato –

(ITALPRESS)

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