lunedì, Dicembre 22, 2025

La favola di Natale del calcio italiano e le ‘Signore Arabè a Riyadh

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La Fiorentina ha vinto. Alla grande. Duecento giorni dopo l’ultima volta in campionato, quello scorso (era il 25 maggio). E questa è la favola di Natale del calcio italiano che ha trovato sui campi di casa motivi per non dover lamentare l’assenza delle Signore Arabe spedite a Riyadh alla conquista di gloria e petrodollari. La manita viola – gol al ’21, ’42, ’50 , ’56 , ’68, giocateli al lotto normale e super – meriterebbe pagine gialle, non per sondare indirizzi telefonici, ma perchè ha aggiunto un bel capitolo alla romanzesca e misteriosa avventura dei Viola. All’inizio del match, insieme alla speranza disperata, gli esosi tifosi – in buona parte colpevoli della disfatta della squadra, costretta da loro eterno malumore a eliminare Italiano e Palladino – discutevano ancora dei problemi societari. Viene annunciato l’arrivo di un dirigente tecnico di valore – il premiatissimo Paratici, ex Juve dei giorni di gloria – e suscita commenti maliziosi il risveglio della Bella Addormentata primancora dell’esordio terapeutico del Principe. Paratici fa dunque miracoli e si muove verso un posto in Europa con una squadra in ultima posizione o è bastato il suo nome per convincere una squadra dì fannulloni a fare sul serio?
Io propendo per quest’ultima versione perchè la squadra si è mossa alla grande e non solo per la sorprendente arrendevolezza dell’Udinese. I tifosi son tornati a gridare “rispettate i nostri colori” nonostante il clamoroso successo perchè evidentemente “i ragazzi” hanno deciso finalmente – e non si capisce perchè – dì fare sul serio. Guardate chi ha firmato la cinquina: Mandragora, Gudmundssun, Ndour e doppietta di Moise Kean. Sono gli stessi delle nove batoste italiche e di quella vergogna svizzera. Un salto a Lourdes o un una presa di coscienza di professionisti a gettone milionario? Chiedere a Vanoli è inutile, è una vittima come Pioli al quale si deve riconoscere che ha provato a denunciare quei vagabondi sortiti da un’edizione straordinaria di “Amici miei”.
C’è poi la favolona della Juve ma di questa bisogna dar merito soprattutto a Spalletti. Sì, alla vigilia di Natale è nato Lucio, l’ultima versione del poliedrico signore di Certaldo, un pò alla volta più audace dello Spallettone ferito dalla Nazionale.
La Juve – come è più della Fiorentina – i giocatori li aveva, nessuno riusciva a ricavarne una squadra, Spalletti, prima incerto nel valutare Yildiz, ne ha poi fatto il protagonista del convincente risveglio e dopo la sagra bolognese ha deciso di ridimensionare l’Odiamata Roma.
Tutto qui (e un bentornato al Toro) il preNatale di
Napoli-Bologna a RiyadH che, comunque vada, sarà un successo.
[email protected]
(ITALPRESS).

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