ROMA (ITALPRESS) – La sesta revisione del PNRR cambia in profondità il destino delle comunità energetiche rinnovabili. La misura, che inizialmente disponeva di 2,2 miliardi di euro, dopo la rimodulazione scende a 795,5 milioni, una riduzione del 64%. Un taglio drastico che il Ministero dell’Ambiente presenta però come un passo necessario per “mettere in sicurezza” la misura e rispettare le scadenze europee al 2026. Il Ministero rivendica il lavoro svolto insieme alla Presidenza del Consiglio e al MEF, sottolineando che biometano, agrivoltaico e comunità energetiche restano pilastri della transizione. Le domande presentate saranno ora valutate con istruttorie complete: solo i progetti con esito positivo accederanno ai finanziamenti e contribuiranno al target fissato per giugno 2026.
Ma lo scenario è tutt’altro che semplice. Il DL Energia 175/2025, nato per dare certezze al settore, ha invece introdotto nuovi vincoli e rallentamenti. E il taglio ai fondi arriva mentre le richieste già presentate superano gli obiettivi europei: oltre 778 milioni per 1.778 megawatt, risultati che avrebbero già centrato la 9 del PNRR. I progetti che supereranno la valutazione ma non troveranno copertura saranno considerati “idonei” per eventuali futuri scorrimenti, ma per molte imprese che avevano pianificato investimenti sui 2,2 miliardi annunciati si tratta di una prospettiva incerta. Salvo nuove risorse, migliaia di iniziative rischiano di restare senza finanziamento, mentre il MASE ribadisce la volontà di fare delle comunità energetiche un perno della transizione energetica italiana.
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