LA VALLETTA (MALTA) (ITALPRESS/MNA) – Le autorità maltesi sono nuovamente sotto accusa per aver presumibilmente mancato di collaborare in almeno due casi di soccorso a migranti nel giro di una sola settimana, secondo quanto riferito da organizzazioni umanitarie. Il 26 dicembre, un gruppo di 34 richiedenti asilo è stato soccorso all’interno della zona di Ricerca e Soccorso (SAR) di Malta dalla nave mercantile MV MARIDIVE 703.
A quasi 48 ore dall’intervento, le persone restano bloccate in mare, senza l’autorizzazione a sbarcare in un porto sicuro. Gli attivisti che gestiscono la linea di emergenza Alarm Phone hanno dichiarato che le autorità maltesi si sono rifiutate di fornire informazioni sullo stato del gruppo, avvertendo del rischio di un respingimento forzato verso la Tunisia, che non è considerata un porto sicuro dal diritto internazionale. Il caso segue un altro episodio avvenuto all’inizio della scorsa settimana, quando le Forze Armate di Malta hanno negato di aver ricevuto richieste di soccorso da un’imbarcazione di migranti che sarebbe stata attaccata dalla guardia costiera libica nella zona SAR maltese, causando un morto e tre feriti. Alarm Phone ha più volte accusato Malta di non rispondere alle chiamate di emergenza.
“Quando chiamiamo Malta, sentiamo una canzone registrata o ci dicono ‘siamo occupati’”, ha dichiarato la portavoce Hela Kanakane. Secondo i dati del Malta Migration Archive, tra il 2020 e il 2024 Malta ha soccorso solo il 2-3% delle persone in difficoltà nella propria zona SAR, mentre sono aumentati i ritorni verso la Libia. Gli episodi si inseriscono in un contesto di crescente mortalità nel Mediterraneo centrale, dove almeno 1.190 persone sono morte o risultano disperse nel 2025, secondo l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM).
– Foto di repertorio IPA Agency –
(ITALPRESS).


